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Un dibattito a favore delle esigenze aziendali

In “TEMPI di CRISI”, per rispondere alle ESIGENZE AZIENDALI

UN DIBATTITO ORGANIZZATO DA CREDITIMPRESA con ACAI, ARTIGIANFIDI LOMBARDIA E AGO

di Riccardo Abbamonte

 

Venerdì 19 aprile 2013 a Milano, presso la Sala Convegni di Palazzo Sogemi, si è tenuto un dibattito tra ACAI – Assoc. Cristiani Artigiani Italiani, ARTIGIANFIDI Lombardia, AGO – Assoc. Grossisti Ortofrutticoli Milano, organizzato dalla CREDITIMPRESA.

Il titolo provocatorio dell’incontro: “Basta piagnistei: inutile corteggiare le banche” ha stimolato una notevole partecipazione di pubblico. ERICA CAPRA – Vicepresidente dell’AGO ed il Consigliere MUSSI hanno rimarcato le problematiche del settore sia verso la pubblica amministrazione (Milano Ristorazione), sia verso gli altri commercianti, in merito ai tempi di incasso e garanzie, nonché le restrizioni del credito di smobilizzo da parte delle banche.

STEFANO TADDEI – A.U. di CREDITIMPRESA, ha evidenziato come le banche riversino la loro massima attenzione a favore dei propri finanziatori (depositi della clientela, obbligazioni proprie e crediti dalle banche) salvaguardando pertanto la liquidità necessaria a fronteggiare gli impegni. Per questo i loro crediti verso la clientela (affidamenti per cassa auto liquidanti, a scadenza o a revoca), quando si incagliano o passano a sofferenze (169 miliardi, pari al 13,59% degli impieghi), devono trovare immediata copertura sui fondi patrimoniali propri (capitale e riserve).

Da qui il paradosso per cui, a fronte di 1.000 Miliardi di liquidità immessa dalla BCE nelle banche italiane a fine 2011 (al tasso dell’1% con rimborso a tre anni) si valuta che solo 2 miliardi siano finiti all’economia reale, mentre tutto il resto è servito a rimborsare i titoli delle banche stesse ed a comprare titoli di Stato. L’investimento in questi, infatti, secondo le norme di Basilea 3, non comporta riserve di liquidità, cosa invece richiesta per i crediti all’economia produttiva. Da questo preambolo è scaturita la soluzione alternativa alla liquidità bancaria, ovvero un sistema di compensazione multilaterale che faciliti e garantisca il credito commerciale, riportando il credito bancario nell’alveo privilegiato del finanziamento alla struttura aziendale (investimenti) e non di supporto allo sbilanciamento strutturale dei crediti e dei debiti correnti di funzionamento.

Crediti e debiti commerciali dovranno trovare il giusto equilibrio temporale e soprattutto affiancare alla preventiva e oculata valutazione creditizia, circa la potenziale sicurezza del pagamento a fronte comunque di una oggettiva incertezza di incassare per poter pagare. In tale contesto entrambi gli attori, se non alimentati da intento truffaldino, devono abbracciare il principio della responsabilità, per cui il debitore deve impegnarsi a pagare, così come il creditore deve rendere il debito pagabile (prestazione o fornitura regolare, tempi di pagamento congrui al ciclo commerciale e alle potenzialità del debitore) senza cercare illusori e onerosi paracaduti (assicurazione del credito).

La pubblica amministrazione deve pagare i propri debiti di fornitura nei congrui tempi contrattualizzati: ne va della legittimità a pretendere i pagamenti fiscali, così come i fornitori non devono ricercare protezioni o padrinaggi che alzano inevitabilmente i costi  a carico della collettività. I prezzi non devono lievitare con la scusa dei tempi di pagamento, ma per effetto dei costi occultati. Il Sistema EUROCOMPENS consente lo sviluppo dei rapporti commerciali senza dover necessariamente liquidizzare le partite, dando opportune garanzie (ALBO DEL BUON PAGATORE) in un momento e in una prospettiva in cui il sistema finanziario non è più in grado di fornire tutta la liquidità necessaria anche ai meritevoli di credito.

Il “MODUS AGENDI” di CREDITIMPRESA

Il nome CREDITIMPRESA sta ad indicare un’attività incentrata su tutto ciò che riguarda i crediti che l’impresa fa o riceve. Nel fare credito ogni azienda deve valutare il rischio insito nell’incasso. Più si dilata il tempo di incasso, più il rischio aumenta, più il soggetto non presenta un profilo di affidabilità accettabile, più il rischio che non faccia fronte ai propri impegni si dilata. Al fare credito si affianca poi la gestione del credito, sia nei suoi aspetti ordinari (incasso) che in quelli patologici (recupero o passaggio a perdite). Nel richiedere o ricevere credito ogni azienda dovrebbe premunirsi di offrire quegli elementi di valutazione necessari per rendersi affidabile (il rating non basta).

CREDITIMPRESA provvede a tutto ciò, sia con strumenti di indagine, che con servizi di consulenza. CREDITIMPRESA è una società di recente costituzione. Si avvale del supporto di una rete di corrispondenti e professionisti capaci e meritevoli, che hanno maturato nel tempo  una serie di esperienze sia nel campo dei servizi che in quello bancario e finanziario. Nello spirito di esaltare i comportamenti virtuosi di coloro che tengono fede ai propri impegni, CREDITIMPRESA ha promosso l’Albo del buon pagatore: un attestato e un marchio da poter spendere e da poter portare ad esempio.

Basta piagnistei: inutile corteggiare le banche. Ai clienti di CREDITIMPRESA un check gratuito per rilevare anatocismo o usura, da parte della banca nei rapporti (conti correnti, mutui, leasing, derivati, swap). Nei rapporti con la clientela le banche, pur inondando di comunicazioni, difettano di trasparenza e soprattutto di chiarezza, nella spasmodica ricerca di profitto non di rado travalicano i limiti imposti dalla legge, sia in tema di anatocismo (applicazione di interessi sugli interessi – illecito civile) che di usura (superamento del tasso soglia previsto dalla legge 108/96 e trimestralmente rilevato dalla Banca d’Italia e illecito penale). In presenza di usura è possibile richiedere l’annullamento del contratto di conto corrente con contestuale richiesta di rimborso di ogni somma illecitamente percepita

Sapere se la banca applica un tasso usurario o applica sistematicamente l’anatocismo potrebbe essere un modo di riequilibrare un potere negoziale in genere sbilanciato a sfavore delle imprese. Il potere ricattatorio di comprare il silenzio sugli oneri con la concessione del credito non sempre è pagante perché il cliente che si dimostra attento sottende maggiori garanzie di solvibilità. Conoscere esattamente la propria posizione nei rapporti bancari, sapere se la banca ci sfrutta è il presupposto per la nostra tranquillità finanziaria.

P.S. Si segnala che nella sezione “Banche, Finanza e Mercati” è pubblicato un lungo articolo sulla compensazione dei crediti, come praticata da CREDITIMPRESA, corredato da alcuni grafici e tabelle scaricabili da pdf.

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