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I Privilegi delle “Caste”

PRIVILEGI, EMOLUMENTI E PENSIONI DELLE “CASTE”
Ci sono delle persone che ritengono di poter essere reputate serie, che parlano bene, e che dispensano ad altre lezioni di moralità economico-istituzionale.  Hanno la certezza di poter usufruire di una indiscussa autorefernzialità.  Sono coloro che costituiscono “Le Caste” e che ritengono gli “Altri”  essere i loro sudditi. Se si osservano i dati evidenziati nelle tabelle qui di seguito esposte, si può notare come gli esponenti e gli appartenenti alle “Caste” siano stati abilissimi ad accumulare, a loro esclusivo e personale vantaggio, privilegi e prebende, in misura smodata e abnorme. Si tratta di esponenti politici, di bojardi di Stato, di grandi manager, che spesso hanno svolto anche mediocremente i loro mandati istituzionali e i loro incarichi dirigenziali o manageriali. Spesso gli emolumenti da costoro percepiti mensilmente non vengono raggiunti in 5/10 anni di lavoro da altre persone, che lavorano con diligenza, coscienza e professionalità.  Noi siamo fautori e sostenitori della meritocrazia e, per nostro dna, contrari a quei vuoti e vacui principi democratici comportanti un paritario appiattimento delle personalità, capacità e valori. Ma non sono accettabili queste assurde differenziazioni di privilegi, nè tali accumuli di compensi e desideriamo che siano introdotti determinati parametri economici di giustizia sociale (vds. quanto a suo tempo ipotizzato da Adriano Olivetti), oggi spesso inesistenti, o non applicati, in questa nostra Repubblica.
Non c’è altro da aggiungere, basta osservare le tabelle appresso elencate e…. poi meditare.
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Giuliano Marchetti

Direttore Editoriale di Consulpress, Commercialista e Revisore Contabile.

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