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Tutela della Privacy

 

 Antonello Soro, presidente dell’Authority lancia l’allarme: i colossi del Web sono “oltre la democrazia”, l’impatto economico del cyber-crimine è impressionante.” downloadINTERNEETTTTI giganti di Internet tendono ad occupare, in modo sempre più esclusivo, ogni spazio di intermediazione tra produttori e consumatori, assumendo un potere che si traduce anche in un enorme potere politico. Un potere sottratto a qualunque regola democratica”. Ma Antonello Soro, presidente dell’Authority chiarisce i dubbi di tutti  “furto di identità fino alla più organizzata criminalità cibernetica. E’ una emorragia stimata in 500 miliardi di dollari l’anno tra identità violate, segreti aziendali razziati,  portali messi fuori uso e moneta virtuale sottratta”.

Il Rapporto dell’Authory si concentra  sul caso NSA: “Le rivelazioni di Edward Snowden hanno rilanciato l’esigenza di porre la tutela dei dati a fondamento dello statuto di cittadinanza, perché proteggere i nostri dati significa proteggere la nostra vita e la nostra libertà“. Il Presidente dichiara  che “le rivelazioni su Prism hanno dimostrato quanto possa essere rischiosa per la democrazia la combinazione in un unico Paese, ancorché democratico, tra concentrazione dei principali provider e leggi emergenziali contro il terrorismo“.

Il Garante Privacy attacca anche Hartbleed, che ha affondato le fondamenta della Rete: “Noi abbiamo motivo di ritenere che nei sistemi di interconnessione telematici esistano elementi di vulnerabilità sottostimati Si pensi alla recente falla di Heartbleed che ha messo a rischio le informazioni personali di milioni di navigatori e compromesso i servizi Internet utilizzati quotidianamente, dalla posta elettronica ai social network“.

Da un’indagine europea sulle 50 apps più a rischio violazioni privacy: “Siamo perennemente connessi e siamo disposti, spesso inconsapevolmente, a consegnare informazioni in cambio di vantaggi o comodità. Quasi attoniti davanti alla ‘grande fiera delle meraviglie‘ dei prodotti digitali“, ha concluso Antonello Soro, nel corso della Relazione annuale.

Di recente il Garante ha  lo stop ai cookies, ha dettato le linee guida alla PA, e a livello europeo è impegnata nel rispetto della sentenza della Corte di Giustizia europea sul diritto all’oblio, che sta mettendo sotto pressione i motori di ricerca. Ma Soro teme che il diritto all’oblio entri in conflitto con il diritto alla memoria collettiva: “La decisione assunta da Google sul diritto all’oblio va salutata favorevolmente, anche se andranno verificate concretamente le modalità di bilanciamento dei diritti del singolo con la memoria collettiva”.

Evasione e redditometro: Soro ritiene anche che sia stato raggiunto un “giusto equilibrio tra legittime esigenze di contrasto all’evasione fiscale e il diritto dei cittadini” ma è necessario che “siano utilizzate solo informazioni pertinenti impedendo illegittime profilazioni dei contribuenti basate sull’individuazione presuntiva delle spese”.FOTOOOOOO

Da parte del Garante  Google Street View si ritrova  una multa da un milione di euro per le immagini  rubate dalle Google Cars: ”In seguito all’accertamento di pregresse violazioni, abbiamo disposto nei confronti di Google una sanzione di 1 mln di euro. La società si è prontamente adeguata alle misure prescritte. Nei confronti della stessa è in corso un nuovo procedimento, in coordinamento con le altre Autorità europee, riguardante il complesso delle attività di profilazione degli utenti”.

 L’ opuscolo  intitolato “Social privacy- come tutelarsi nell’era dei social network”, promosso dal Garante è una guida rivolta ai   cittadini per difendersi dal sexting e dal cyberbullismo: “Non esistono più barriere – ha precisato il Presidente dell’Autorità, Antonello Soro – tra la vita digitale e quella reale: quello che succede on-line sempre più spesso ha impatto fuori da Internet, nella vita di tutti i giorni e nei rapporti con gli altri. Proprio per questo nel mondo di Internet è necessario non perdere mai di vista il corretto rapporto tra le nuove forme di comunicazione sociale e la tutela della propria e dignità e di quella degli altri“.imagesgaranteeeee

RELAZIONE SULL’ATTIVITA’ 2013
Sintesi per la stampa

L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, composta da Antonello Soro, Augusta Iannini, Giovanna Bianchi Clerici, Licia Califano, ha presentato oggi la Relazione sul diciassettesimo anno di attività e sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy.

La Relazione sull’attività 2013 [doc. web n. 3182545] traccia il bilancio del lavoro svolto dall’Autorità e indica le prospettive di azione verso le quali occorre muoversi nell’obiettivo di costruire una autentica ed effettiva protezione dei dati personali, in particolare riguardo all’uso delle nuove forme di comunicazione e dei nuovi sistemi tecnologici.

Gli interventi più rilevanti

La sorveglianza globale e il Datagate; Internet e il ruolo dei grandi provider; la trasparenza della Pa on line e le garanzie da assicurare ai cittadini; i social network e i problemi posti dal cyberbullismo; il fisco e la tutela delle riservatezza dei contribuenti; i sistemi di pagamento mediante smartphone e tablet (mobile payment); l’uso dei dati biometrici, anche sul posto di lavoro; la tutela dei minori sui media e sul web; la protezione dei dati usati a fini di giustizia; le telefonate promozionali indesiderate; i diritti dei consumatori; le semplificazioni per le imprese; le banche dati pubbliche e private;  il mondo della scuola; i partiti e i movimenti politici; la conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico: sono stati questi alcuni dei principali campi di intervento del Garante privacy nel 2013.

Particolare importanza ha assunto il lavoro svolto dall’Autorità riguardo al  mondo della Rete. Il Garante ha sanzionato per un milione di euro Google per il servizio Street View e ha intrapreso un’azione, in coordinamento con le altre Autorità europee, sempre nei confronti di Mountain View per le nuove regole privacy adottate. E’ intervenuto per garantire maggiore trasparenza agli utenti dei servizi di messaggistica, anche vocale. E ha dettato regole per proteggere la privacy su smartphone e tablet. Di recente ha definito un modello di consenso per l’uso dei cookie da parte degli utenti. E’ stato inoltre ulteriormente rafforzato il diritto delle persone interessate a vedere aggiornati gli archivi giornalistici on line.

Per garantire un corretto rapporto tra trasparenza della Pa e riservatezza delle persone sono stati presi provvedimenti di divieto nei confronti di decine di Comuni che avevano pubblicato sul web dati sanitari dei cittadini e, di recente, sono state adottate le Linee guida sulla trasparenza on line.

L’Autorità ha fissato le regole sull’obbligo per le società di Tlc di comunicare agli utenti e al Garante le violazione subite dai data base in caso di attacchi informatici, eventi avversi o calamità (i c.d. “data breach”).

Rilevante anche l’impegno nel dettare regole per la tutela dei cittadini nei confronti dei call center delocalizzati nei Paesi extra Ue; per la tutela degli abbonati telefonici contro il telemarketing aggressivo (con prescrizioni e sanzioni adottate nei confronti di società che operano nel settore) e contro le cosiddette “telefonate mute”; per una corretta gestione dei dati presenti  nelle centrali rischi;  per la tutela della privacy nel condominio. Sono state adottate le Linee guida in materia di attività promozionale e contrasto allo spam.

Significativi anche gli interventi svolti per regolare l’uso della firma biometrica nelle banche e l’uso delle impronte digitali sul posto di lavoro.

Da ricordare, infine, il rinnovo delle autorizzazioni generali sull’uso dei dati sensibili e giudiziari da parte di diverse categorie, dell’autorizzazione generale sull’uso dei genetici e di quella sulla ricerca medico scientifica.

Le cifre

Nel 2013 sono stati adottati oltre 606 provvedimenti collegiali.

L’Autorità ha fornito riscontro a 4.185 tra quesiti, reclami e segnalazioni con specifico riferimento alle seguenti aree tematiche: telefonia, centrali rischi, centrali rischi, videosorveglianza, rapporti di lavoro, giornalismo.

Sono stati decisi 222 ricorsi, inerenti soprattutto a banche e società finanziarie, datori di lavoro pubblici e privati, attività di marketing, compagnie di assicurazione, operatori telefonici e telematici.

pareri resi dal Collegio al Governo e Parlamento sono stati 22 ed hanno riguardato, in particolare, l’informatizzazione delle banche dati della Pa, l’attività di polizia e sicurezza nazionale, la formazione.

Sono state effettuate 411 ispezioni (+4% rispetto al 2012), che hanno riguardato diversi settori: call center e telefonate promozionali indesiderate; banche dati del fisco; credito al consumo e “centrali rischi”; sistema informativo dell’Inps; nuovi strumenti di pagamento elettronico gestiti dalle compagnie telefoniche (mobile payment); violazioni delle banche dati dei gestori tlc (data breaches).

Le violazioni amministrative contestate sono state 850, in aumento rispetto all’anno precedente (578): una parte consistente ha riguardato il trattamento illecito dei dati, legato principalmente al telemarketing e all’uso dei dati personali senza consenso;  all’omessa o inadeguata informativa agli utenti; alla conservazione eccessiva dei dati di traffico telefonico e telematico; alla mancata adozione di misure di sicurezza; all’omessa o mancata notificazione al Garante; all’inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.

Le sanzioni amministrative riscosse ammontano a oltre 4 milioni di euro.

Le violazioni segnalate all’autorità giudiziaria sono state 71, in particolare  per mancata adozione di misure minime di sicurezza a protezione dei dati.

L’attività di relazione con il pubblico è aumentata rispetto all’anno precedente: si è dato riscontro a oltre 31.000 quesiti, che hanno riguardato, in particolare, le problematiche legate alle telefonate indesiderate, a Internet, alla pubblicazione di documenti da parte della Pa, alla videosorveglianza, al rapporto di lavoro.

L’attività internazionale

Non meno rilevante l’attività del Garante a livello internazionale, a partire da quella svolta nel Gruppo delle Autorità per la privacy europee (Gruppo Articolo 29) riguardo ai numerosi pareri e documenti adottati (cookies, app per telefonia mobile, sistemi di misurazione “intelligenti” nel settore energetico, open data, droni, data breach, anonimizzazione dei dati, cloud computing, clausole contrattuali per le multinazionali, etc.) o alle iniziative assunte, come quella nei confronti di Google.

I Garanti europei si sono occupati del nuovo Regolamento in materia di protezione dati che sostituirà la Direttiva del 1995 e della Direttiva che dovrà disciplinare il trattamento di dati per finalità di giustizia e di polizia.

In quest’ambito, l’Autorità italiana ha seguito costantemente il dibattito sulla revisione del quadro normativo europeo, in particolare partecipando quale esperto tecnico alle riunioni del competente Gruppo di lavoro (DAPIX) del Consiglio dell’Unione europea.

Da ricordare anche l’attività del Garante italiano per il Consiglio d’Europa, che sta rivedendo la Convenzione del 1981 sulla protezione dei dati, nonché quella svolta in seno ad altri gruppi di lavoro (anche OCSE).

Intenso infine il lavoro svolto nell’ambito delle Autorità di controllo Schengen, Europol, Eurodac.

Troverete il discorso del  Presidente Antonello Soro su;www.garanteprivacy,it