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A.DI.PROD.IT. – 2011 Anno dei Prodotti Italiani.

A.DI.PROD.IT:  2011 – ANNO DEI PRODOTTI ITALIANI

LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI PER IL RILANCIO DELLA CRESCITA

di Riccardo ABBAMONTE

Giovedì 10 marzo 2011, presso ls sede della Provincia di Roma, in Palazzo Valentini, a cura dell’A.DI.PROD.IT (Assoc.ne Consumatori Difesa Prodotti Italiani) componente del Comitato Utenti e Consumatori Regione Lazio, si è svolto un incontro con le Associazioni  Consumatori che hanno partecipato alla manifestazione: “2011 Anno dei Prodotti Italiani – Il ruolo delle Associazioni dei Consumatori per il rilancio della crescita”, in occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia e della festa nazionale del 17 marzo 2011. Un’occasione per un nuovo Risorgimento del paese.

Sono intervenuti rappresentanti delle forze politiche, sociali, istituzionali, degli organi di informazione, delle organizzazioni sindacali, imprenditoriali e delle associazioni dei consumatori. Ha presieduto l’avvocato FRANCO GUGLIUCCI, presidente di A.DI.PROD.IT.

(Per la cronaca la sede dell’A.DI.PROD.IT è a via Pavia 2 – 00161 Roma, tel. 06490649 – fax 064452263 – e-mail: info@adiprodit.it – sito www.adiprodit.it

L’avv. FRANCO GUGLIUCCI ha esordito spiegando come l’associazione A.DI.PROD.IT nasce sei anni fa per la tutela dei consumatori contro le contraffazioni e i prodotti scadenti a basso prezzo importate in Italia da organizzazioni internazionali e criminali. I prodotti italiani, materiali e immateriali, possono considerarsi dei valori storici, nell’ambito dei 150 anni dell’unità d’Italia. Nell’occasione la A.DI.PROD.IT si proponeva di lanciare due proposte: dedicare il 2011 come anno dei prodotti italiani e invitare i cittadini a mettere il 17 marzo un tricolore su ogni balcone.

C’è purtroppo in Italia una ritrosia a manifestare l’orgoglio nazionale, diversamente da altri paesi. L’orgoglio di essere italiani, nei giusti limiti, è infatti un valore. E’ amor proprio, orgoglio di un popolo per i suoi valori. Per le manifestazioni che si vogliono sollecitare era opportuna una grande mobilitazione per proporre alle varie forze politiche un maggior sviluppo dei prodotti italiani.

Noi ad esempio compriamo dalla Germania il latte (spesso adulterato), le mozzarelle (persino quelle blu), dalla Cina le conserve, auto e moto dal Giappone. Sono tutti prodotti strategici che importiamo da altri paesi, con pericoli per la salute o che nel settore auto portano al declino del settore stesso in Italia. Secondo l’Ocse da 15 anni l’Italia non cresce. Restando al settore auto, dal primo gennaio 2010 in Italia circolano 36 milioni di vetture, di cui 25 milioni (il 70%) estere e 10 milioni (il 30%) italiane. Questo nonostante Marchionne e la sua politica.

In Francia ad esempio le auto francesi sono il 65%, pur non avendo il paese alle spalle una Ferrari o una Maserati, ma l’orgoglio nazionale lì vale più di una marca. Tutto ciò dipende soprattutto dall’infantilismo esterofilo degli italiani, che coinvolge purtroppo anche i nostri politici. Recentemente la presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha dichiarato che le auto di servizio della Regione devono essere italiane. Ma non è così a Palazzo Chigi, a Montecitorio e a Palazzo Madama. Il buon esempio in poche parole dovrebbe venire dall’alto.

E’ intervenuto a questo punto il vice presidente della Provincia LEONETTI, il quale ha sottolineato che questo era un incontro importante,  perché univa la valorizzazione dei prodotti, la qualità e la competenza italiana alla ricorrenza del 17 marzo, dimostrando sensibilità e orgoglio. Sul tema economico viviamo oggi in un mercato globale, e ciò significa che noi dobbiamo competere con tutti. Oggi in effetti molto si muove anche nell’area metropolitana. Si può dunque lavorare bene anche a livello locale, ad esempio a livello enogastronomico.

L’on. VINCENZO MARUCCIO, capogruppo dell’Italia dei Valori alla Regione Lazio e già assessore alla tutela dei consumatori alla Regione, ha affermato di aver in passato lavorato insieme ad A.DI.PROD.IT anche quando era ai Lavori pubblici della Regione. Egli in particolare ha affermato che ad esempio è grave che il decreto legge sulla festa nazionale non abbia avuto l’unanimità, mentre invece ben lo meritava. L’Italia è a rischio, le imprese estere non investono in Italia per le imposte che abbiamo nel nostro paese e che a volte arrivano al 40-45 e addirittura al 50%. Questo è il duro bilancio che bisogna fare per non perdere ulteriori posti di lavoro.

Le proposte dell’Italia dei Valori vertevano soprattutto sull’abbassamento dei regimi fiscali. Ci sono settori in crisi profonda come l’auto, tanto che forse presto porteremo l’intero settore dell’auto italiana all’estero. In questo campo deve essere fatto uno sforzo per una proposta condivisa. Per i prodotti italiani l’Italia dei Valori cercherà di portare avanti delle opportune proposte di legge. Roma poi ha un afflusso di turisti enorme. Se lo vogliamo sfruttare adeguatamente non dobbiamo allora mettere una tassa di soggiorno, mentre l’aumento delle tariffe dei taxi non va certo in questa direzione. Per intanto ci dovranno essere a presto infrastrutture nuove, come la Roma-Latina e la Roma-Viterbo.

L’avv. SORDONI, responsabile dell’Associazione A.DI.PROD.IT, ha ricordato da parte sua come Roma, al di là della popolazione residente di 3-4 milioni di abitanti, ha 6-7 milioni di persone che vi lavorano. Ma Roma Capitale è diventata un caos, ad esempio quando chiude una stazione della metropolitana non si circola più. Consumatori poi siamo tutti, ma la crisi risale al 2007 e non accenna a migliorare, malgrado le affermazioni contrarie.

Orbene, il consumatore è sensibile al prezzo, ma ciò porta spesso a comprare prodotti di minore qualità. In Italia ciò è un’anomalia, perché nel nostro paese in questo settore abbiamo una tradizione antica. Da noi infatti si fanno prodotti di qualità ma più costosi.

In giro ci sono ad esempio auto cinesi che non valgono nulla. Per acquistare un’auto gli italiani tuttavia pagano gli incentivi statali per le rottamazioni e poi la cassa integrazione. Le associazioni dei consumatori devono fare quindi il loro lavoro, ma c’è chi deve controllare tutto ciò, ed è il mondo della politica.

E’ intervenuto nuovamente l’avv. GUGLIUCCI, per ricordare come in Italia hanno chiuso molte fabbriche, alcune rilevate dai cinesi, subentrando generalmente con prodotti assai scadenti, mentre noi italiani invece facciamo prodotti migliori, ma con maggiori costi e siamo penalizzati dalla presenza di mercati più favorevoli. Per questo ci vogliono regole a livello globale. Abbiamo ad esempio un gravoso sistema previdenziale e assistenziale, ma siamo costretti a competere con paesi che non li hanno affatto.

Le ultime notizie sono che Bulgari diventa francese, dopo Fendi e Valentino, e tutto ciò porterà in tempi brevi a un declino che avrà gravi conseguenze economiche. Ricordiamo infatti che ci fu un tempo in cui la Grecia era il faro della civiltà e il Portogallo e la Spagna avevano grandi imperi coloniali, mentre ora sono tutti paesi sottoposti a controllo internazionale, e qualcuno dice che in questo ambito ci sarebbe stata presto, oltre l’Irlanda, anche l’Italia.

Per concludere Gugliucci ha ricordato ai presenti che le associazioni devono incaricarsi di dire a tutti che i prodotti a basso prezzo puniscono soprattutto l’Italia, affermando, tra gli applausi della platea, che occorre una grande mobilitazione di base contro i prodotti stranieri, che alla lunga finiscono per mettere in ginocchio il paese e il suo apparato produttivo, con grave nocumento per i lavoratori e le imprese.

Alla chiusura dei lavori dei lavori è intervenuto il Dr. FRANCESCO MARTIRE, per portare i saluti dell’ On. TEODORO BUONTEMPO – Assessore Regionale per le politiche della casa, Terzo Settore e tutela  dei Consumatori, garantendo la piena disponibilità dell’Assessorato ad appoggiare ogni iniziativa riguardante le tematiche discusse nel corso di questo Convegno.

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