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Il libro possibile si amplia con la sezione “il vino possibile”

                Il libro possibile si amplia con la sezione “il vino possibile”

Il festival “il libro possibile”, con la sezione “il vino possibile” – tre serate di incontri nella centralissima piazza Moro di Polignano a Mare, dal 10 al 12 lugliosi inquadra in un progetto di promozione sia del mondo del vino, e in particolare delle piccole e grandi realtà pugliesi, sia del mondo dei libri dedicati ai vini, all’agricoltura e alla gastronomia legata al territorio. L’obiettivo è la valorizzazione della cultura del vino e della gastronomia italiana, con racconti di autori meridiani e non solo, ma anche attraverso la riflessione su prodotti della terra, in particolare dei vigneti, da cui nascono i vini pugliesi e italiani, rinomati nel mondo.

La cultura del vino è lo specchio del nostro Paese, delle sue diversità e delle sue eccellenze, al punto da essere uno dei cardini dell’identità nazionale.

La manifestazione punta a sensibilizzare e coinvolgere il pubblico degli amanti del binomio vino-food e libri, con una proposta che unisce il focus sulla sicurezza alimentare, l’eccellenza delle materie prime della cucina italiana, e il genio creativo dei cuochi-star che hanno reso l’arte dello chef un innegabile fenomeno mediatico.

“Il vino possibile” è un format che – oltre a rafforzare la percezione del vino come sinonimo di convivialità, socialità nei borghi e nelle città, gusto – guarda in particolare ai giovani, per incentivare l’uso consapevole del vino.

Perché “il vino possibile”

“Il vino possibile” nasce dalla condivisione di due passioni, una per il buon vino e l’altra per i libri e la letteratura, con la finalità di racchiudere in un unico contenitore culturale libri e vino (e in maniera più ampia le produzioni alimentari di eccellenza).

Da questa filosofia si sviluppa lo spazio de “il vino possibile”, giunto alla seconda edizione. Quest’anno nella cornice della splendida Villa di Piazza Aldo Moro, con il contributo di autorevoli esponenti della “biodinamica”, produttori, esperti, noti giornalisti e chef-star, si avrà la possibilità di conoscere i benefici di un’agricoltura sostenibile e come sia possibile addirittura guarire da alcune malattie seguendo una alimentazione ad hoc.

La Puglia, con i suoi 130 mila ettari di superficie coltivata biologicamente, è la seconda regione d’Italia che ha investito su questa tipo di agricoltura: perciò nella manifestazione sono coinvolti come attori di rilievo piccoli produttori pugliesi e viticoltori nazionali, che grazie a rigorosi canoni produttivi, realizzano vini di pregio, rispettando la terra e la salute del consumatore.

Con il vino possibile si dibatterà degli aspetti culturali, economici, storici e identitari che il vino rappresenta, punta di diamante del “made in Italy” e della nostra agricoltura.

Gli espositori

Le cantine che avranno una esposizione-degustazione al festival il libro possibile, sezione Il vino possibile sono:

AMASTUOLA – Massafra (TA)

Agricole PIETRAVENTOSA – Gioia del Colle(BA)

Az.Agr. CANNITO – Grumo Appula(BA)

Az.Agr. CASCINA DEGLI ULIVI – Novi Ligure (AL)

Az.Agr. CEFALICCHIO – Canosa di Puglia(BT)

Az.Agr. EMIDIO PEPE – Torano Nuovo (TE)

Az.Agr. PLANTAMURA – Gioia del Colle(BA)

Az.Agr. RADIKON – Oslavie( GO)

Az.Agr. TENUTA VIGLIONE – Santeramo in Colle (BA)

Az.Agr. TENUTE CHIAROMONTE -Acquaviva delle Fonti(BA)

Az.Agr. VALLE DELL’ASSO – Galatina (LE)

Az. Vit.  LA STOPPA – Ancarano di Rivergato (PC)

BARONE PIZZINI Franciacorta Provaglio d’Iseo(BS)

BUONDONNO – Castellina in Chianti (SI)

CANTINE TRE PINI – Cassano(BA)

COLLI DELLA MURGIA – Gravina di Puglia(BA)

COSIMO MARIA MASINI – Tenuta di Poggio San Miniato (PI)

PIEVALTA – Maiolati Spontini(AN)

PIRRO VARONE – Manduria (TA)

PODERI di GHIACCIOFORTE – Scansano(GR)

TENUTE DETTORI – Badde Nigolosu – (SS)

VALENTINA PASSALACQUA – Apricena (FG)

Il senso della partnership

La partnership con queste aziende, nel rinnovato impegno per il vino possibile vuole avvicinare il pubblico ad un’idea di viticoltura biologica e biodinamica.

Nello specifico, quando si parla di Viticoltura Biologica si intende che in campagna, per la difesa e per il nutrimento delle piante, vengono utilizzate solo sostanze che si trovano in natura o che l’uomo può ottenere con processi semplici. Niente OGM, fertilizzanti o pesticidi chimici di sintesi. Le uve bio godono dunque di un ciclo vitale che non dipende dalla chimica. Questa filosofia incarna al meglio l’idea di viticoltura Biodinamica, nata dagli insegnamenti dello scienziato e ricercatore Rudolf Steiner, che dall’inizio del novecento teorizza il campo coltivato come parte di un equilibrio ampio e complesso. Le piante, gli animali, l’azienda agricola, il pianeta e l’intero cosmo sono legati in un sistema di relazioni che richiedono osservazione, conoscenza, e metodo affinché il prodotto dell’agricoltura sia a sua volta denso di vita.