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Satira e Democrazia: quando il terrorismo non riesce a spezzare le “Matite”

Nel corso di questi ultimi anni, abbiamo capito perfettamente di quali bassezze è capace il terrorismo di matrice islamica: le loro azioni “punitive” nei confronti dell’Occidente e di tutti i suoi simboli (comprese delle innocue redazioni satiriche), hanno rappresentato uno “sfregio” alla Democrazia e al concetto stesso di libertà.

Quando l’11 settembre 2001, tutto il mondo assistette inerme all’attacco delle “torri gemelle”, nulla fu più come prima: dal quel fatidico giorno, i fautori della Jihad hanno continuato le loro rappresaglie attraverso decapitazioni di innocenti e l’uccisione indiscriminata di donne e bambini.

Questo terrorismo islamico non è solo spietato e vigliacco, ma anche – cosa ancor più grave – privo di qualsiasi senso dell’umorismo: cosa dimostrata chiaramente con il sanguinoso assalto alla redazione satirica parigina di Charlie Hebdo, colpevole – secondo gli attentatori – di aver offeso il profeta Maometto. È chiaro che non si tratta di uno reale scontro tra religioni, bensì tra chi – per motivi di potere – vuole che il mondo resti ancora sepolto nel medioevo e chi, invece, crede che la democrazia sia un valore prezioso da difendere.

Quando il 9 gennaio scorso i due attentatori franco-algerini, Cherif e Said Kouachi, sono stati fermati “definitivamente”, è stato come se la civiltà occidentale – perennemente in crisi e troppo spesso inerme di fronte a tanta barbarie – abbia nuovamente rialzato la testa per far valere i propri valori di laicità e libertà. In tal senso, il lavoro giornalistico della redazione satirica parigina non è stato vano: come cavalieri armati, non di spada ma di matita, Charlie Hebdo ha sfidato – e combattuto a modo suo – il terrorismo di matrice islamica, pagando con la sua stessa vita.

L’adesione dei numerosi leader europei alla manifestazione dell’11 gennaio indetta dal presidente francese François Hollande per rendere omaggio alle vittime degli attentati, ha visto sfilare quasi due milione di persone a Parigi. Questa manifestazione oltre ad aver avuto un alto valore morale, ha anche avuto un valore simbolico: solo mostrandosi unito, l’Occidente può affrontare la barbarie oscurantista della quale il cosiddetto Islam “non moderato” è portatore. 

La telefonata di Napolitano al premier Hollande per esprimere la sua solidarietà per i fatti accaduti, ha portato i due a convenire sull’assoluta necessità di incrementare la cooperazione a livello europeo nella lotta contro il terrorismo, e questo è certamente un ottimo passo avanti, poiché come afferma Alessandro Sallustri in un suo articolo, «dire “io sono Charlie Hebdo” e non affrontare con leggi severe il problema dell’Islam e della sua silenziosa invasione è una contraddizione, oltre che un pericolo.» Da questi ultimi eventi così drammatici, forse, abbiamo capito qualcosa di importante: il terrorismo ha tentato di strappare alle democrazie occidentali il sacrosanto diritto alla satira, ma non ci è riuscito… e non ci riuscirà mai.

Ivan GUIDONE
sociologo, giornalista freelance
ivanguidone@gmail.com

 

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Note del Direttore Editoriale  – Rispetto ovviamente le opinione esposte da Ivan Guidone in questo suo considerevole intervento sui tragici avvenimenti che hanno colpito la Francia, anche se desidero dissentire su alcuni punti, da me non completamente condivisi. Personalmente ritengo comunque che le diverse opinioni possono e debbono confrontarsi, anche con una forte contrapposizione, ma  sempre restando – se possibile – nell’ambito di un dibattito culturale. Pertanto (riservandomi di esprimere le mie personali opinioni, condivisibili o no), entro oggi provvederò a pubblicare su tale tema specifico un articolo di Alain de Benoist già apparso il 10 gennaio sul sito Boulevard Voltaire