Skip to main content

Toghe in Giallo

Nuovo appuntamento per il cartellone di “Toghe in giallo” 

MERCOLEDI’ 16 AI GIARDINI DELLA FILARMONICA

Il debutto di  “Processo e morte di Luigi XVI”

 

Roma – Dopo “Il mistero del Delitto Bebawi” messo in scena, tra l’altro, al Teatro Prati, “Toghe in giallo” si presenta all’appuntamento principe del proprio cartellone: “Processo e morte di Luigi XVI” debutta mercoledì 16 luglio alle ore 21, ai Giardini della Filarmonica (Via Flaminia 118, Roma).

Firma il testo, rielaborato a partire da un’accurata ricostruzione storica, Lucia Nardi.

Luigi di Majo è alla regia ma anche in scena nel ruolo del titolo.

Con lui Antonio Buttazzo (Presidente della Convenzione), Ferdinando Abbate (Avvocato De Sèze), Filippo Chiricozzi (Danton), Antonio de Robertis (Marat, ma anche regia audio e colonna sonora), Pierluigi Gigante (Buzot), Dario A. Chiricozzi (Saint-Just), Marco di Lotti (Robespierre), Angelica di Majo (narratore).

L’allestimento è a cura di Massimo Mascelli e Luca Trigilio, i costumi sono della Sartoria Teatrale Rita Crocchianti, il coordinamento generale è affidato a Lucilla Tamburino e Antonio de Robertis, assistenza e coordinamento tecnico di Dante Renzetti.

Una collaudata “invenzione drammaturgica” – l’incontro onirico tra il sovrano e il suo grande accusatore, Danton – traspone sul palcoscenico il testamento politico di Luigi XVI, di cui si vietò la diffusione fino a farne perdere le tracce così da farlo ritrovare solo due secoli dopo. Soprattutto, però, come spiega il regista Luigi di Majo, a far cadere la scelta sul testo sono state “l’attualità sorprendente del gioco di accusa e difesa, dell’insostenibilità di privilegi e ruberie, del malessere sociale scaturito dall’indifferenza e dall’impunità”.

In scena va, infatti, la realtà del conflitto tra i pochi che posseggono quasi tutto e i tanti che posseggono quasi niente. Una differenza delineata nel momento esatto in cui si capovolgono le condizioni, quando il conflitto è esploso e ha disegnato un “mondo diverso” ma vivono ancora, “intatti anzi più feroci”, i sentimenti che agitavano il “mondo com’era prima della Rivoluzione”.

“Processo e morte di Luigi XVI” riesce a “far vedere, nel pieno rispetto della storia, come situazioni di iniquità agitano coscienze e collettività oltre ogni tentativo di ‘negazione’ del conflitto”. “Una sfida particolare”  che però perfettamente si inserisce nel solco delle rappresentazioni di “Toghe in giallo”.

La compagnia di giuristi (associata a CentrarteMediterranea) trasporta infatti sul palcoscenico i grandi processi della storia, i processi che hanno fatto la storia, in originali riduzioni teatrali tratti dai documenti dibattimentali, con copioni che dilagano oltre l’aula del tribunale, a raccontare storie umane, psicologie e dinamiche sociali, così che accusa, difesa e sentenza diventano punte apicali di una più grande, e compiuta, narrazione.

Tra i processi messi in scena, il processo di Norimberga rappresentato nell’aula bunker di Palermo e di Firenze al Consiglio di Stato e all’Auditorium di Roma; oppure, rappresentato nell’aula del Tar di Venezia, il caso Maria Nicolaievna Tarnowska, sposa a diciassette anni, pluriamante dall’età di diciannove, femme fatale della Belle Epoque sotto giudizio nel 1910 nella Corte d’Assise di Venezia, come mandante dell’assassinio di uno dei suoi amanti in un processo divenuto scandalo internazionale, seguito tra gli altri dal Duca degli Abruzzi, da Emma Grammatica e Eleonora Duse; il caso dei dei coniugi Youssef e Claire Bebawy, sospettati di aver ucciso l’amante di lei a Roma nel 1966, oppure il processo a Catilina, quello ai Frati di Mazzarino, il caso Sofri.

 

Info e contatti: cogliani.itam@gmail.com – tel. 329 8346593