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Australian Open: vittoria nel segno delle donne

Tennis:la terza finale consecutiva di doppio femminile degli Australian Open è tutta italiana

Melbourne, 22 gen- La coppia azzurra numero uno del mondo composta da Sara Errani e Roberta Vinciconquista (il cognome è di buon augurio) difende il titolo conquistato lo scorso anno, ha battuto in semifinale la ceca Kveta Peschke e la slovena Katarina Srebotnik, teste di serie numero 6, per 6-1, 6-4. In finale affronteranno le russe Ekaterina Makarova e Elena Vesnina, teste di serie numero tre. Per le due azzurre è la sesta finale di Slam in doppio: hanno vinto tre titoli (Roland Garros e US Open nel 2013 e Australian Open nel 2013).
Mentre sarà semifinale tra Rafael Nadal e Roger Federer. Il primo ha sconfitto il bulgaro Grigor Dimitrov per 3-6, 7-6 (7-3), 7-6 (9-7), 6-2 mentre lo svizzero ha superato lo scozzese Andy Murray per 6-3, 6-4, 6-7 (6-8), 6-3. ”Ho paura di perdere la racchetta. Mi scappa di mano”, spiega lo spagnolo numero 1 del mondo. In ogni match deve affrontare due avversari. Uno è al di là della rete, l’altro è sulla mano sinistra: una fastidiosa vescica che non dà tregua e rischia di complicare i progetti del campione.Dopo aver persa la prima partita, il mancino di Manacor ha vinto la seconda al tie-break e la terza, in un pesantissimo set-point sprecato da Dimitrov. ”Vincere il secondo e il terzo set al tie-break è stato fondamentale, l. Sapevo che avrei avuto le mie chance e per fortuna il parziale è stato decisivo. Se anche lui avesse vinto il terzo, io avrei continuato a lottare. Ero stanco, ma non così tanto”, spiega lo spagnolo,.
”Dopo una vittoria del genere, magari capita di giocare poi molto meglio nel match successivo. In ogni caso, non penso di aver fatto una brutta partita. Il problema principale è stato il servizio e quando la battuta non funziona tutto il resto ne risente -ribadisce-.Riuscire ad eseguire gli altri con la solita tranquillità è fondamentale. Cercherò di risolvere la questione e di migliorare. Se non ci riesco, non avrò la possibilità di andare in finale”.
Dimitrov, rimasto impressionato dall’energia dell’avversario nel quarto set dichiara. ”Mi stanco anche io, ma alla fine conta la resistenza mentale -dice Nadal-. Certo, serve anche la condizione fisica ottimale. Le motivazioni spingono a resistere sempre un po’ di più. Quando sono stanco, penso ‘posso farcela’. In passato ho portato a termine partite durissime e questo mi ha dato fiducia: posso farlo ancora”.
Adelfia Franchi