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Alessandro I, Nuovo Primate della C.O.I

 Comunicato Stampa

Domenica 20 Dicembre 2015, Fratel Alessandro Meluzzi, con il nome di Alessandro I,  è stato elevato alla dignità di Arcivescovo d’Italia, Eparca di Aquileia e Ravenna nonché Primate della Chiesa Ortodossa Italiana.

foto mandrione 1 La cerimonia si è svolta a Roma, nella erigenda cappella tra gli archi dell’acquedotto romano sull’Appia Antica. Al termine della suggestiva liturgia svoltasi secondo il rito ortodosso  di San Giovanni Crisostomo, Alessandro I ha benedetto il cibo destinato agli indigenti assistiti dalla chiesa tramite l’Opera Ortodossa “Mensa dei Poveri”.

                                                        Il portavoce – Antonio Parisi

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Riflessioni teologiche del Primate Alessandro I°…. “L’unico comandamento di Gesù: amatevi”

La prima comunità cristiana era composta da soli ebrei che avevano riconosciuto in Gesù il Messia promesso, ma ritenevano che egli fosse stato mandato soltanto a beneficio del popolo d’Israele.  E’ occorso un diretto intervento di Dio, per far capire loro che Gesù è venuto a redimere l’umanità intera: lo riferisce la prima lettura (Atti 10), narrando l’ingresso nella Chiesa del primo non-ebreo, il centurione romano Cornelio.

Dio non fa preferenze di persone. Nella seconda lettura si legge che “Dio è amore”.
Questa semplice e insieme solenne affermazione condensa tutta la Bibbia, segna l’apice della rivelazione ed esprime il carattere fondamentale del Cristianesimo, l’aspetto suo proprio che lo distingue anche dalle altre religioni monoteiste: “Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”.
Questi concetti, espressi nella prima lettera di Giovanni (4,9-10), nel vangelo (Giovanni 15,9-17) trovano conferma dalle labbra dello stesso Gesù: “Come il Padre ha amato me, anch’io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”.
 Se poi egli ci ha amato, e sino a qual punto, viene spontaneo pensare al contraccambio.  È del tutto naturale che, se accogliamo il suo amore, lo ricambiamo.
 Ma come si fa ad amare Gesù e il Padre suo? Oltre a lodarlo e ringraziarlo, come si può dimostrare a Dio che lo amiamo?
 La risposta viene anch’essa da Gesù: “Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.  Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”.
 Si noti: questo non è uno dei comandamenti elencati nel decalogo, che gli ascoltatori di Gesù già conoscevano perché dati a Mosè sul Sinai, non sono aboliti ma prendono un nuovo significato: altro non sono se non specificazioni dell’unico comandamento, quello dell’amore reciproco.

+++ Mons. Alessandro Meluzzi 

Primate della Chiesa Ortodossa Italiana –  Arcivescovo d’Italia – Vescovo di Ravenna e Aquileia