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Il Professionista di “nuova specie”

Il Counseling

di Patrizia BONACA*

Il mondo delle professioni sta affrontando un periodo di profondi cambiamenti dovuti all’evoluzione culturale richiesta dall’attuale crisi economica. È in atto un vero e proprio cambio di paradigma, che pone al centro l’uomo in una visione olistica di evoluzione emergente e creativa che richiede prepotentemente un sapere umanistico rivolto all’interlocutore “cliente” e al suo sentire.

Diventa, quindi, indispensabile legare insieme le competenze professionali a quelle umanistiche. Le competenze umanistiche trasversali, come il counseling, sono quelle necessarie a fare in modo che il nostro lavoro contribuisca a migliorare il tessuto economico e sociale.

L’ascesa del professionista di nuova specie rappresenterà la leva che innesterà il cambiamento! Un rinnovamento culturale, del modo di essere professionisti, che contribuisce a rafforzare il nostro ruolo sociale come figura inter partes tra le istituzioni, le organizzazioni e i cittadini.

“Professionisti di nuova specie” e cioè consapevoli, riflessivi, attenti alla cultura della comunicazione, all’ascolto empatico, alla prevenzione e gestione del conflitto.

Ed è in questo scenario che s’inseriscono le metodologie del counseling.

Tutto ciò rappresenta una nuova sfida, un nuovo onere da sostenere, ma che racchiude in se l’opportunità di conoscere meglio se stessi e di evolvere assumendosi la responsabilità del proprio sapere comunicativo. So ascoltare? Come comunico le mie idee? Ho uno stile comunicativo assertivo? Conosco me stesso?

Queste competenze trasversali derivanti dalla letteratura, filosofia, sociologia, psicologia, economia, antropologia, sono necessarie per poter integrare il sapere professionale.

Con questo scopo ho ideato il modello COMUNICAZIONE META – COME© e cioè un percorso formativo esperienziale di counseling concepito per apprendere le tecniche di comunicazione, di ascolto e di sviluppo delle potenzialità creative che permettano al professionista di acquisire l’abilità creativa necessaria rafforzando, nel contempo, i sacri principi deontologici professionali.

È un percorso proattivo nell’ordine di cinque gradini formativi con la finalità ultima di trasferire le competenze necessarie per acquisire quel sapere comunicativo che completa la preparazione del professionista.

CONSAPEVOLEZZA DI SÉ – ASCOLTO EMPATICO – COMUNICAZIONE EFFICACE – AUTOREVOLEZZA – CREATIVITÀ

Questo percorso formativo esperienziale necessita di un tempo minimo per acquisire una mentalità differente, cioè più ampia rispetto al nostro modo “automatico” di comunicare diventando un processo di apprendimento per la professione ma anche di consapevolezza personale.

A conclusione di quanto esposto, ritengo importante riportare il pensiero e l’esperienza della Dr.ssa FRANCESCA MUZZARELLI, Odontoiatra in Milano, che ha conosciuto il modello COME©, e con la quale ho avuto un colloquio/intervista che qui sintetizzo:

D. – Francesca, come sei riuscita a trasportare l’esperienza del modello COME© nel contatto con i pazienti?

R. – Sono partita dal concetto che per me essere una brava clinica non era sufficiente a garantire il pieno successo terapeutico ai miei pazienti. Per me era fondamentale comprendere il modo attraverso cui io potevo arrivare a comunicare per via empatica al paziente.

Quotidianamente mi rendevo conto che dall’altra parte, chi si sedeva sulla poltrona del mio studio, cercava in me non solo un bravo professionista, ma anche un confidente, un amico, una persona che lo poteva accudire e prendersene cura. Così facendo mi resi conto che con un sorriso, con un gesto di attenzione alla persona, con un maggiore coinvolgimento potevo ottenere dei migliori risultati terapeutici. Mi sono sempre chiesta: “Chi è la persona che si sta affidando a me per la soluzione del suo problema?” Ponendomi queste domande sono arrivata ad approfondire non solo l’aspetto clinico della mia professione, ma anche l’aspetto comunicativo. Una comunicazione non solo verbale, ma anche di sensazioni, di osservazione e di interpretazione dei segnali corporei che il paziente mi inviava

D. – Francesca  ti senti di consigliare ai tuoi colleghi lo studio del modello COME COMUNICO –COME©?

R. – Non mi sento ancora pronta a dare consigli. Posso solo dire e raccontare quella che è la mia esperienza. La cosa più importante e che ci tengo a sottolineare è che il counseling mi sta insegnando ad essere Donna e Professionista. Mi sento come un’alunna al primo anno delle elementari. C’è ancora tanto che devo apprendere su me stessa e su quello che posso fare. Però posso affermare che è solo attraverso un’autoanalisi che un medico può veramente rispettare quelli che sono i principi di salute e benessere del paziente. In fin dei conti noi siamo la nostra professione e quindi più conosciamo noi stessi e maggiore è il successo terapeutico che possiamo ottenere dagli altri.

Il counseling mi ha permesso di conoscermi e di iniziare un nuovo percorso di vita personale e professionale. Un inizio che non so ancora dove mi porterà, ma è certo che un approfondimento di questa disciplina è doveroso e direi quasi obbligatorio per tutti professionisti che interagiscono con il pubblico.

Ed è proprio così… la consapevolezza della propria modalità espressiva primaria consente l’avvio del processo verso una competenza comunicativa più ampia e quindi efficace. Si entra nel campo della meta-comunicazione e cioè una comunicazione che va al di là del contenuto, ma presta attenzione al non verbale e alle proprie sensazioni che inevitabilmente influenzano la risposta dell’altro. In conclusione ci si potrebbe chiedere… ma tutto questo è veramente necessario o costituisce una moda del momento… l’unica vera risposta si può avere provando… è un po’ come iniziare uno sport… per poi misurare i grandi benefici che questo sforzo produrrà nella nostra relazione con gli altri e con noi stessi !

*Commercialista – esperta in Mediazione e Consueling

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