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LA SICUREZZA COME POTER VIVERE IN UN MONDO PIU’ SICURO

Il significato della parola sicurezza dipende, in parte, dall’ambiente in cui viene utilizzata e dal periodo storico. Osserviamo, nel tempo, una evoluzione del concetto.

All’inizio dell’era industriale l’accento era posto quasi esclusivamente sulla soluzione dei problemi del lavoro, la sicurezza è stata presa in esame più tardi, quando non si è potuto fare a meno di constatare la pericolosità che derivava dalle macchine, dalle sostanze nocive e dall’ambiente in generale. Si cominciò a percepirla come caso, fortuna o mancanza di regole. Successivamente la parola ha assunto un significato più soggettivo ma ancora non del tutto estraneo al caso e  alla fatalità. E’ stata anche considerata un bene, una proprietà. Il periodo più antico rappresenta la fase egoistica  della ricerca e possiamo collocarlo agli inizi del 1900. L’interesse degli studiosi era concentrato sul fatto che l’individuo si mostrava tutto teso a conquistare la sua sicurezza e a conservarla.

Un passo avanti venne fatto quando la sicurezza cominciò a essere considerata come dovere collettivo.

Tutto quanto circonda l’uomo in termini di cose, circostanze, azioni, può essere considerato pericolo perchè ne potrebbe derivare un danno. Importante non sembra, però, la conoscenza puntuale dei vari pericoli ma la percezione anticipata di una situazione pericolosa e la conseguente reazione. Lan percezione anticipata di una situazione di danno prevede un’attenzione continua e un comportamento che rispetti alcune regole indispensabili. Tutto questo fa parte della “cultura della sicurezza” come interiorizzazione di modelli di comportamento.

Se una persona vuole vivere bene nei contesti che abitualmente frequenta ha bisogno di sentirsi a proprio agio e quindi sicura nei movimenti fisici e, soprattutto nelle relazioni sociali perchè sono gli aspetti relazionali negativi quelli che  preoccupano di più. Abbiamo bisogno, quindi, di ricostruire la cultura della relazione positiva per non inibire la sicurezza personale.

Anna Lucia Vona