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Maurice Duverger…. la politica come scienza

Il 5 giugno 1917 nasce ad Angoulême, Maurice Duverger,  futuro scienziato della politica.
Negli anni ’30 è militante del Parti Populaire Français (PPF), il più importante dei partiti “fascisti” francesi, nel quale è anche responsabile della sezione giovanile a Bordeaux.
Durante il Governo Pétain e l’Occupazione, è docente nella Facoltà di Legge nell’Università di Poitiers e insegna anche nell’Institut d’études Corporatives et Sociales, scuola quadri per la formazione delle élites della Révolution nationale.
In seguito alla legge dell’ottobre 1940 (“Statut des Juifs”), pubblica un saggio a commento della legge, sulla “Revue du droit public”, un testo che in seguito, anche se non dichiarato, gli impedirà di essere accolto nell’Academie Française nonostante in un processo riuscirà a dimostrare che il suo era stato un lavoro scientifico e non il supporto ideologico alle leggi razziali introdotte.
Nel dopoguerra è uno degli editorialisti di “Le Monde” (oltre un migliaio di articoli dal 1946) ed è tra i fondatori del Dipartimento di Scienze Politiche della Sorbona a Parigi, Duverger è di fatto considerato il padre delle scienze politiche in Francia, viste come punto di convergenza delle analisi di storici, politologi, sociologi, antropologi e filosofi.
Teorico dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica diviene uno dei consiglieri del socialista François Mitterand.
Nelle elezioni europee del 1989, a sorpresa è candidato come indipendente nella lista del Partito Comunista Italiano scatenando una infinità di polemiche e di proteste delle comunità ebraiche francesi e italiane, con il filosofo André Glucksmann che accusa: “è proprio gente come lui che ha freddamente commentato simili leggi, ad essere responsabile della distruzione della mia famiglia”.
La rivista “Actuel” rincara la dose, sostenendo che suoi sono una serie di articoli antisemiti pubblicati tra 1941 e 1942 sul giornale “Le Progrès” firmati con lo pseudonimo di Philippe Orgène. “Actuel” sarà condannata per diffamazione.
Un curioso percorso politico che fa andare con il pensiero ad uno inverso, quello dell’italiano Angelo Tasca, ta i fondatori del Partito Comunista d’Italia a Livorno nel 1921 che nel 1940 finirà in Francia dalla parte della Rivoluzione nazionale pétainista.
L’eurodeputato Duverger si difenderà sostenendo di essere sempre stato impegnato per “un pensiero libero e pluralista”, di avere accettato l’offerta di Occhetto ma se gli fosse arrivata da Craxi, avrebbe accettato la candidatura nella lista del PSI. Un Partito Socialista inviperito che reagisce per bocca di Roberto Villetti: “Metto integralmente a disposizione l’allucinante studio di 539 pagine scritto da Duverger sulle leggi razziali antiebraiche”.
Duverger morirà a 97 anni nel 2014.

Amerino GRIFFINI