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Il Corpo dei Guardiaparco
nei Monti Lucretili – Palombara Sabina

Parco dei Monti Lucretili  – Palombara Sabina

di GIANCARLO GIULIO MARTINI

Il Corpo dei Guardiaparco: un baluardo a tutela dell’immenso patrimonio naturale, una guida sicura per gli escursionisti ed una garanzia per la salute pubblica.

foto-cavalli

Istituita con Legge Regionale 29/97, la figura del Guardaparco nel Lazio, è prevista all’articolo 25. Una professione quella del Guardiaparco che, con lo scorrere degli anni, si è vieppiù evoluta, fino ad assumere contorni e caratteristiche altamente specializzate. Una professione che, al di là della sua funzione, tutela il patrimonio di verde pubblico: un polmone vitale per i nostri figli.

A ragione, si afferma, quindi, che ad oltre vent’anni dalla nascita degli Enti Regionali, i Guardiaparco, grazie all’esperienza acquisita, sono diventati  una delle colonne portanti per la sopravvivenza e lo stesso sviluppo delle Aree Protette. Impegnati h 24 su e giù per le nostre Montagne, a guadare torrenti in piena, scovare bracconieri e soccorrere escursionisti in panne i Guardiaparco svolgono attiva di antincendio boschivo ed intervento in caso di calamità naturali, in collaborazione con il C.E.S. i Vigili dei Fuoco e i Volontari; vigilano per garantire il rispetto delle leggi e dei regolamenti del Parco e della tutela ambientale; effettuano censimenti faunistici e floristici  e monitoraggio ambientale; accompagnano gruppi e scolaresche nel Parco, progettando e conducendo attività didattiche ed educative; gestiscono l’attività faunistica, eseguendo direttamente operazioni di recupero di animali feriti, la cattura e la reintroduzione della fauna selvatica; partecipano a progetti di ricerca internazionale e scientifica, collaborando con le Università e con gli altri Parchi; gestiscono direttamente l’attività forestale e l’assegnazione dei tagli boschivi (martellata), controllandone la corretta esecuzione e coordinando gli interventi di riforestazione nel Parco ecc. ecc.. Ma non basta.

E’ di questi giorni, infatti, la segnalazione che “le Sentinelle dell’ecosistema” dovranno anche procedere alla cattura di alcuni branchi di equini incustoditi ed oramai inselvatichiti che vagano scalpitando pericolosamente nel territorio del Parco. Un problema annoso che, adesso, va a far coppia con l’altro delle mandrie inselvatichite disperse sugli stessi monti. Un pericolo vagante che pare abbia finalmente trovato la sponda giusta ed una soluzione. Ciò, grazie all’intervento del Comune di Monteflavio, in collaborazione con il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili e le forze dell’ordine presenti sul territorio che, giustamente preoccupati dal crescente fenomeno e su sollecitazione di residenti ed operatori turistici, stanno avviando un progetto pilota per la cattura degli equini non identificati e non custoditi dispersi sul territorio dell’area protetta.
Cavalli e puledri che pascolano e scorrazzano liberamente allo stato brado nel territorio del Parco, arrecano danni alle colture private e che potrebbero risultare affetti da malattie infettive e diffusive, quindi,  pericolose per l’incolumità pubblica e, perché no ?, in casi di commercializzazione delle carni. In questi giorni si sta pertanto predisponendo l’ordinanza necessaria a far conoscere alla cittadinanza le indicazioni operative già suggerite dal Servizio Vigilanza dell’Ente Parco per il contenimento.
“Il progetto di scala  – comunicano dalla Presidenza del Parco – prevede l’intervento dei Guardiaparco e delle forze di Polizia locale nei luoghi segnalati; l’  individuazione degli esemplari allo stato brado, il loro censimento e la cattura.
Tutto ciò con i dovuti mezzi di contenimento e le necessarie cautele. In un secondo momento gli animali saranno condotti in strutture idonee per la cura e la loro custodia, nonché per controllare se siano o meno dotati del previsto microchip di identificazione che riconduce alla proprietà. A sintesi dell’intervento la ASL di competenza verificherà, attraverso campionamenti ed analisi, quali siano le condizioni generali e lo stato di salute dell’animale nonché la sua destinazione finale: vendita (peraltro si sono già offerti allevatori locali per l’acquisto) o l’abbattimento. L’auspicio sentito da molti è quello di trovare un proprietario per questi cavalli evitando misure estreme di intervento

BOX

Il Parco regionale dei Monti Lucretili, istituito con legge regionale n. 41 del 26/6/89, è inserito nel sistema dei parchi e delle riserve naturali della Regione Lazio. Il suo territorio che si estende su una superficie di circa 18.000 Ha ed è situato a Nord-Est di Roma, tra la Valle del Tevere e quella dell’Aniene, sulla propaggine dei Monti Sabini, ingloba 11 comuni dell’area romana: Monteflavio, Montorio Romano, Moricone, Marcellina, Palombara Sabina, San Polo dei Cavalieri, Vicovaro, Roccagiovine, Licenza e Percile e 3 del reatino: Orvinio, Scandriglia e Poggio Moiano del reatino.
La direzione del Parco che, con legge n. 29 del ’97, ha debuttato come “Consorzio di gestione tra i Comuni”, è stato poi trasformata in “Ente Strumentale Regionale” da cui appunto riceve le direttive, la nomina di un membro consigliare ed i fondi necessari per le normali funzioni. 
Un autentico ed esclusivo polmone verde nel cuore del Lazio, il Parco con la sua flora, la sua fauna, biologia e storia, è da sempre un’inesausta risorsa di salute. Al suo interno vive una coppia di Aquila Reale che ogni anno da vita ad un aquilotto, lo scoiattolo, la donnola, il ghiro, il cinghiale, l’istrice, la civetta, il tasso, l’ululone dal ventre giallo, la salamandrina ed il tritone punteggiato.
Molteplici sono anche le specie di fiori, tra cui l’Iride Sabina, diverse qualità di Orchidea, il Piè Gallo, il Giglio Martagone, il Corniolo, l’Agrifoglio, il Biancospino e lo Storace che è il simbolo de Parco.
La Regione Lazio da quando i Monti Lucretili sono diventati Parco Regionale Naturale, si è senz’altro arricchita di una delle più belle e importanti aree climatiche del centro Italia.

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