29-4-2014 a Roma: convegno Terme imperiali – terme provinciali. Roma e la Dacia
Martedì, 29 Aprile 2014, ore 16,00 Accademia di Romania, Biblioteca |
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Convegno italo – romeno
Terme imperiali – terme provinciali Roma e la Dacia
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Convegno italo – romeno Martedì 29 aprile, l’Accademia di Romania in Roma organizza il Convegno italo – romeno “Terme imperiali – terme provinciali. Roma e la Dacia”. Interverranno studiosi e specialisti dell’Italia e della Romania: Mihai Barbulescu (Accademia di Romania, Roma), Dragos Blaga (Cluj-Napoca), Florin Fodorean (Università „Babes-Bolyai” Cluj-Napoca), Josep Guitart i Duran (Institut Català d’Arqueologia Clàssica, Tarragona e Universitat Autònoma, Barcelona), Anna Maria Liberati (Roma), Dan Matei (Museo di Storia, Turda), Irina Nemeti (Museo Nazionale di Storia della Transilvania, Cluj-Napoca), Sorin Nemeti (Università „Babes-Bolyai” Cluj-Napoca), Marina Piranomonte (Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma), Mariana Pîslaru (Museo di Storia, Turda), Marta Prevosti (Institut Català d’Arqueologia Clàssica, Tarragona), Enrico Silverio (Foro di Roma), Paolo Sommella (Istituto di Studi Romani, Roma). Le terme rappresentano uno dei simboli più visibili della civiltà romana. Tanto le gigantesche terme della Roma imperiale, quanto gli impianti termali di dimensioni più ridotte di Roma e dell’Italia, esse hanno rappresentato il modello che si è diffuso nelle provincie dell’Impero Romano.Il modello si è riflesso nella soluzione dei problemi tecnici (adduzione, riscaldamento e scolo dell’acqua e riscaldamento degli ambienti) e nella planimetria per la realizzazione del circuito di un flusso termale completo (tepidario – calidario – laconico – frigidario). Nella Dacia romana le terme scoperte fino ad oggi appartenevano alle città o ai campi legionari, ma anche a villae. Si distinguono le terme di Apulum, di Micia e quelle dei campi legionari della Dacia Porolissensis.Le più estese che fino ad oggi sono state studiate archeologicamente in Dacia sono quelle del campo legionario di Potaissa, del II-III secolo d.C. Esse occupano un’estensione di 2400 mq, con una planimetria adeguata: basilica, apodyterium, due tepidari, calidario, due frigidari, latrine. Gli scavi hanno riportato alla luce il sistema di adduzione dell’acqua e i canali di scolo, come anche i forni per il riscaldamento. Ingresso libero. |
allegato Programma