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Fabrica Festival: Bevano Est in Concerto

FABRICA FESTIVAL 2014 
XI EDIZIONE

DOMENICA 26 GENNAIO 2014

BEVANO EST
Una musica “popolata”

Stefano Delvecchio, organetto diatonico
Davide Castiglia, violino
Giulio Cantore, chitarra
Giampiero Cignani, clarinetto, clarnetto basso
Stefano Fabbri, percussioni

TEATRO TENDA PALARTE
Fabrica di Roma (VT)

Ore 17.30

Ingresso € 5,00

Organizzazione:
Comune di Fabrica di Roma, consigliere con delega Giorgio Francola
in collaborazione con
Associazione Proloco di Fabrica di Roma, presidente Stefania Stefanucci

Direzione Artistica:
Maurizio Gregori ed Emiliano Di Vozzo

Il Bevano è un fiume romagnolo. Bevano Est è un’area di servizio sull’autostrada, un non-luogo dove si sfiorano pezzi di mondo di ogni genere. Bevano Est è un progetto musicale che nasce nel 1991. Una formazione di strumenti acustici che propone, con sottile ironia, una musica di propria composizione, sguaiata e delicata, che in teatro si siede scomposta, in osteria chiede ascolto e in piazza fa ballare. Una musica popolata. Un suono che setaccia le cose del mondo, senza sudditanza, senza scrupolo filologico, mettendo in pratica l’idea che l’arte, ogni tipo di arte, non sia un’entità chiusa ma il centro di innumerevoli relazioni. Siate curiosi e fatevi avanti. Il gruppo suonerà nell’ambito della terza giornata del Fabrica Festival, domenica 26 gennaio, alle ore 17,30 al Pala Arte di Fabrica di Roma. Ingresso alla simbolica cifra di 5 Euro.

“Guarda e impara un po’ a guardarti / che il tempo passa, senza fermarsi / e tu sei già abbastanza avanti”, scrive Ciuma in “No comment”, canzone tratta dall’ultimo cd dei Bevano Est, Ramingo. Che la musica popolare sia una solida base su cui costruire un futuro è ormai assodato, fiumi di parole si sono spesi sul senso e sull’utilizzo della tradizione, e sul significato stesso del termine. Ma a riprendere in mano la produzione dei Bevano Est si annusa subito, soprattutto per chi ha già assaggiato a suo tempo Gradisca o Fuoco Centrale, un profumo di attualità d’altri tempi che a distanza di anni stupisce come ritrovare un amico di scuola dal viso autorevolmente scavato dal tempo. Il quartetto romagnolo, che anni fa scelse uno dei non-luoghi per eccellenza come l’autogrill per collocare attraverso il nome il proprio suono, gioca a delocalizzare il baricentro del folk: l’organetto, la chitarra, i clarinetti e il violino dei nostri fotografano un paesaggio che scorre nei finestrini di una macchina in corsa, una specie di autostrada stretta e semplice tra le colline romagnole. La forza del gruppo sta nel loro essere visivi con il suono e l’orchestrazione: le musiche del passato, quelle del valzer e dei suoi temi portati in braccio su pedane di terra e vino, ma anche quelle del tango o del klezmer presi in prestito da popoli affini nell’urgenza del ballo, vivono di immagini sincere nei loro brani. Non per nulla anche con le colonne sonore sono a proprio agio: splendida quella di Il dolce rumore della vita di Giuseppe Bertolucci. Ed è questo che comunque ce li fa ascoltare con lo spirito aperto e partecipe con cui ci si avvicina alla musica popolare, anche nelle composizioni originali firmate Delvecchio o Bendi, nonostante la facilità di “disegno sonoro” li renda più vicini a compositori e orchestratori, piuttosto che ad esecutori o portavoce.
Non è di sicuro folk revival, è una rivisitazione della tradizione attraverso il filtro della consapevolezza umana, più che della tecnica. È difficile, almeno per me, calibrare frizione e acceleratore sul punto di equilibrio analisi/complimento, perché la loro abilità nel portare a passeggio temi di grande ricchezza umana ha effettivamente qualcosa di estraneo dal tempo: il cuore che cavalca la vita senza rammollirsi, il sogno che conserva un corpo materico, essenziale, onesto. Umano. Bevano Est ha molte qualità, e anche i difetti che l’umanità – intesa come qualità, e non come genere – porta con sé.
Scusate, oggi mi si parano davanti solamente i pregi: tanto per cogliere i difetti c’è sempre tempo.

Daniele Bergesio

Il Fabrica Festival è una manifestazione  organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fabrica di RomaAssessorato alla Cultura della Provincia di ViterboRegione LazioAssociazione Pro-Loco Fabrica di RomaComprensorio della Via Amerina e delle Forre e Associazione Culturale Musicultura.

www.bevanoest.com

 

Il programma del Fabrica Festival continua e conclude la settimana successiva con:

Domenica 2 febbraio
GIORGIO CONTE
C.Q.F.P. Come Quando Fuori Piove

Per maggiori informazioni:
Ufficio Cultura 0761569001 Interno 7 – 3926326032
cultura@comune.fabricadiroma.vt.it
Facebook: teatro pala arte

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
Tel  06 3225044  – cell  328 4112014 – elisabetta@elisabettacastiglioni.com