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” I 12 Referendum dei Radicali “

“12 REFERENDUM per CAMBIARE e RINNOVARE”

SI RIPORTANO QUI DI SEGUITO I 12 PUNTI PUBBLICATI SUL WEB DEL PARTITO RADICALE – MA CON UNA PARZIALE RISERVA DA PARTE NOSTRAinfatti, pur condividendo ed appoggiando la iniziativa dei RADICALI, come “CONSUL PRESS” ci dissociamo da quanto proposto al punto 3 nel I° gruppo. Noi, da sempre, siamo schierati “contro tutta la partitocrazia, contro tutte le mafie e contro tutte le droghe”.

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I primi sei quesiti referendari sono stati depositati dai Radicali presso la Corte Costituzionale il 10 aprile scorso dal segretario MARIO STADERINI e sono sostenuti dal Comitato Cambiamo Noi“. Questi sei quesiti riguardano:

1. L’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti previsto nella formula attuale dei “rimborsi elettorali” dalla legge n.96 del 2012 (già una volta in passato il finanziamento pubblico ai partiti fu abolito da un referendum proposto dai Radicali, ma il Parlamento trovò diverse strade per aggirare la legge e la volontà popolare ripristinandolo).

2. L’abrogazione della norma che prevede la ripartizione della quota dell’otto per mille tra le confessioni religiose anche per chi non ha espresso una scelta sulla propria dichiarazione dei redditi.

3. L’abolizione del carcere per alcuni reati riferiti all’uso di sostanze stupefacenti, come la coltivazione domestica, il possesso e il trasporto in quantità medie.

4. e 5. L’abolizione del reato di clandestinità (riferito all’articolo 10 bis del Testo Unico sull’immigrazione n. 286 del 1998) e delle norme (articoli 4 bis e 5 bis dello stesso Testo Unico) che incidono sulle condizioni dei lavoratori immigrati, definite clandestine e precarie.

6. L’eliminazione dei tre anni di separazione obbligatoria prima di ottenere il divorzio.

ALTRI sei quesiti, che riguardano la riforma della giustizia, sono stati depositati il 28 maggio dal Comitato Giustizia Giusta, presieduto da Marco Pannella. Questi riguardano:

1. e 2. L’abrogazione di due articoli della legge n. 117 del 1988 sulla responsabilità civile dei magistrati: lo scopo è quello di agevolare i cittadini all’esercizio dell’azione civile nei confronti dei magistrati, per risarcire i danni subiti a causa di una sbagliata interpretazione del diritto o a causa di eventuali errori nella valutazione di fatti o prove.

3. L’abrogazione delle norme che consentono la pratica dei magistrati “fuori ruolo”, cioè dei magistrati messi a capo di uffici della pubblica amministrazione e nei ministeri.

4. La limitazione del carcere preventivo – cioè della custodia cautelare – soltanto per i reati gravi.

5. L’abolizione dell’ergastolo.

6. La separazione delle carriere dei magistrati: cioè separare le carriere della magistratura requirente (i pubblici ministeri, cioè l’accusa) da quella della magistratura giudicante (i giudici). È un tema ricorrente nella discussione italiana sulla riforma della giustizia, anche piuttosto trasversale da destra e sinistra, per quanto non molto popolare nella magistratura (con qualche eccezione anche molto famosa, vedi Giovanni Falcone).

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Ad ulteriore precisazione delle nostre posizioni, sul finanziamento pubblico si invita a rileggere cortesemente l’intervento “NO al Finanziamento ai Partiti !” nella sezione “Nuovi Articoli” pubblicato nel settembre 2012 ove, tra l’altro, si elogiava la battaglia referendaria dei Radicali “stravinta” nel 1993, ma poi ovviamente “non applicata” dalla magistratura ed “annullata” dalla partitocrazia…. e ciò alla faccia di chi crede nella “democrazia” !  ……….Per quanto riguarda le nostre critiche alla magistratura, si segnalano 2 interventi visionabili sul sito ” www.gm-consulpress.com”  (collegato tra i Link Amici) intitolati rispettivamente “Chi giudica il CSM ?” (pubblicato nel dicembre 2009) e “lo Stato e le Caste” (pubblicato nel luglio 2008 ).

Anna Lucia Vona

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