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Più vicini a Putin su Siria e Ucraina

Ed ora? Quali effetti avrà la vittoria di Donald Trump sull’Europa e sull’Italia? Se le promesse elettorali del magnate americano verranno mantenute, la prima conseguenza sarà l’allentamento delle tensioni con la Russia. Questo potrebbe portare a benefiche conseguenze sia in Siria che nell’Ucraina orientale.

In Siria la guerra civile è stata finora alimentata da due schieramenti, guidati da Russia e Stati Uniti. Da un lato gli americani, che armano i ribelli sperando di disarcionare Bassar al Assad con un nuovo leader a loro vicino. Dall’altro i russi, che bombardano i ribelli sostenuti dagli americani per mantenere il dittatore siriano al potere. La questione della Siria è cruciale per i Russi, che hanno lì l’unica base nel mediterraneo per il rifornimento delle navi russe. Ma è strategica anche per gli americani tanto che Obama, pur di eliminare Assad, stava per scatenare una guerra contro il dittatore siriano per poi infine placarsi, grazie alla mediazione di Putin ed alla disponibilità del governo siriano a consegnare le armi chimiche detenute. E’ evidente che, in questo quadro, la guerra in Siria non terminerà senza un accordo tra le due superpotenze. La vittoria di Trump, che in campagna elettorale ha annunciato la volontà di uscire dalla persistente rivalità con la Russia che ha contraddistinto l’amministrazione Obama, potrebbe rendere più abbordabile questo accordo sulla Siria tra Usa e Russia. Questo avrebbe conseguenze benefiche in Europa ed in Italia. La fine della guerra civile in Siria arresterebbe infatti non solo il fenomeno dei foreign fighters europei che vanno a combattere nelle terre siriane a sostegno dell’ISIS, ma anche l’afflusso dei profughi siriani verso l’ Europa e verso l’Italia, che è uno dei Paesi del Mediterraneo più esposti alle ondate migratorie.

La seconda conseguenza benefica dell’allentamento delle tensioni tra Usa e Russia potrebbe riguardare l’Ucraina. Questo Paese, dopo la caduta dell’impero sovietico, aveva assunto le caratteristiche di uno Stato neutrale. Gli Stati Uniti hanno però cercato di assorbirla nella Nato. A questo tentativo, Putin ha risposto con fermezza. Perché l’Ucraina confina con la Russia e Putin non può permettersi di perdere uno strategico cuscinetto protettivo indispensabile per una grande potenza. Per questo, nel marzo 2014, la Russia ha invaso l’Ucraina orientale e la Crimea, che ospita una base navale russa strategica come quella sulla costa siriana. L’invasione dell’ Ucraina ha determinato le sanzioni contro la Russia. Ma queste sanzioni hanno finito per penalizzare duramente l’Italia, che ha forti legami economici con la Russia per l’energia, per l’export, per il turismo. La fine del braccio di ferro tra Stati Uniti e Russia potrebbe portare ad una soluzione pacifica per l’Ucraina con conseguenze positive per l’Italia, che ha bisogno come il pane di un rapporto privilegiato con la Russia, non a caso coltivato in passato fortemente sia da Berlusconi che da Prodi.

La vittoria di Trump potrebbe invece portare conseguenze negative nei rapporti con l’Iran, che Obama aveva lucidamente sdoganato. L’Iran, al momento, è la principale roccaforte islamica sciita contro l’Isis fondamentalista e sunnita. L’Iran è quindi, nel mondo islamico, il principale nemico dell’Isis. L’annunciata volontà di Trump di assumere un atteggiamento più aggressivo verso l’Iran, rischia di fare il gioco dell’Isis, relegando Teheran a vaso di coccio tra l’onda d’urto USA e quella del terrorismo sunnita. E’ su questo terreno che sarà più delicata la mediazione con Putin. Se invece anche qui prevalesse l’accordo USA Russia, questo porterebbe grandi benefici alle imprese italiane che, dopo lo sdoganamento di Teheran da parte di Obama, si sono lanciate sull’Iran come fosse il nuovo Eldorado.

Domenico Crocco