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Infanzia calpestata

INCHIESTA sull’ INFANZIA VIOLENTATA e PERSEGUITATA: 

UN’AGGHIACCIANTE “BOLLETTINO DI GUERRA” _________  di Cinzia PALMACCI *

 

Un abuso senza fine – Infanzia violata: un’emergenza anche in Europa. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nel Vecchio continente sono oltre 18 milioni i bambini e i ragazzi under 18 maltrattati. Un dramma che resta inosservato nel 90% dei casi. I minori subiscono abusi fisici, sessuali e psicologici, oppure sono vittima di trascuratezza, e le conseguenze possono essere fatali: ogni anno almeno 850 mila ragazzini muoiono di maltrattamento prima di compiere 15 anni.

L’allarme arriva da un Rapporto dell’Ufficio regionale Oms per l’Europa. Un documento pubblicato nel 2013 sul quale la Svizzera riaccende i riflettori, diffondendolo in 3 lingue (italiano, francese e tedesco, oltre alla versione originale in inglese) grazie a un progetto finanziato dal Fondo nazionale per la protezione dell’infanzia. I bambini europei sotto i 18 anni, circa 190 milioni, sono vittima di diversi tipi di maltrattamento: il 29,1% ha sperimentato abusi psicologici, il 22,9% fisici e il 13,4% delle ragazze abusi sessuali (contro il 5,7% dei maschi). Per chi subisce le conseguenze sono devastanti, e a queste si aggiungono costi sociali ed economici nell’ordine di 10 miliardi di euro all’anno. Il maltrattamento dei bambini – avverte l’Oms – può portare a problemi mentali come depressione, ansia, disturbi alimentari o del comportamento, tentativi di suicidio, autolesionismo, così come all’uso di droghe. Senza trascurare l’impatto sulla carriera scolastica e sul futuro. I minorenni maltrattati presi in carico dai servizi sociali sono oltre 91mila (91.272 per la precisione), con un’incidenza del 9,5 per mille sui minori in Italia. La violenza è maggiore al Sud rispetto al Nord (273,7 casi su mille contro 155,7) e colpisce più le bambine che i maschi (212,6 su mille contro 193,5). Particolarmente disagiati sono i minori stranieri residenti: i casi di violenza sono più del doppio rispetto a quelli dei bambini italiani (20 bambini stranieri ogni mille contro gli 8,3 italiani). Per la prima volta nel rilevamento compaiono anche nuove forme di violenza, come la violenza assistita e la patologia delle cure. La forma di violenza più diffusa è la trascuratezza materiale o affettiva, che si è verificata nel 47,1% dei casi seguiti dai servizi sociali. Bambini lasciati soli, a volte malnutriti, non seguiti, poco curati, privi di affetto e carezze. Al secondo posto di questa triste classifica c’è la violenza assistita, che riguarda il 19,4% dei casi. Bambini costretti ad assistere impotenti alle urla dei genitori che litigano, magari anche alle botte che si danno.

Al terzo posto c’è il maltrattamento psicologico (ricatti affettivi, pressioni, indifferenza, denigrazioni o rifiuti che danneggiano lo sviluppo cognitivo-emotivo), che riguarda quasi 14 bambini su 100 (13,7) e supera di due posizioni il maltrattamento fisico (6,9%). Ci sono poi quei bambini (8,4%) che sono vittima della mancanza di cure o all’opposto della somministrazione eccessiva di medicine senza necessità.

L’abuso sessuale riguarda, invece, il 4,2% dei bambini maltrattati. Dato questo che, affermano i realizzatori dell’indagine, pone il problema della rilevazione dei maltrattamenti. Il dato, infatti, si scosta in modo significativo dalla media europea di dieci, ma anche dai sette casi su cento registrati in Stati Uniti, Inghilterra e Canada. In Italia ci sono realmente meno casi di violenza sessuale sui minori o c’è una maggiore difficoltà di emersione? Purtroppo l’Europa detiene il triste record della maglia nera per i maltrattamenti e gli abusi sull’infanzia, perfino a danno di neonati. E l’Europa supera perfino l’Africa nella turpe classifica. Lo rivela l’associazione fondata da don Fortunato Di Noto, che ha individuato quasi 600mila foto e 100mila video. Un orrore senza fine dipinto dai dati dell’ultimo rapporto di Meter sui «Crimini contro l’infanzia». Una mappatura mondiale del fenomeno online nel 2014, che fa luce sulla drammatica realtà di abusi sessuali e maltrattamento sui bambini. Meter ha individuato 574.116 foto di bambini dai tre ai tredici anni divulgate in rete da pedofili, 95.882 video per la stessa fascia d’età e 621 tra foto e video di bambini da 0 a 3 anni. Dietro i numeri, spiegano all’associazione fondata da don Di Noto, ci sono «bambini stuprati, in molti casi anche sodomizzati e torturati» e le foto «rappresentano un campione delle crudeltà che subiscono». «L’abuso virtuale è un abuso reale», scandisce a chiare lettere Meter, mettendo in guardia dal rischio di una distorta percezione del fenomeno. I dati hanno permesso di avviare indagini in Italia e nel mondo portando a numerosi indagati e arresti per detenzione, divulgazione e sfruttamento sessuale dei minori. L’associazione, che nel 2008 ha siglato una convenzione con la Polizia Postale ancora in vigore, dispone di un osservatorio (l’«Os.mo.co.p»), altamente specializzato per la ricerca e l’elaborazione dati all’interno della rete internet, che ha dimostrato la sua capacità intervenendo nella rilevazione e nell’individuazione di siti a contenuto pedopornografico in costante sinergia con le autorità competenti. L’analisi dettagliata di ogni segnalazione, sottolinea Meter, ha permesso di verificarne l’attendibilità e inoltrare la denuncia alle figure dell’ordine preposte italiane e straniere. L’analisi dei dati indica, «sulla base delle nostre segnalazioni – spiegano all’associazione – come l’Europa sia il continente col record negativo. Il 37,34% delle segnalazioni pone il Vecchio Continente in testa alla classifica, seguito da Africa (24,67%), America (23,25%), Asia (12,93%), Oceania (1,8%). È da notare che il primo posto, nel 2013, era occupato dall’Africa». Scorrendo i dati del Report 2014, si scopre che il numero di siti segnalati alle autorità competenti dalla sezione monitoraggio Meter è cresciuto. Dal 2003 al 2014 i siti segnalati sono 115.493, ma dopo il boom 2011 con 20.390 siti segnalati, il 2012 ha visto quota 15.946 e nel 2013 erano 6.389. Quest’anno si è toccata quota 7.712. Numeri da capogiro che ci danno le dimensioni sovrumane del fenomeno. «Questo è il punto di partenza e non la fine – evidenzia l’associazione – perché l’offerta pedofila ha scoperto un nuovo modo di comunicarsi rappresentato da altri canali che non sono necessariamente i siti. Oggi ci sono, infatti, i social network e gli archivi telematici». La diffusione di siti pedofili su domini di primo livello offre questa hit parade della vergogna: Slovacchia (764), Libia (701), Colombia (492), Giappone (287), Georgia del Sud (198), Russia (117), India (113), Montenegro (96), Mauritius (77), Lettonia (69). In Germania 44, in Italia 14.

Bambini “troppo vivaci”- Psicofarmaci ai bambini italiani, è uno scandalo. Troppi e somministrati con troppa leggerezza. In cinque anni in Italia la prescrizione di psicofarmaci ai bambini è aumentata addirittura del 280 per cento. Negli Usa, dove i bambini in terapia sono più di undici milioni, l’aumento è stato del 150 per cento. E se oggi sono 30mila i bambini italiani in terapia con psicofarmaci potrebbero presto diventare oltre 700mila e questo perché, secondo dati del Ministero della Salute, questo è il numero dei bambini che sarebbero affetti da disturbi psichici. “Le troppe prescrizioni di psicofarmaci ai bambini – dice Massimo Di Giannantonio, Ordinario di psichiatria all’Università di Chieti – sono dovute a diagnosi non corrette formulate da medici di medicina generale e da pediatri che non hanno il necessario bagaglio di informazioni per compiere un passo così importante come quello di somministrare uno psicofarmaco ad un bambino. Ma anche a diagnosi formulate da medici competenti come neuropsichiatri infantili e psichiatri adolescenziali, che ritengono che alla base del disturbo dei bambini ci sia un fattore biologico curabile quindi solo con i farmaci“. Molto importanti le prese di posizione di personalità del mondo sociale, sanitario e politico. Giovanni Pirone, Direttore Generale dell’Istituto Italiano di Medicina Sociale ha detto in una nota che i piccoli consumatori di oggi rischiano di diventare adulti farmaco-dipendenti. Va arrestato il materialismo sanitario incentrato su una soluzione farmacologica anche di problemi che attengono alla sfera psichica ed emozionale”.

Bambini cavie per la sperimentazione farmaceutica – Secondo i dati di Vaccine Adverse Events del governo Reporting System (VAERS), 145.000 o più bambini sono morti nel corso degli ultimi 20 anni a causa di questo approccio di vaccino multilo, e alcuni genitori sono consapevoli di questo fatto sconvolgente. In uno studio recentemente pubblicato sulla Human & Experimental Toxicology Journal, i ricercatori hanno valutato il numero complessivo di ricoveri e decessi associati a vaccini somministrati tra il 1990 e il 2010, e confrontato questi dati al numero di vaccini somministrati in una sola volta per i singoli bambini. Ospedalizzazioni e decessi dovuti a una dose di vaccino sono stati confrontati con i decessi avvenuti con somministrazioni da due a otto dosi di vacino insieme. I ricercatori hanno anche valutato l’ospedalizzazione complessivo e tassi di mortalità associati con le dosi di vaccino combinato: 5-8 dosi di vaccino combinato, e 1-8 dosi di vaccino combinato. Dopo l’analisi, il team ha scoperto che più vaccini un bambino riceve in una sola volta, più è probabile che lui o lei possa subire una reazione grave o addirittura possa sopraggiungere la morte. Secondo Heidi Stevenson di Gaia Salute, per ciascun vaccino supplementare che un bambino riceve, la sua probabilità di morte aumenta del 50 per cento – e con ogni dose di vaccino supplementare, le probabilità di dover essere ricoverato in ospedale per gravi complicanze si duplicano . I genitori dei bambini che hanno controindicazioni dopo un solo vaccino tende a cessare ulteriori vaccinazioni, suggeriscono i dati. Il numero totale dei ricoveri e decessi segnalati per un solo vaccino era superiore al numero riportato dopo due, tre, quattro o anche vaccini. Anche se il motivo preciso di questo è sconosciuto, si ritiene che i neonati per lo più rientrano in quella categoria di vaccino, e quelli che sono vittime di un singolo vaccino tende a non avere più i vaccini. Una volta che un bambino raggiunge cinque vaccinazioni, tuttavia, il tasso di ospedalizzazione e di morte sale drammaticamente.  (Fonte: “Natural News” “Multiple vaccine doses have resulted in up to 145,000 child deaths in past 20 years”)

Bambini “interrotti” – Bambini tenuti a digiuno, rinchiusi in minuscoli spazi vitali, sottoposti a violenze ripetute e obbligati a fare tutto ciò che probabilmente non volevano fare, come scippi, borseggi e mendicare, soprattutto nelle comunità di etnia rom. Ma anche dopo essere stati liberati dalla schiavitù, è molto difficile pensare che questi bimbi potranno liberarsi degli incubi o che riescano ad aprirsi con qualcuno per raccontare una storia così dura e drammatica. Un danno psicologico irreparabile. I minori allontanati da situazioni a rischio devono essere assistiti da un programma studiato sul singolo caso e sulla singola persona, cercando di colmare quelle lacune affettive causate dalla violenza e introducendo gradualmente un nuovo tipo di educazione. Inutile negare che certi traumi non sono per niente facili da superare, soprattutto se il bambino ha un’età in cui comincia a comprendere cosa gli succede intorno. Purtroppo un elemento che fa riflettere è che lo sfruttamento è una condizione tipica delle metropoli e Roma e Milano ne sanno qualcosa, per questo bisognerebbe iniziare a pensare seriamente a delle politiche di controllo e prevenzione.

Asili “lager” – Spalle lussate, bambini costretti a inghiottire minestrine bollenti e a ingoiare il cibo vomitato, lasciati al buio per ore e a soffrire la sete perché non dovessero far pipì, patologie gravissime come diabete o anoressia completamente ignorate. Insomma non un asilo nido ma «un piccolo lager». Sono questi alcuni dei passaggi sottolineati dal giudice di Genova Roberto Fucigna che ha depositato le motivazioni alla sentenza di condanna per Anna Maria Scuderi e Laura Pesce le due maestre dell’asilo di Pistoia “Cip e Ciop”. Partendo dai video «che costituiscono una prova inoppugnabile» delle violenze, il giudice descrive l’asilo Cip e Ciop come «un piccolo lager» dove i bambini venivano «lasciati per tempi molto lunghi al buio» e messi «con la faccia al muro», oppure «lasciati con il pannolino sporco». Spesso, scrive il giudice «i bambini venivano costretti a mangiare minestrine bollenti» e se i piccoli si ribellavano «veniva aperta la bocca stringendo loro la mandibola». In un caso «avevano preteso che il bambino rimangiasse quello che aveva appena vomitato». I bambini, scrive il giudice, tornavano a casa «completamente disidratati» perché le maestre «non somministravano bevande per evitare che i piccoli facessero la pipì». Anche nel caso di un piccolo diabetico, «al quale non veniva somministrata l’insulina necessaria» non veniva dato da bere nonostante la malattia «portasse il bambino ad avere sete di frequente».

Pedofilia e satanismo – Un numero incredibile di persone sparisce ogni giorno nel nulla, soprattutto giovanissimi. Molti di loro si trovano, di altri non se ne sa più niente. E’ come se si fossero volatilizzati, spariti. Nel mondo spariscono ogni anno molte migliaia di persone. Ogni anno in Italia sono dichiarati scomparsi oltre 2000 minori. Alcuni di loro tornano a casa da soli, altri vengono ritrovati dalle forze dell’ordine, altri ancora non hanno mai fatto ritorno. Secondo le cifre del Ministero dell’Interno nel 1996 sono stati dichiarati scomparsi 2391 minori. Di questi, 1912 hanno riabbraciato le loro famiglie. Al marzo ’98 i minori dichiarati scomparsi erano 1419, di cui 796 sono stati rintracciati dalle forze dell’ordine. Oggi sono molti di più. Nel mondo la situazione è molto più allarmante. Solo negli Stati Uniti ogni giorno scompaiono 2200 bambini.

Tra questi tanti sono, anche, i bambini al di sotto dei dieci anni. E’ un problema grave, molto sentito in Europa, ne fanno fede la “Raccomandazione” (n.R-79-6) in relazione alle “Missing Persons” stabilita dal Council of Europe e la pubblicazione della Oxford Up. “The dictionary of national biography: missing person”. Se molti di questi giovani vengono ritrovati, di altri non se ne saprà più nulla. Alcuni di loro finiscono nella rete della prostituzione, della pornografia, della pedofilia, altri nel sottobosco criminale dei devoti di Satana. Il giornale “La Stampa” (8/2/87) riporta la notizia di una sètta satanica che reclutava bambini. Ecco quanto scrive il quotidiano: <<..il satanista Marion Pettie, si serve dei piccoli per i suoi riti demoniaci, imperniati sul sacrificio di animali e, si sospetta, anche su pratiche sessuali. …La scoperta dell’organizzazione, sorta dai resti di una comune di hippies degli Anni Sessanta, ha sconvolto la capitale e tutti gli Stati Uniti>>. Una drammatica testimonianza di orrori pedofili viene da un giovane recluso, Paul Bonacci, che è detenuto al centro correzionale di Lincoln, in isolamento, perché più volte minacciato di morte, per via di accuse gravissime rivolte dal giovane ad insospettabili uomini di potere. Lo psichiatra che lo ha sottoposto a perizia, Beverly Mead, ha dichiarato che il ragazzo è sano di mente e, a suo parere, dice il vero. Bonacci racconta: <<…All’età di 9 anni, fui portato in un hotel con altri 5 ragazzi e ci hanno costretti ad avere rapporti sessuali mentre ci filmavano. In seguito mi obbligarono ad avere rapporti con bambini. Solo nel 1986 sono riuscito a slegarmi dal gruppo. (…). Nell’estate del 1985, Larry King (leader del progetto repubblicano di aiuti alla comunità di colore americana, ndr) mi portò, insieme ad un altro ragazzo, Nicholas, di Aurora, nel Colorado, in California per girare un film. …c’era un ragazzo in gabbia. (…). Ci fecero spogliare e indossare dei vestiti tipo Tarzan e ci obbligarono ad avere rapporti con il ragazzo nella gabbia. Ci dissero di picchiarlo. (…). Arrivò un uomo e iniziò a sbattere il ragazzo come se fosse una bambola. Prese una pistola, gliela puntò in testa e sparò… (Bonacci poi fa i nomi di alcune delle persone che hanno abusato sessualmente di lui, ndr) Alan Bair, Peter Citron, Larry King, Harry Anderson, il deputato Barney Franks, a Washington. (…). …nel 1984 mi portarono al ranch South Fork, a Dallas, nel Texas, in corso la Convention Repubblicana e Larry King organizzava dei party-pedofili>>.

Nell’incredibile indifferenza dei mass media le stragi di innocenti continuano. A Los Angeles, in 22 comuni della contea, gli inquirenti continuano ad investigare scoprendo un gran numero di casi di pedofilia a sfondo rituale. In più parti del mondo si conoscono casi di bambini sacrificati a Satana. Le indagini vengono, quasi sempre, insabbiate, vi è come una congiura del silenzio, coperture misteriose. I crimini satanici sono in espansione in tutto il mondo. Per quanto concerne l’Inghilterra, Dianne Core, responsabile dell’Istituto Childwatch (Associazione di assistenza e protezione dei minori), ha denunciato connubi dei satanisti con lobby politiche che tendono a coprire le loro efferatezze. Pedofili satanisti sono presenti anche a Londra. Il “Corriere della Sera” del 18 marzo 1990, denuncia: <<…Una volta gravide, le piccole verrebbero costrette ad abortire e il feto di quattro mesi sacrificato per la purificazione dei satanisti che ne berrebbero il sangue o se ne ciberebbero. …Un’inchiesta condotta da 66 gruppi di ricerca della “Società nazionale per la prevenzione della crudeltà contro i bambini” nel Regno Unito conferma l’esistenza di tali pratiche…>>. Il rapporto tra pedofilia e satanismo è stato più volte provato. Diverse inchieste giornalistiche e molti responsabili di centri di protezione per l’infanzia hanno lanciato il messaggio che, più frequentemente di quanto si creda, il racket della prostituzione dei minori e della pedofilia sono gestiti da sètte sataniche. Telefono Arcobaleno, l’associazione contro la pedofilia il cui direttore è il parroco di Avola (Siracusa), don Fortunato Di Noto, ha scoperto e denunciato un sito satanista che mostra terribili foto di sacrifici umani a Satana e le vittime sono giovanissimi. Misfatti, che sembrerebbero godere di protezioni ad alto livello. Il giornalista Maurizio Blondet, nel corso di un’intervista (apparsa su “Teologica”, settembre/ottobre 1996), disse: <.. Naturalmente nessuno vuole indagare su questo perché si tratta di gente molto potente. maurizio_blondetSono cose che si sussurrano. Allo stesso modo in certi “entourage” politici di alto livello si dice, molto sottovoce, che vengano stuprati dei bambini. Il tutto avviene in un sottofondo rituale di magia nera. Non sono persone comuni che fanno queste cose, si tratta di gente che ricopre altissime cariche, funzionari del Pentagono, etc.>>. Orrori su orrori, che si intersecano in quella terra buia degli adoratori del diavolo. Squadre speciali vengono addestrate per indagare sul lurido mercato dei video pornografici “snuff” destinati a pedofili sadici. La parola “snuff” in gergo significa “morire, spegnersi” e in questi video le piccole vittime sono riprese dalle telecamere mentre sono torturate e uccise dopo avere subito violenze sessuali. E’ una tragedia immane, che dilaga sempre di più ovunque. Le stime esatte delle giovanissime vittime sono impossibili e non esistono dati certi sull’entità del fenomeno, tuttavia, non meno di 250 milioni di copie di videocassette sono commercializzate in tutto il mondo, solo negli Stati Uniti sono stati venduti 20 milioni di video. Film sempre più ‘forti’, spesso, con torture seguite dalla morte del bambino. Ogni anno, nel mondo, un milione di minori di 18 anni è vittima dei commerci più turpi, che vanno dal sesso perverso nelle sue più svariate forme: prostituzione, turismo sessuale, pedofilia, pornografia, sadismo, etc., fino all’omicidio. Fatti orribili accadono in ogni parte di questo nostro pianeta. Sono recentissime le efferatezze compiute in Belgio. Fatti che, giorno dopo giorno, emergono identici a quelli appena narrati. Orrori, come quelli che sarebbero stati compiuti dal pedofilo criminale Marc Dutroux. Fatti truci e sconvolgenti, che la dicono lunga sulla diffusione di questo raccapricciante fenomeno.

La verità sulle adozioni gay –  George Harasz, 49, e Douglas Wirth, 45, di Glastonbury, erano stati arrestati nel novembre 2011 in seguito alle accuse di abusi sessuali di due dei 9 figli adottivi ma avevano ottenuto un accordo con i procuratori che avevano concesso la liberta’ vigilata e sospeso la pena detentiva. La mossa a sorpresa arriva con nuove accuse da parte di ulteriori tre figli adottati. La coppia gay ”sposata” George Harasz e Douglas Wirth di Glastonbury dovevano essere condannati dalla Corte Superiore di Hartford ma avevano ottenuto un patteggiamento per semplici lesioni su minori. Harasz e Wirth avevano adottato nove figli – tre serie di fratelli maschi – a partire dal 2000 e gestivano un allevamento di cani chiamato The Puppy Guy. La coppia è stata arrestata nel novembre 2011 a seguito di investigazioni in merito ad accuse di abusi sessuali su minori. I bambini sono stati prelevati dalla casa e sottratti dai cosiddetti genitori affidatari. La polizia ha detto che due ragazzi, di 5 e 15 anni hanno accusato i cosidetti genitori di averli aggrediti sessualmente. Harasz è stato inizialmente condannato in primo grado per violenza sessuale sul bambino di 5 anni mentre Wirth era stato accusato in terzo grado di violenza sessuale sul ragazzo di 15 e sono stati accusati di violenze fisiche come costringere i bambini a dormire negli armadi. Ma ora, altri tre bambini stanno sostenendo di essere state vittime di abusi, ed un bambino durante l’udienza ha detto che l’aggressione sessuale è iniziata quando aveva 6 anni. “Loro si sono alternati a stuprarmi più volte,” ha detto. I sostenitori di Harasz e Wirth hanno anche parlato in udienza in difesa della coppia accusando i bambini di aver mentito e che gli abusi erano accaduti per mano dei precedenti genitori adottivi.

(Fonte:nydailynews.com/news/crime/gay-conn-couple-accused-rape-face-trial-article-1.1310010)

Una coppia lesbica è stata arrestata per avere abusato di alcuni bambini, tra i quali la figlia di 5 anni, adottata con la formula della step-child adoption (tipo Cirinnà) in Oklahoma, negli Usa. Secondo i rapporti della polizia, la piccola sarebbe stata vittima di torture sadiche: colpita con un martello, la bocca tappata con un nastro adesivo, frustata con una cintura e torturata, tanto da finire preda di convulsioni. Rachel Stevens, 28 anni, e la sua marita, Kayla Jones, 25 anni, sono finite nel carcere della Contea di Muskogee lo scorso martedì, con l’accusa di abusi su minori, lesioni e abbandono di minori. Il caso è venuto alla luce all’inizio di dicembre, quando il bambino è stato portato in un ospedale di Tulsa preda di convulsioni, con gravi lesioni al volto. I medici dell’ospedale hanno contattato la polizia dopo aver determinato che il bambino aveva diverse ossa rotte in vari stadi di guarigione. Secondo la polizia, l’abuso è andato avanti per diversi mesi, forse anni. Il bambino ha detto che una volta, il genitore 2 gli diede un calcio al basso ventre fino a farlo sanguinare. La stazione NewsOn6 ha riferito che la coppia gay aveva anche lanciato una campagna su GoFundMe, sostenendo che il bambino aveva bisogno di interventi per recuperare la propria faccia ferita a causa di una caduta. La coppia ha altri due ‘figli’, il fratello gemello della vittima e una bimba di 7 anni.

Ma non volevano solo un figlio da amare? –  Il caso delle due donne lesbiche, caucasiche, che hanno fatto causa per un risarcimento alla Midwest Sperm Bank , banca del seme di Chiacago, sta infiammando l’America (e il mondo) in questi giorni. Una vicenda che sta scoperchiando il vaso di Pandora sui privilegi dei bianchi. Ma sono tante le questioni in ballo: la fecondazione eterologa e l’eugenia, il diritto delle coppie omosessuali di avere figli e l’incapacità – proprio da parte di una coppia probabilmente discriminata -di accettare la figlia per quello che è, per paura della discriminazione. Jennifer Cramblett, 36 anni, aveva scelto il seme di un donatore coi capelli biondi e gli occhi azzurri, in modo che il bambino assomigliasse il più possibile a lei e alla sua compagna. Ma per un errore banale – pare uno scambio di numero sulla provetta – la donna è stata inseminata con lo sperma di un donatore di colore. La bambina, Payton, che ora ha due anni, è sana e bellissima, ma è anche di etnia mista. E Jennifer nella richiesta di risarcimento dipinge un quadro di sconforto e disperazione: nessuna delle due conosce la cultura nera, non comprendono le persone di colore, non sanno nemmeno come pettinare i capelli della bambina. No, non è uno scherzo: Jennifer si è lamentata del fatto che, per tagliare i capelli a Payton, è costretta ad andare da un parrucchiere in un quartiere nero della città, dove non è “vista di buon occhio” in quanto bianca. Eppure questa signora è convinta di non essere razzista. “Personalmente, non ho nessun problema ad avere una bimba di etnia mista” ha detto ai microfoni della NBC, e, in lacrime, ha aggiunto “Amo la mia bimba, però vorrei che crescesse in un ambiente meno razzista. Mia figlia capirà che non era lei il problema, che il problema non è “Non volevamo te ma un bimbo bianco”.  E allora il problema esattamente quale sarebbe? Questo: “Siamo costrette a vivere ogni giorno nella paura, nell’ansia, siamo incerte di che futuro potrà avere la nostra bambina qui a Uniontown, cittadina razzista e intollerante; inoltre le nostre famiglie sono chiuse verso le persone di colore e io stessa non so molto di questa gente. Sono stata cresciuta negli stereotipi verso le persone non bianche”. Quindi, siccome Jennifer è stata cresciuta in una famiglia razzista, non può crescere una figlia di colore, non perché lei sia razzista a sua volta, ma perché la sua famiglia lo è e perché lei non ha avuto la possibilità di non esserlo. Pazzesco. Ma le due donne si erano mai rese conto di vivere in un contesto tanto razzista prima di avere Payton? Evidentemente no, anzi, nel loro ambiente e nei loro privilegi stavano bene, se ora sono così terrorizzate dall’idea di perderli…

A questo punto viene da chiedersi: ma perché due donne gay, che “normalmente” considererebbero “innaturale” avere rapporti sessuali con un uomo, deciderebbero poi di farsi inseminare da uno sconosciuto in una squallida “banca del seme?” Lo stesso discorso potrebbe valere per le coppie di omosessuali uomini che fanno ricorso all’utero di una donna. C’è qualcosa di profondamente promiscuo e fuori da ogni logica naturale vi pare?

Una vergogna tutta italiana: il “lager” del Forteto – Il Forteto: un’istituzione che per oltre vent’anni è stata teatro di sistematiche azioni di pedofilia da parte di personaggi che hanno goduto della costante protezione di politici e della concessione di finanziamenti europei. Il Forteto era e in parte è ancora, una “comune” – in realtà una sorta di lager – finanziata dalla Regione Toscana – dal ’97 al 2010 con oltre 1,2 milioni – dove si sperimentava omosessualità, pedofilia, zoofilia e tutto quello che poteva essere negazione dell’ordine naturale delle cose. Tutto in nome di un’anarchia morale, oggi esaltata dal pensiero libertino tanto caro ad una certa area politica e culturale che vede la famiglia come gabbia, i legami come un freno alla libertà individuale e quindi, lavora per lo scardinamento di valori che ritiene sorpassati, fondendo una sorta di cristianesimo comunitarista con l’ideologia da comune parigina.forteto-protesta-casapound-1-2

Tutto questo è accaduto alle porte di Firenze negli ultimi trent’anni, coperto da quel sistema di potere per il quale non esistevano delinquenti, ma solo amici o nemici politici. E se eri un “amico politico”, allora, automaticamente, non potevi essere delinquente. E venivi finanziato, protetto e incensato. E’ a causa di questa perversione ideologica che decine di ragazzi sono stati plagiati e ridotti a marionette di una setta “progressista”. Tutto poteva essere bloccato sul nascere quando solo un anno dopo la fondazione della “comune”, un magistrato ne arrestò il fondatore, Roberto Fiesoli, per violenza sessuale. Non servì a nulla, il sistema di potere si mise in azione e questi venne scarcerato il 1° giugno 1979. Il giorno stesso della scarcerazione, il Tribunale dei Minori gli affidò – a lui accusato di stupro – un bambino con la sindrome di Down. Presidente del Tribunale dei Minori era Giampaolo Meucci, consulente del venerato sindaco di Firenze Giorgio La Pira e grande ammiratore della Cina maoista. Fiesoli e Goffredi sarebbero poi stati condannati definitivamente nel 1985, per diversi capi d’imputazione fra cui corruzione di minorenne e sottrazione consensuale di minore, questo «dopo aver scardinato, ricorrendo a forme di convincimento ossessive, aggressive e umilianti, ogni preesistente valore e le figure parentali, in modo da renderli del tutto dipendenti da loro, costretti ad accettare e a praticare il regime di vita da loro imposto e caratterizzato da promiscuità assoluta tra persone della stesso sesso, pratica dell’omosessualità, messa a disposizione della cooperativa di ogni risorsa». Ma incredibilmente, anche dopo la condanna, in quella fattoria finirono 58 minori.

Ma chi è il fondatore del Forteto? Il suo nome è Rodolfo Fiesoli, 72 anni. Nuovamente arrestato il 20 dicembre del 2011, era tornato libero per presunti atti di pedofilia e zoofilia commessi all’interno della cooperativa agricola che ha legami con la Coop Toscana, fondata nel 1977 da lui e da Luigi Goffredi con una trentina di giovani frequentatori di una parrocchia pratese. E alla comunità in cui il Profeta – così si fa chiamare Fiesoli – rappresentava il capo indiscusso, venivano anche affidati bambini e ragazzi, di quelli con un passato di disagio familiare e magari abusati sessualmente – formalmente, però, per aggirare la legislazione italiana, i magistrati ideologicamente schierati intestavano gli affidi a persone che nel Forteto vivevano, non alla struttura, incuranti e complici di quello che avveniva nella comune-lager che sarebbe stata l’orgoglio del marchese De Sade. E secondo la commissione d’inchiesta che se ne occupa, il programma della comune finanziata dalla Regione Toscana era caratterizzato – fino al Dicembre 2011 – da «pratiche abusanti, l’abuso risulta essere la prassi», con «uomini e donne che vivono divisi: dormono, mangiano, lavorano separati anche se sposati» e «i rapporti eterosessuali chiaramente osteggiati» e «l’omosessualità non solo permessa ma incentivata, percorso obbligato verso quella che Fiesoli definiva “liberazione dalla materialità”». Sembra il programma del Pd. L’obiettivo principale della setta finanziata dalla regione pare fosse “la distruzione della normalità”, e l’approdo ad una società distopica della confuzione sessuale. Basta leggere le testimonianze che raccontano gli abusi di Fiesoli sui ragazzini anche disabili e i rapporti sessuali imposti fra madri affidatarie e ragazzine a loro affidate e poi le stesse femmine adolescenti obbligate ad avere fra loro rapporti omosessuali, e affiancarle a un altro libro sul Forteto uscito sempre per il Mulino. C’è anche la negazione dei rapporti di sangue, a favore di non-legami artificiosi – una sorte di Ius Soli familiare – con la vicenda della madre che allontana il figlio naturale nato quando lei era già in comunità, dal vero padre e il riconoscimento della paternità da parte del figlio di Fiesoli («Ho regalato mio figlio a una persona che non era suo padre»)le-iene-forteto-abusi-2

Racconti agghiaccianti – E ora ci sono le testimonianze a raccontare un «contesto scandito da lavoro, scuola, abusi, paura. Giorno dopo giorno i ragazzi vengono plagiati», con tanto di “confessioni” pubbliche di pensieri ritenuti sconvenienti, oltretutto rieducati a disprezzare i genitori biologici – e quelli affidatari in realtà lo erano solo formalmente. Il tutto all’interno di un ambiente in cui «qualunque comportamento, qualunque gesto, tutto viene ricondotto al sesso, alle fantasie sessuali», con i «minori che spesso divenivano o continuavano a essere prede». E ciò «col consenso non solo collettivo, ma anche dei genitori affidatari». Di più: si racconta di «abusi sessuali sui ragazzi da parte dei genitori affidatari, siano essi uomini o donne, e di un atteggiamento compiacente nei confronti delle “strane” attenzioni del Fiesoli su ragazzi». Ed erano proprio i genitori affidatari a introdurre gli adolescenti nella stanza del Profeta, e se preso dall’imbarazzo il ragazzino veniva rimproverato, «…ma lasciati andare! Rodolfo fa così con tutti, è normale, ti leva questa materialità!». Il Forteto è solo in nuce quello che molti vorrebbero divenisse un “esperimento globale”: omosessualità come norma. E la normalità degradata a ribellione.

Ma cosa sta succedendo? Tante, troppe le minacce all’infanzia. I bambini sono il futuro dell’umanità, e se non fermiamo questa mattanza la nostra civiltà andrà incontro ad un lento ed inesorabile declino. Tutto nel mondo induce a pensare che il “conto alla rovescia” sia già iniziato…

* La presente inchiesta, curata da Cinzia Palmacci,  già apparsa sul web  ICONICON -POST, è stata da noi pubblicata per gentile concessione della autrice, che svolge una intensa attività come archivista, nonché come ricercatrice, saggista ed articolista su web  e su altre pubblicazioni periodiche.