Riflessioni teologiche del Primate Alessandro I°…. “L’unico comandamento di Gesù: amatevi”
La prima comunità cristiana era composta da soli ebrei che avevano riconosciuto in Gesù il Messia promesso, ma ritenevano che egli fosse stato mandato soltanto a beneficio del popolo d’Israele. E’ occorso un diretto intervento di Dio, per far capire loro che Gesù è venuto a redimere l’umanità intera: lo riferisce la prima lettura (Atti 10), narrando l’ingresso nella Chiesa del primo non-ebreo, il centurione romano Cornelio.
Dio non fa preferenze di persone. Nella seconda lettura si legge che “Dio è amore”.
Questa semplice e insieme solenne affermazione condensa tutta la Bibbia, segna l’apice della rivelazione ed esprime il carattere fondamentale del Cristianesimo, l’aspetto suo proprio che lo distingue anche dalle altre religioni monoteiste: “Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”.
Questi concetti, espressi nella prima lettera di Giovanni (4,9-10), nel vangelo (Giovanni 15,9-17) trovano conferma dalle labbra dello stesso Gesù: “Come il Padre ha amato me, anch’io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”.
Se poi egli ci ha amato, e sino a qual punto, viene spontaneo pensare al contraccambio. È del tutto naturale che, se accogliamo il suo amore, lo ricambiamo.
Ma come si fa ad amare Gesù e il Padre suo? Oltre a lodarlo e ringraziarlo, come si può dimostrare a Dio che lo amiamo?
La risposta viene anch’essa da Gesù: “Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”.
Si noti: questo non è uno dei comandamenti elencati nel decalogo, che gli ascoltatori di Gesù già conoscevano perché dati a Mosè sul Sinai, non sono aboliti ma prendono un nuovo significato: altro non sono se non specificazioni dell’unico comandamento, quello dell’amore reciproco.
+++ Mons. Alessandro Meluzzi
Primate della Chiesa Ortodossa Italiana – Arcivescovo d’Italia – Vescovo di Ravenna e Aquileia