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DONNE e LAVORO

 

Roma 18-12-2013

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

 

Ho sempre mantenuto viva nella mia memoria, la frase di Rita Levi Montalcini quando,  assistendo per la prima volta che ho  ad una sua conferenza disse “Il capitale cerebrale e umano è identico per l’ uomo e la donna, solo che nella donna viene distrutto dalla cultura sociale, mentre nell’ uomo viene sopravvalutato. Una frase detta nel 2009, in occasione dei 100 anni di questa DONNA meravigliosa, una frase che sembrerebbe destinata ad un altra epoca.

Ancora oggi, malgrado ci raccontino che è cambiato tutto, ci ritroviamo a dover fare delle leggi ad hoc per difendere le donne, esiste ad oggi ancora una persistenza-resistenza di chiusura nei nostri confronti.

Ogni anno l’Italia scende  dalla classifica, siamo inseriti agli ultimi posti rispetto agli altri paesi dell’UE.

Non stiamo al passo con le grandi nazioni europee.

Dalle statistiche presentate il 18 dicembre presso il Ministero del Lavoro dal nostro Ministro Enrico Giovannini – insieme alla Vice Ministra con delega alle Pari opportunità. Maria Cecilia Guerra e alla Consigliera di Parità Alessandra Servidori – sembra  che per le donne ci sia un futuro migliore…visto che le moltissime iniziative e progetti del ministero sono tutte incentrate su un anno che sta arrivando: ANNO EUROPEO PER LA CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO. Le donne lavorano di più e, sono più povere, hanno un salario più basso, occupano posti di lavoro al di sotto delle loro competenze, part-time e quasi sempre alle dipendenze di qualcuno. Gli addetti ai lavori ci raccontano che il tasso di occupazione femminile è in crescita, ciò nonostante a siamo sempre una specie a rischio nel mondo del lavoro e lontano dai parametri dell’Europa.

Ci dicono che l’imprenditoria è rosa, ma troppo spesso le donne sono fragili, subiscono violenze, sessualmente ricattabili, economicamente non al passo con  le altre imprese, quindi sotto tiro delle banche .Essere madri in Italia è sempre più difficile, non che manchi il desiderio di fare figli, ma ci sono fattori economici, legati sia al costo dei figli, sia alla  difficoltà principale, quella che ancora oggi, dopo anni di lotte, di leggi, resta quella di conciliare il lavoro con la vita domestica. Di conciliazione si parla, perché l’Europa ce lo chiede.

“Senza le donne l’Italia non può tornare a crescere, soprattutto a crescere bene”… era il 2006 quando leggevo Maurizio Ferrara “Il Fattore D” – Oscar Mondadori.

 Adelfia Franchi

www.lavoro.gov.it/ConsiglieraNazionale/LM/Rete/Pages/default.aspx

www.consulentidellavoro.it