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Puntata numero…

Europa con il fiato sospeso, Grecia a corto di fiato, boccata d’ossigeno per le economie Europee.

Insomma la Grecia pareva essersi rifatta il trucco in barba all’Eurozona e ai dettami della Troika con l’elezione di Tsipras per cui si era manifestato l’entusiasmo unanime delle Eurosinistre, e non solo, Italia compresa con Nichi Vendola in primis a celebrare la vittoria del nuovo premier ellenico.

Passato il momento dell’ebrezza, di già lontano anni luce, si guarda all’imminente presente e al prossimo futuro: il forte ribasso del borsino greco giù del 4% ha segnato un Lunedì nero per l’economia mentre l’UE continua a far pressing sollecitando il Governo di Tsipras ad accelerare sul piano delle riforme, il pacchetto dei sette punti presentato da Varoufakis sembra aver accolto il favore del Presidente dell’Euro gruppo Dijsselbloem, ma non basta bisogna continuare ad andare avanti per sanare la difficile situazione economica della Grecia.

L’ultimatum è fissato: aiuti estesi per non oltre quattro mesi mentre la Merkel incita a fare di più ed in fretta, del resto quando Banche, Finanziatori/ Creditori, amici e cravattari ti prestano dei soldi è anche vero che reclamano affinché vengano restituiti fino all’ultimo cent.e in alcuni casi, per la maggior parte in verità, con interessi da capogiro, una metafora scomoda forse ma ridotta brutalmente all’osso potremmo tradurre così il rapporto UE- Grecia.

Sul paese sembra essere ripiombato nuovamente lo spettro della Torika, mentre Jeroen Dijsselbloem puntualizza sull’efficienza del Governo Greco per non perdere altro tempo prezioso.

A questo punto resta da capire quanto, ma soprattutto quando, il debito greco sia ri- solvibile visto che il pacchetto di riforme presentato a Bruxelles dal ministro delle Finanze ellenico sembrerebbe risultare inadeguato alle esigenze dell’UE: se sette punti sembrano pochi Varoufakis afferma attendere Mercoledì quando sarà presentato il piano completo. Insomma in questo panorama e, visto il periodo, potremmo parlare di Idi di Marzo, un Cesaricidio nel Teatro dell’Economia Europea – “Dato non sono contemplate tranche a favore del Governo ellenico stante l’attuale piano di riforme che non è riuscito a sbloccare i 7 mld previsti per gli aiuti la partita si gioca fino all’ultimo affinché la Grecia non resti fuori dall’Eurozona secondo le speranze della Germania”. (cit. ANSA)

Qualora il partito Syriza non riuscisse a togliersi di dosso il cappio al collo imposto dall’UE, si possono sempre considerare eventuali alternative come dimostrano i dati delle ultime elezioni che ci ricordano in quali alternative sia possibile puntare contando i seggi: 149 di Syriza contro i 76 del partito di centro destra Nuova Democrazia attestatosi al secondo posto mentre con 19 seggi conquista il terzo posto il movimento di estrema destra Alba Dorata, insomma qui si aprirebbe un ventaglio di ipotesi neanche troppo fantascientifiche che potrebbero scalzare l’attuale Governo accusato di inconcludenza sul piano economico.

Pur ricordando il successo inaspettato alle elezioni nel 2007, nel 2008 Tsipras ha ottenuto la presidenza e nel 2012 Syriza diventa il secondo partito greco prima di formare l’attuale Governo. Tornando al presente, il giorno della prova del nove pare sia arrivato, Mercoledì sarà il momento in cui si gioca l’ultima fase della partita presentando il pacchetto di riforme completo come richiesto dai piani alti. Un risultato che potrebbe avere un effetto importante per la Grecia e non solo sul futuro politico economico dell’Eurozona.

Cristian ARNI