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Una disputa giuridica tra Venezuela e Guyana

Venezuela: all’Università “La Sapienza” dibattito sulla disputa per l’Esequibo

L’Università La Sapienza di Roma, uno degli atenei più grandi e importanti d’Europa, ha ospitato un’iniziativa di carattere scientifico sulla controversia territoriale tra il Venezuela e la Guyana, organizzato dall’ISTITUTO DI STUDI GIURIDICI INTERNAZIONALI (ISGI) e il CENTRO RICERCHE DEL DIRITTO EUROPEO della Sapienza.

All’evento accademico intitolato ‘La disputa territoriale tra il Venezuela e la Guyana sulle risorse dell’Esequibo’, hanno assistito studenti, così come rappresentanti diplomatici e accademici, che hanno presenziato con grande interesse a quest’iniziativa che ha visto la presenza di importanti docenti ed esperti come ENZO CANNIZZARO, ordinario di Diritto Internazionale della Sapienza di Roma, PAOLO PALCHETTI ordinario di Diritto Internazionale dell’Università di Macerata e FABIO MARCELLI direttore di ricerca presso presso l’Istituto di Studi Giuridici Internazionali.

Il professor Cannizzaro ha dato inizio all’incontro ringraziando l’Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Julián Isaías Rodríguez Díaz, che ha «mostrato grande entusiasmo nel rispondere all’invito e partecipare alla manifestazione con l’obiettivo di presentare la posizione del Venezuela su questa controversia». Lo studioso italiano ha poi descritto i principali obiettivi della manifestazione e sottolineato l’importanza di affrontare la questione dal punto di vista giuridico e soprattutto scientifico.IMG-20160411-WA0014_resized

In seguito Fabio Marcelli ha sottolineato che «la soluzione della controversia assume una rilevanza e una difficoltà maggiore alla luce di due elementi significativi: la dimensione del territorio in oggetto (equivalente alla metà del territorio italiano) e la presenza di numerose risorse petrolifere in zona. Per questa ragione, la nullità del lodo risulta un punto importante da sviluppare». Marcelli ha inoltre chiarito che «nel Memorandum pubblicato per volontà di uno dei giudici, sono stati garanti gli interessi politici, che in quel momento voleva dire garantire gli interessi del potere coloniale».

In relazione all’accordo di Ginevra del 1966, l’Ambasciatore Rodríguez, in qualità di invitato e rappresentante del governo venezuelano, ha affermato che «le parti non solamente annullarono il Lodo, ma nominarono un mediatore allo scopo di trovare una soluzione che fosse soddisfacente per entrambe le parti in causa, utilizzando tutti i mezzi contemplati all’articolo 33 della Carta dei meccanismi delle Nazioni Unite per la soluzione pacifica delle controversie. Due circostanze che fanno presumenre vi fossero delle irregolarità nel procedimento».

Il rappresentante venezuelano ha poi sottolineato: «La giustizia è al di sopra della legge. Ella dev’essere un obiettivo internazionale e soprattutto servire per la pace. Il Venezuela non ricorrerà mai ad azioni non pacifiche per risolvere la controversia. La Rivoluzione Bolivariana esercita costituzionalmente una diplomazia di pace, mediate la quale protegge e continuerà a proteggere i suoi diritti sovrani inalienabili».

(traduzione di Fabrizio Verde)