Skip to main content

….. quando c’era il P.C.I.

16 giugno 1952. Il Generale statunitense Matthew Bunker Ridgway, soprannominato “Generale Peste”, arriva a Roma in visita al Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi e al Capo del Governo, il democristiano Alcide De Gasperi (ministro della Difesa è Randolfo Pacciardi e dell’Interno Mario Scelba; un bel gruppetto di atlantisti).
Si tratta solo di una delle tappe di un suo giro europeo. Pochi giorni prima in occasione della sua visita francese, a Parigi si è tenuta una imponente manifestazione antiamericana contro il “Generale Peste”.
Da poco Ridgway è stato nominato Comandante supremo delle Forze americane in Europa.
Nella sua biografia militare ci sono anche il comando della 82a Divisione aerotrasportata che nel 1943 prese parte all’invasione della Sicilia, poi la partecipazione allo sbarco in Normandia nel 1944 e il comando dell’8^ Armata durante la Guerra di Corea. Dall’anno precedente Ridgway ha anche sostituito il Generale Douglas MacArthur al comando delle Forze delle Nazioni Unite.
Ce n’è abbastanza per mobilitare la piazza antiamericana, sia quella comunista che quella giovanile neofascista ancora non asservita agli USA.
Il Governo italiano invece ha previsto anche una parata militare in onore dell’americano.
A Roma la mobilitazione di protesta prevede cortei in vari punti del centro organizzati dal Partito Comunista Italiano. Siamo nel 1952 e gli scontri con le forze dell’ordine sono non solo inevitabili ma molto duri.
In serata in largo Argentina e nell’Area Sacra della piazza omonima, nei pressi della sede del PCI in via delle Botteghe Oscure, un grosso reparto di Carabinieri carica un migliaio di manifestanti; gli scontri proseguono all’interno del ghetto ebraico che si trova tra le Botteghe Oscure, largo Arenula e il Lungotevere.
Altri scontri in Campo dei Fiori. Altri ancora tra un reparto della “Celere” e manifestanti in via Giolitti, nei pressi della stazione Termini, corteo questo che però riesce a raggiungere piazza Esedra e a proseguire per via Nazionale. Ancora scontri in piazza Re di Roma.
I giornali non riportano il numero degli arrestati e quello dei feriti ma si ha ragione di ritenere che siano molti.
Tra i manifestanti ci sono anche alcuni studenti destinati a diventare famosi come docenti universitari tra qualche anno: Sergio Bertelli che insegnerà Storia nell’Università di Firenze, Piero Melograni che sarà docente di Storia all’Università di Perugia per finire, da ex comunista a eletto deputato di Forza Italia; Paolo Chiarini, il germanista studioso di Nietzsche che sarà docente di Letteratura germanica all’Università di Roma e……. Renzo De Felice che diventerà il più importante storico del fascismo e biografo di Mussolini, spesso bersaglio degli ex compagni, trattato e contestato come un neofascista per i suoi studi.
In particolare due di loro, De Felice e Bertelli in questo 16 giugno finiscono in carcere. I due studenti, iscritti alla FGCI, sono colti con un pacco di volantini da lanciare sul corteo del Generale Peste in un piano alto di un palazzo di via XX Settembre nel quale sono entrati furtivamente ma sono stati notati dal portiere che ha subito avvisato la Polizia.
Renzo De Felice è trovato in possesso anche di un cacciavite che è servito per accedere ad una terrazza dalla quale lanciare i manifestini antiamericani.
Una precisazione a proposito della partecipazione di giovani missini alle manifestazioni antiamericane. Nel 1952 una larga parte dei giovani neofascisti si mobilitò in vari modi contro la svolta conservatrice della direzione del MSI, impegnata in tentativi di alleanze monarchiche, neoguelfe (con ambienti della destra DC), e atlantiste, con il rischio incombente di diventare “mercenari dell’imperialismo altrui” (si poteva leggere in qualche documento giovanile del dissenso interno).
Il disagio e il conflitto generazionale all’interno delle organizzazioni giovanili missine fu colto dall’allora trentenne Segretario nazionale della Federazione Giovanile Comunista, Enrico Berlinguer, che proprio in quell’anno si impegnò nel dialogo con i giovani missini in nome dell’identificazione del comune nemico negli USA.
Un travaglio negli ambienti missini che sfocerà in una delle periodiche emorragie di iscritti: abbandoni, scissioni, espulsioni; un partito che vedrà sempre uscire i suoi elementi migliori facendo emergere personaggi come Fini destinati a gettare alle ortiche in un colpo solo tutta la storia del partito nel quale era entrato proprio in presenza di un orgasmo filoamericano (la visione del film “Berretti verdi”)!

Amerino GRIFFINI