I NUOVI FURBETTI di VIA della SCROFA
“I FURBETTI di Via della SCROFA” e l’AFFAIRE di MONTECARLO
“Il Sole 24 Ore” di domenica 8 agosto ha dedicato quasi interamente una pagina a Fini, ai finiani e ai risvolti politici/affaristici/patrimoniali che in questi giorni tengono “banco” (e non solo sotto l’aspetto della semantica), dato che la vicenda è ambientata a Montecarlo ove, vicinissimo al ben noto appartamento di Boulevard Princesse Charoltte, è ubicato proprio il Casinò del Principato.
Nel suddetto paginone del quotidiano confindustriale, tra le varie notizie, vengono altresì anticipati i temi che saranno “battuti” già nel prossimo mese di settembre da Generazione Italia, con tanto di foto: trattasi di maxi-poster con la foto di Gianfranco Fini e lo slogan “SI alla Legalità ! VIA gli Affaristi dalla Politica !”
Nulla da eccepire per quanto riguarda il testo, certamente apprezzabile e condivisibile, ma non c’è un palese contrasto con l’affaire dell’appartamento monegasco, dato che oramai si è aperto da più giorni un interessante capitolo dedicato ai nuovi “Furbetti di via della Scrofa”
Se d’altra parte è anche vero che nei nomi c’è una valenza di significati (in nomen est omen), basta ricordare che a Roma la sede del M.S.I. era al “Palazzo del Drago”, mentre quella di A.N. è ora in una strada che richiama il nome di una “majala”.
E l’affaire in questione sembra essere stata proprio una maialata.
Si può tralasciare di addentrarsi nel tecnicismo delle varie società off shore, forse costituite ad hoc per l’operazione e dei vari atti notarili posti in essere per dirottare beni patrimoniali appartenenti al Partito (e non al suo Rappresentate Legale !) verso destinazioni utilitaristiche e personalistiche.
Ma non si può non richieder che i bilanci di A.N. riguardanti gli anni in cui tali operazioni sono state effettuate e contabilizzate nei relativi rendiconti (come la prassi richiede) debbano essere riesaminati con la massima attenzione.
Al di là della figura del Tesoriere (nella fattispecie Franco Pontone – probabilmente sempliceesecutore e senz’altro gran brava persona) dovrebbero essere valutate le “direttive” e le strategie deliberate dal vero organo volitivo del Partito (nella fattispecie Gianfranco Fini – decisamente dominus indiscusso ed indiscutibile in A.N., quale unica e massima autorità teocratica nel Partito).
E poiché anche nei partiti politici, per statuto e per osservanza delle leggi e normative vigenti, esistono organi di controllo interni, bisognerebbe stabilire se in tale vicenda siano riscontrabili eventuali responsabilità dei componenti del Collegio Sindacale o dei Revisori Contabili che avrebbero dovuto – professionalmente e per legge – esercitare una funzione di controllo.
Ma su questo tema i “Finiani”, dei neo costituiti gruppi parlamentari di “Futuro e Libertà”, hanno preferito sorvolare, grazie anche all’appoggio della “corte” dei giornalisti del Secolo, divenuto oggi l’organo di stampa in servizio permanente per supportare le tesi della 3^ Carica della Repubblica!
La lunga dichiarazione rilasciata sempre nel tardo pomeriggio domenicale dell’8 agosto dal Presidente della Camera, pressato dalle richieste di molti giornali per fornire chiarimenti sull’argomento (e probabilmente “infastidito” da tanta irriverenza nei suoi confronti)…….. in realtà non ha chiarito proprio nulla !
E a questo punto le analogie con la vicenda Scajola sono inevitabili…….. decisamente un belgemellaggio tra i due personaggi.
Tra l’altro corre voce (…. da verificare) che anche altro appartamento pervenuto in eredità ad A.N., da parte di una famiglia triestina molto profondamente vicina al M.S.I., abbia avuto analoga destinazione (… non si sa se a favore delle stesso beneficiario).
Decisamente il “Popolo Missino”, anche se confluito in massima parte in A.N., non meritava decisamente un tal Fini, né di assistere ad una simile Fine.
Giuliano Marchetti
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