TRE ” NUOVI BINOMI “
GIOVANI e IMPEGNO POLITICO, Tradizione e Innovazione, Nuove Idee e Proposte
di Alessandro Caruso
Altro che allontanamento dei giovani dalla politica. Quella che si è svolta sabato scorso a Gavignano, nei dintorni di Roma, è stato un vero e proprio “Canto libero” alla voglia di buona politica, voluta e organizzata dai ragazzi di “ARCADIA”, una delle firme del movimentismo giovanile del Popolo della Libertà, legata all’Onorevole BRUNO PRESTAGIOVANNI, attuale Presidente dell’ATER del Comune di Roma. Una giornata di confronto e approfondimento politico, animata da circa cinquanta under 35, nella rustica cornice del palazzo baronale nel suggestivo centro a sud della Capitale.
Nel corso delle varie sessioni di studio, incentrate sulle nuove metodologie per incidere con i propri pensieri e programmi sulle università e sul territorio, il messaggio che ha fatto da leit motivera ispirato alla propositività e alla responsabilità: nessun dissenso generazionale, nemmeno l’ombra di rigurgiti nostalgici o di facili inni al disfattismo; tutt’altro: voglia di entrare nel dibattito, di far pesare la politica basata sulla cultura e sui valori e di essere parte attiva del processo decisionale. Non a caso il titolo scelto per la giornata “identitaria”, così è stata è definita dai protagonisti dell’incontro, era “Punto e virgola, una generazione che non vuole mettere il punto, ma andare a capo”.
E sfogliando il manifesto culturale del gruppo, lanciato e spiegato in esclusiva in quella occasione, quest’indirizzo è sembrato ancora più evidente. Partecipazione, solidarietà, merito, coraggio, libertà, originalità, sono queste alcune delle parole chiave dei ragazzi di Arcadia, un gruppo la cui rottura degli schemi rispetto ai soliti paradigmi dei movimenti di destra è diventata una singolare peculiarità. Lo dimostra anche una delle proposte politiche maturate da una delle commissioni di studio e “benedetta” da Bruno Prestagiovanni nel suo intervento di chiusura: l’organizzazione di gruppi di studio con i ragazzi di altre scuole politiche, dai cattolici ai giovani democratici, per fare gli “Stati Generali” sulla riforma del lavoro partendo dalle esigenze condivise dei ragazzi.
Un’impostazione del tutto collaudata da Prestagiovanni: «Questa manifestazione dimostra come lo spirito giovanile sappia rappresentare spesso un’avanguardia per i partiti. Allargare le proprie istanze anche a chi ha scelto altre strade per fare politica e puntare al bene comune – ha detto – è un’intuizione assolutamente condivisibile. C’è bisogno di politica, di giovani che fanno politica e di politica fatta come la fate voi – ha continuato il Presidente dell’Ater – densa di passione, di conoscenze, di esperienze e di cultura». A fianco a lui era seduto l’artefice di questo gruppo di giovani che da più di dieci anni si muovono nelle università romane, nei quartieri e in molte zone della provincia capitolina nonché in altre aree del Paese, Alessandro Petroli: «In una fase di profonda transizione della politica italiana i giovani possono rappresentare un punto di riferimento. La nostra voce può essere determinante nel confronto politico solo se nasce da uno spirito disinteressato e scevro da qualunque forma di opportunismo o qualunquismo. La politica del bene – ha spiegato – fatta con impegno, ricerca, sacrifici e creatività, oltre a essere una valida occasione di formazione per tutti noi, è anche un esempio che ci auguriamo possa incidere nelle decisioni di chi ci governa». Sul futuro del principale partito del centrodestra solo qualche cenno. Ma sembrano sempre meno quelli che scommetterebbero cifre da capogiro sulla longevità dell’attuale equilibrio escludendo un’ondata di profondo rinnovamento.
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