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IL LAZIO – PRESENTE e FUTURO – un libro di Francesco Saponaro

“IL LAZIO: PASSATO E FUTURO” PRESENTAZIONE DEL LIBRO DELL’ON. FRANCESCO SAPONARO

 di Riccardo ABBAMONTE

Lunedì 14 marzo 2011, alle ore 18, sulla bella terrazza dell’Hotel dei Consoli,  nelle adiacenze di via Cola di Rienzo, si è tenuta la presentazione del libro dell’on. Francesco Saponaro, “Il Lazio: passato e futuro”.  Il volume di Francesco Saponaro, presidente della commissione regionale Pmi, affronta le sfide economiche che attendono la Regione Lazio, ripercorre dal 2000 i provvedimenti regionali in materia di attività produttive e affronta le attuali criticità del sistema imprenditoriale. E’ un libro che guarda al futuro e fa proposte per rilanciare l’economia del Lazio con particolare attenzione ai giovani, alle dinamiche innovative dello sviluppo e alla salvaguardia delle PMI tradizionali.

Nato a Ostuni (Brindisi) l’11 ottobre 1948, l’on. Francesco Saponaro è attualmente consigliere regionale della Regione Lazio, eletto nella lista Polverini, dopo essere stato in precedenza segretario generale della Confcommercio Roma, caratterizzando il suo operato per la forte attenzione alle evoluzioni del mercato, sempre attento al dialogo fattivo con le istituzioni locali e con le forze sane del territorio. Nel 2000 viene chiamato da presidente Francesco Storace come assessore alle Attività produttive della Regione Lazio. La sua attività muove dall’esigenza di rafforzare la concertazione tra istituzione pubblica e privati. Eletto per la seconda volta consigliere regionale nel 2005, Saponaro diventa presidente della commissione regionale PMI, Commercio e Artigianato, portando nel dibattito serenità ed esperienza, avanzando proposte concrete per tutelare i consumatori e sostenere le imprese. Oggi Francesco Saponaro è considerato un autorevole punto di riferimento del sistema sociale ed economico del Lazio.

Alla presentazione del volume, oltre all’on. Saponaro, sono intervenuti: il dottor Andrea Baccherini, presidente dell’associazione culturale “Nero su Bianco”, che ha presentato la serata, il dottor Francesco Guzzardi, della Cisl, direttore responsabile di “Conquiste del lavoro”, che ha coordinato l’incontro, il prof. Paolo Mazzoletti, docente di Marketing dell’Università Luiss Guido Carli, il dottor Stefano Commini, presidente dei giovani imprenditori Confindustria Lazio e il dottor Arnaldo Acquarelli, presidente della fondazione “Etica ed Economia”, come ospiti.

Nella sua presentazione il dott. BECCHERINI, dell’associazione “Nero su Bianco”, ha ricordato che nel libro si parla di tematiche economiche che riguardano la Regione Lazio nello spirito di “Nero su Bianco”, dei temi in fondo semplici , naturali, ma concreti per persone che svolgono un’attività produttiva.

Il coordinatore GUZZARDI, direttore di “Conquiste del lavoro”, ha affermato da parte sua che nel libro si espongono e si mettono in discussione temi su cui egli stesso si impegna quotidianamente sul suo giornale.  Attualmente, per esempio, si discuteva alle Camere sullo statuto delle imprese, e oggi ci si batte per trovare risorse e soprattutto spenderle bene. Il periodo è in verità difficile, le problematiche del Lazio di fronte alla globalizzazione devono innanzitutto imparare a gestire le novità. La Germania non a caso è uscita dalla crisi per prima in Europa, in quanto il suo export si rivolge alla Cina e all’India, ove non si registra alcuna crisi. In questo settore l’Italia si sta invece appena affacciando, in quanto siamo all’8% dell’esportazione in quest’area. Importante infine è anche ciò che si può fare a costo zero, come ad esempio la semplificazione fiscale.

Secondo l’on. SAPONARO oggi è il momento della metamorfosi del concetto di amministratori. Amministrare il Lazio oggi è assai complesso perché non abbiamo una classe di amministratori all’altezza, essendo stati infatti eletti in una lista civica persone che non sanno amministrare, che non hanno alcun rapporto col territorio. Come uscire allora da tutto ciò? Il libro appunto è nato da una valutazione di cosa è stato fatto negli ultimi anni. Quello che è mancato sono state soprattutto le scelte e la preparazione culturale necessaria per capire le esigenze e le problematiche del territorio. L’amministratore pubblico oggi deve avere in questo una maggiore disponibilità.

Per il dottor COMMINI, 37 anni, presidente dei giovani imprenditori del Lazio, alla domanda se le parti sociali oggi devono fare da sole, ha risposto che in mancanza di interlocutori le aziende devono necessariamente organizzarsi. Uno dei punti del libro in questo è importante, allorché dice che da soli non andiamo da nessuna parte. In Italia ad esempio la sanità ha un debito pazzesco, l’Irpef nel nostro paese è pazzesca, per cui le aziende si devono necessariamente organizzare. Piacerebbe loro farlo in modo sistematico. Ma se l’on. Saponaro è un interlocutore con cui si può dialogare, purtroppo una sola persona non fa un istituto.

Il prof. MAZZOLETTI, docente di Marketing della Luiss, alla domanda cosa bisognerebbe fare per sviluppare le piccole e medie imprese afferma che da noi da sempre c’è il vizio dell’individualismo. Occorre invece fare sistema, lavorare insieme per il bene comune. Non si può pensare ad esempio di creare amministratori solo per la loro fede politica. Amministrare significa avere una condivisione sul nostro paese e per lavorare oggi ci vuole un contesto nazionale, ci vogliono obiettivi comuni, senza i quali il paese avrà dei grossi problemi di competitività e di crescita.

Per GUZZARDI oggi in Italia le tasse sono tante, specie sulla benzina: 1.90 lire sono per il rifinanziamento della guerra in Etiopia del 1936, altre quote per la crisi di Suez del 1956, e poi per la catastrofe del Vajont, per l’alluvione di Firenze, per i terremoti del Belice, del Friuli e dell’Irpinia, per le missioni in Libano e in Bosnia, per gli autoferrotranvieri… La benzina in fondo non costa mai più di dieci dollari al barile e spesso molto meno. Il resto è speculazione.

Secondo ACQUARELLI, noi oggi guardiamo soprattutto all’economia e alla finanza, ma a monte ci devono essere altri valori fondamentali. In Italia ci sono ad esempio 280 mila leggi contro le 5900 in Francia. Da noi la politica si interessa di tutto, anche dove basterebbe una semplice circolare e ci dimentichiamo allo stesso tempo della benzina. I problemi della finanza sono stati portati dalla bolla speculativa, ma dove non c’è un’economia di fondo i nodi presto o tardi vengono al pettine. L’etica e l’economia inoltre sono state da sempre separate, ma non può esserci economia se non è un’economia responsabile, che guardi al bene comune, a partire dalle scuole. Non si può agire solo individualmente o per la difesa di interessi particolari. Ci vorrebbe oggi un’autorità sovrannazionale che organizzi la finanza e l’economia mondiale. Il Lazio è infatti incardinato in Italia, questa in Europa e l’Europa nel mondo. Siamo insomma una rete, facciamo parte di un mondo. Così dal Giappone il disastro delle centrali atomiche arriverà presto o tardi alla finanza e poi all’economia reale. Per quanto riguarda il libro di Saponaro, questo è definito interessante per l’indagine puntuale della situazione economica del Lazio: non c’è solo un l’elenco di cose che non funzionano, ma l’autore ha studiato, ha approfondito, tanto che metà del libro è fatto di proposte, in quanto l’autore non viene dalla politica, ha cominciato con gli scout, poi è passato alla Confcommercio prima di diventare assessore alle attività produttive. Oggi purtroppo in Italia mancano persone esperte che conoscano bene la materia, le difficoltà, infatti bisogna anzitutto conoscere bene i fenomeni per poi intervenire efficacemente.

MAZZOLETTI da parte sua ha fatto una riflessione sull’odierno predominio della finanza sull’economia. Ci sarebbero dati impressionanti su quanto vale la speculazione rispetto ai Pil nel mondo: ebbene, essa è tre volte tanto, e la situazione è addirittura esplosiva. La complessità dei mercati richiede una regolamentazione, è necessario dunque intervenire subito. Venendo al libro, in poche parole questo ha messo nero su bianco quel che l’autore propone per la Regione. Ma le difficoltà ci sono, e ciò richiede un momento di riflessione.

COMMINI sulla domanda cosa nel pensasse del grande distretto per la nautica in progetto tra Ostia e Fiumicino, ha risposto che è da tempo che si parla di ciò, ma che per fare le cose ci vogliono sinergie. Roma ad esempio ha un’altissima concentrazione di università e di centri di ricerca, ma oggi ci vuole un’internazionalizzazione, è questa una necessità, soprattutto verso i paesi dove il Pil cresce a due cifre. Bisogna investire, fare infrastrutture nei nuovi paesi, conquistare mercati, creare un nuovo bacino d’utenza, ma purtroppo i grandi gruppi in Italia hanno tutti forti legami politici e non pensano a questo.

GUZZARDI ha ricordato come in Europa il 99% delle imprese siano piccole e medie imprese, che danno da vivere a 150 milioni di lavoratori. Come mai allora tutto ciò non si riverbera tra i giovani nel campo dell’occupazione?

Secondo MAZZOLETTI è perché la nostra classe accademica è restia a cedere potere, c’è poca collaborazione col mondo produttivo, le nostre università nel mondo non sono ai primi posti, tanto che la prima classificata di esse si trova al 40°posto delle classifiche internazionali. E alla domanda se le recenti riforme, come quella della scuola, vanno almeno nella giusta direzione, ha aggiunto che nella riforma ci sono delle intuizioni giuste, ma che se non si investe nella cultura e nella ricerca non si va da nessuna parte.

A GUZZARDI, che ha ricordato come il welfare ha garantito in passato certe condizioni che oggi non ci sono più, ha risposto ACQUARELLI, secondo il quale il welfare nel mondo è agonizzante. Ad esempio l’Inghilterra sta sperimentando in questo campo cose nuove, spostando il welfare da un sistema centralizzato alle persone, che vengono così maggiormente responsabilizzate. Per la sanità ad esempio viene indicato un budget personale. I servizi si stanno autogestendo con grande successo grazie al volontariato e si ha un risparmio fino al 50%. E’ questa un’economia sociale dal basso, che ci libera dai servizi centralizzati.

Secondo SAPONARO infine non ci possono essere così tante leggi nel nostro paese, un autentico ginepraio, tanto che lui, durante la sua attività di assessore, ha cercato di semplificare, nel settore dell’artigianato, passando da 700 a 76 leggi. E poi le leggi sono spesso difficili, bisogna spiegarle, e soprattutto occorre semplificarle. Un’altra cosa da rilevare è che spesso facciamo opere, come la Nuova Fiera di Roma o la Nuvola di Fuksas, ma non sappiamo perché poi esse non vanno bene. La ragione è che non sono inserite nel circuito culturale di Roma. Vi deve allora essere una internazionalizzazione, ad esempio sta andando bene l’Auditorium, evidentemente perché è gestito bene. Il suo libro in questo senso è un documento e a giugno uscirà un secondo volume. In conclusione ci vuole sussidiarietà, oggi gli enti pubblici non riescono più a gestire il territorio e tra società civile e Regione non c’è dialogo. Occorre costruire progettualità, con ingegno, fantasia, per il bene comune. A giugno come detto ci sarà il suo secondo documento con l’evoluzione del concetto di rappresentatività, di progettualità, di imprenditorialità.

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