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da Roma, verso una “Lega Nazionale”

XXI APRILE,  la “LEGA a ROMA

 Il Natale di Roma ha accolto un Convegno molto interessante, svoltosi al Salone Margherita ed organizzato da Ugo Gaudenzi – quale Direttore del Quotidiano “Rinascita”. L’interesse è stato ampiamente dimostrato dall’affluenza notevole di pubblico per ascoltare le tesi di parlamentari, giuristi ed uomini di cultura sulla probabilità di una Lega che voglia perdere l’essenza sulla quale ha costruito la sua formazione, vale a dire il carattere strettamente nordista e lombardo, per diffondersi come partito a carattere nazionale, in tutta la penisola italiana.

L’evento ha visto la presentazione di questo progetto svolta da Mario Borghezio, facondo europarlamentare, che ha ripetuto temi e concetti già diffusi dalla Lega e già presenti nella sensibilità degli italiani, afflitti da sbarchi paragonabili ad invasione, da corruzione giunta alla gola, da disservizi e ruberie che trasfigurano il nostro patriarcale paese in una sporca casbah. All’intervento di Borghezio ha fatto seguito una eccezionale esposizione di Giuseppe Valditara, docente di Diritto Romano, che ha dimostrato come i nostri padri – “I Romani” – abbiano insegnato al Mondo come si fanno le leggi e come, con esse, si va incontro alle varie genti, a differenza di quei bercianti opportunisti – gli attuali legislatori e politici – che parlano di Italia, solo come terra di immigrazione. Il professore ha evidenziato la distinzione che intercorre tra cosa sia veramente l’eguaglianza ed il becero egualitarismo, come divulgato nelle riviste da salone di parrucchiere; ha parlato di equitas ed inoltre di un talento tipico dell’italiano, perso dal kennedismo in poi, vale a dire la “dignità”, ma anche la possibilità di difenderla talvolta risolutamente; ha sottolineato come l’anima di Roma univa colori e religioni diverse sotto un Pantheon, dove tutti erano accolti, purché osservanti delle Leggi di Roma.

Successivamente, poi, sono stati affrontati i temi dell’economia, esposti dal Prof. Nino Galloni, dall’Avv. Gino Marra e quelli etici dal giornalista Fabio Torriero; esposizioni piene di forza e di chiarezza nella comunicazione dei concetti sui quali la Lega prossima Nazionale vuole basarsi. Il Convegno è proseguito con Lorenzo Vitelli del Circolo Proudhon, con Fabio Sabbatani Schiuma di Riva Destra e con lo straordinario Alexandr Dugin, che ha illustrato la posizione  russa nei riguardi dell’Ucraina e dell’America. L’italiano imperfetto non ha inficiato sulla forza dei suoi ragionamenti e sulla simpatia dell’uomo, semplice, esperto, appassionato e, non dimentichiamolo, nazionalista. La Russia che ha dipinto non è sempre stata così, ricordiamo l’Ungheria, la Primavera di Praga, l’eco delle quali forse non riescono a farci completamente credere ad un totale addolcimento di quella bella e grande nazione. Resta il pensiero della protezione della nostra Signora, alla quale è stata dedicata. Un ringraziamento al valente moderatore Stefano Feliziani, al siriano Jamal Abo Abbas che ha distinto fra aggressori estremisti islamici e veri islamici, al Comandante di Marina Diego Abbo,  nonché all’opinionista Giulietto Chiesa, che ha esposto agli astanti – perplessi ed attenti – un futuro quasi apocalittico ed, ahimè, credibile, fra globalismo e distruzione della nostra augusta civiltà.

La Lega sembra quindi uscire dal suo guscio longobardo …. ed era ora.  L’Italia si aspetta un partito nuovo che non elenchi solo guai e disgrazie, ma che porga ai cittadini soluzioni autentiche e progetti da concludere.

 MARILU’ GIANNONE  > ma.giannone@libero,it  

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 “Verso una Lega Nazionale”…, un Convegno interessante per le tante posizioni, alcune in forte contrasto fra loro, espresse da numerosi interventi in questa riunione, più officina di idee, che occasione di nascita di una nuova entità politica. E’ apparsa, in questa lunga teoria di enunciazioni, alcune di attuale interesse finanziario, una dimenticanza non trascurabile: mentre si è stigmatizzata la perdita della sovranità monetaria con tutto quel che ne consegue, responsabile della crisi che ha condotto i Paesi meridionali dell’Unione Europea, e l’Euro indicato come la valuta della “povertà”, non si è entrati nel merito delle cause culturali e politiche di questa crisi.

A ben vedere, euro o marco o dracma o lira rimangono, a parità di valore, poco influenti nei mali di questa Europa liberista, nemica della solidarietà. Al contrario, una precisa responsabilità pesa sul capo di chi, politico o tecnico, ha impegnato gli stati europei nel labirinto di trattati capestro. Quando pensiamo al fiscal compact non possiamo non ritenere responsabili di quanto si è firmato gli autori, incompetenti ed analfabeti economici, traditori dei popoli del Sud d’Europa. Come è stato possibile non rendersi conto su cosa si andava ad apporre una firma, quali paraventi e quali percentuali sono stati accertati superficialmente, senza alcuna discussione?. Era l’Europa a volerlo ? Questa entità astratta che ha come unico legame reale l’euro?   Per troppo tempo l’incompetenza, se non peggio, si è nascosta dietro il paravento europeo, una specie di totem a cui è dovuto e senza discutere.

La religione del consumo, una fede bugiarda che è servita a rendere poveri i popoli del meridione d’Europa, sacrificandoli sull’altare della globalizzazione. Tutto quanto è accaduto poteva essere evitato con un coraggioso, nuovo colbertismo, un protezionismo nazionale ed europeo sufficiente a tenere lontane le tresche dei signori del denaro e la povertà.

 ALESSANDRO BENINI  > apbenini@yahoo.it  

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 XXI APRILE 2015 –  2768 ab Urbe Condita

Al Salone Margherita, dall’inizio del Convegno, sono già trascorse circa 4 ore.  Personalmente oltre allo spumeggiante intervento di Alexander Dugin, a me sono molto piaciute le relazioni di Giuseppe Valditara – cultore del diritto romano, di Nino Galloni, di Giorgio Vitangeli, di Roberto Bizzarri – tre esperti in finanza ed economia. Comunque, dopo tanti interventi, superate abbondantemente le 19,00, la platea sembra accusare forse un po’ di stanchezza ed il  discorso di Fabrizio Fiorini, direttore de “L’uomo Libero”, sembra tracciare le linee conclusive del Convegno …. quindi gli ultimi 5 relatori – tra questi Umberto Bianchi, Angelo Alessandri, Fausto Capalbo, Giuseppe Turrisi ed il sottoscritto – rinunciano, molto di buon grado e quasi con un senso di sollievo, ai loro relativi interventi.

Avendo io però la possibilità offertami su questo spazio, colgo l’occasione per sintetizzare ciò che avrei voluto o potuto esporre nel Salone Margherita, a mio nome personale e coinvolgendo parzialmente anche la Consul Press, da me rappresentata nel Convegno.

Nella vita – e quindi in politica – ritengo sia doveroso impegnarsi in tutte quelle giuste battaglie, per raggiungere obiettivi trasversalmente condivisibili, ovviamente senza rinunciare a determinate idee–guida proprie della nostra individuale coscienza o spiritualità. Parimenti ritengo sia necessario uscire dall’equivoco di collocazioni parlamentari oramai desuete e superare l’equivoco di appartenenza ad una area moderata di destra – o ancor peggio di un centrodestra, liberista ed appiattito sulle leggi del mercato – con cui non possiamo identificarci. I principi e i valori a cui dovremmo invece ispirarci, a mio giudizio, sono quelli della Tradizione, della Identità, della piena Sovranità Nazionale, della Solidarietà e della Meritocrazia. Sono certo che tali obiettivi siano condivisibili anche con una Lega che da Padana possa divenire una Lega Italica e Nazionale, con la quale sia forse possibile intraprendere un percorso comunitario e battaglie comuni. Da parte della Lega credo si possa pretendere di evitare sterili polemiche contro Roma e, in particolare, contro la “Romanità”, nonché un atto di contrizione per i propri deleteri “cerchi magici” instaurati in prossimità di Ponte di Legno, nefasti come quelli di Arcore e dintorni.  Pertanto, pur senza abbandonare da parte nostra i concetti di unitarietà e centralità di uno Stato Nazionale, suppongo sia possibile tecnicamente prevedere sistemi basati su un federalismo amministrativo e tributario, comunque attento, vigile e che contrasti sia le spese facili ed incontrollate, sia la corruzione partitocratica (*) che ha il suo habitat naturale in tutte le “Istituzioni Democratiche”, ivi compresi i parlamentini regionali, come più volte da me esposto su “Rinascita”, su “Il Borghese” e sulla stessa “Consul Press”

(*) vds. ance un mio vecchio intervento: “No al finanziamento pubblico ai partiti”

….. Ad Maiora  !  GIULIANO MARCHETTI  >   giuliano.marchetti@consulpress.eu  

                                                                                                                            2015-04-25-5