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Agriturismi blasonati

Dopo le stelle per le strutture alberghiere, arrivano i “girasoli” per gli agriturismi.

Lo stato dell’arte nella Regione Lazio sulla nuova classificazione delle aziende agrituristiche. – TESTO ed INTERVISTA a cura di SIMONA MINGOLLA

La Regione Lazio ha istituito con apposito provvedimento una classificazione degli agriturismi che offrono ospitalità, recependo la classificazione proposta a livello nazionale dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Il primo regolamento attuativo distingueva 6 diverse tipologie di agriturismo, abrogate dal regolamento regionale n. 6 del 17 marzo 2014, che ha introdotto nel Lazio i criteri di classificazione unica nazionale (D.M. 13 febbraio 2013).

Abbiamo pertanto intervistato il Dott. Giovan Domenico Bertolucci, Dirigente in Arsial per l’Area Sviluppo Territoriale e Rurale, Mercati, Energia, ponendogli 7 Domande:

1/D. – “Quali sono i vantaggi conseguenti alla partecipazione a questa iniziativa?”   R.  “La creazione di un marchio unico nazionale, con il controllo affidato alle Regioni per il rilascio, è una garanzia di qualità: la classificazione è di grande aiuto soprattutto al consumatore per compiere una scelta più chiara e selettiva, in base ai propri gusti. Per poter utilizzare il Marchio Agriturismo Italia è necessario presentare auto-dichiarazione di impegno al rispetto delle norme d’uso dello stesso e domanda di classificazione presso l’Arsial, utilizzando l’apposita modulistica scaricabile dal sito www.arsial.it. Possono essere classificate le sole aziende agrituristiche che offrono ospitalità le quali vengono classificate in 5 categorie. L’attribuzione della categoria avviene mediante auto-compilazione di 7 sezioni tematiche che interessano tutto l’ambito aziendale. Le sezioni 1, 2, 6, 7 sono di carattere generali, mentre le sezioni 3, 4 e 5 sono riferite a servizi specifici. Tali requisiti sono a loro volta suddivisi in criteri ai quali è assegnato un punteggio. Le aziende che iniziano l’attività vengono assegnate d’ufficio alla categoria 1 salvo che le stesse non richiedano di essere classificate in una categoria superiore. L’Arsial provvede entro 30 gg. a verificare la conformità amministrativa della domanda a cui seguirà un accertamento in loco volto ad appurare la veridicità dei requisiti dichiarati. Trascorsi 30 gg. l’azienda può utilizzare la classe richiesta all’interno del Marchio Agriturismo Italia e viene sottopost, da parte di Arsial, a controlli periodici volti a verificare il mantenimento delle caratteristiche dichiarate e, comunque, l’azienda è tenuta a comunicare variazioni in aumento e/o in diminuzione della classificazione presentando nuova domanda”.

2/D. – “Quante aziende agrituristiche sono attive nel Lazio e quante di queste hanno presentato la modulistica per partecipare alla procedure di classificazione?”  # R.  “Le attive sono circa 800. Quello dell’agriturismo è un contesto fortemente dinamico, che rispecchia gli sviluppi dell’economia agricola nei territori di competenza, unendole ad una componente prettamente turistica. Le aziende che hanno presentato domanda, ad oggi, sono circa una ventina”.

3/D. – “Secondo voi, cosa ha inficiato sulla mancanza di una risposta più cospicua da parte degli imprenditori agricoli?”   R. “La classificazione agrituristica, che riflette il modello adottato per le strutture ricettive tradizionali (hotel), è stata accolta dagli operatori di settore come una sostanziale novità che, come tale, richiede tempo per essere assorbita completamente. Non dimentichiamo che l’agriturismo, in un contesto aziendale, è sempre un’attività non prevalente rispetto a quella agricola, che resta principale. Spesso, inoltre, pur offrendo un livello di servizi addirittura superiore alla filiera alberghiera, gli imprenditori agricoli mancano della necessaria esperienza ed attenzione sotto l’aspetto della promozione della propria attività”.

foto dott Bertolucci4/D. – “I parametri che avete considerato per giungere alla classificazione, si sono rilevati idonei oppure ci sono stati aree o servizi che non avete preso in considerazione in modo adeguato?”   R. “Sicuramente tale classificazione necessiterà di alcune modifiche e integrazioni, ma per il momento è ancora presto per esprimere dei giudizi definitivi: sarebbe sicuramente utile un confronto con le altre regioni. Preciso, tuttavia, che il maggior numero di girasoli non sono legati ad un offerta di lusso, ma ad una complessiva e maggiore ricchezza di proposte, servizi, attività sempre legate ad un contesto rurale e naturalistico. Inoltre, non si valorizza a sufficienza la partecipazione ad iniziative di rete volte alla promozione del territorio nel suo complesso per le quali sarebbe necessario un adeguato piano di marketing territoriale”.

5/D. – “Qual è stato il percepito degli imprenditori, sempre in base alla Vostra esperienza sul territorio, rispetto a questa iniziativa e quali difficoltà hanno manifestato o sono state messe in luce per raggiungere i punteggi più alti?”  R. “L’iniziativa è stata percepita in modo positivo da parte degli imprenditori, soprattutto grazie all’atteggiamento dei funzionari di ARSIAL che, oltre ai controlli di rito, in questa fase iniziale hanno garantito un’adeguata informazione sulle modalità di compilazione della domanda”.

6/D. – “Praticamente cosa accade dopo il Vostro accertamento presso la struttura?”  # R. “Premesso che l’azienda può utilizzare la classificazione richiesta dopo 30 giorni dalla presentazione della domanda all’Arsial (salvo comunicazioni contrarie), dopo l’accertamento, se in regola con quanto dichiarato, l’azienda può fregiarsi della classificazione, a tutto vantaggio della propria riconoscibilità e della sua appetibilità in termini di marketing. Se, invece, vengono riscontrati requisiti inferiori a quelli dichiarati, l’azienda dovrà adeguarsi alla nuova classificazione rilevata da Arsial. Il Marchio Agriturismo Italia e la conseguente classificazione, visto l’interesse sempre crescente verso le nostre realtà territoriali, garantiranno un ritorno di sicuro interesse”.

7/D. – “Venendo alla nostra provincia di VITERBO, quante aziende agrituristiche vi sono attive e quante hanno presentato la suddetta modulistica?”   R. “La provincia di Viterbo ha un’offerta straordinariamente ampia e articolata secondo le peculiarità della nostra Tuscia: enogastronomia territoriale di alto livello, agricoltura di qualità, patrimonio naturalistico-culturale e attività ricreative a contatto con la natura. Circa 300 aziende ne fanno un’area ad alta densità agrituristica, tanto nel contesto regionale, che in quello nazionale. Rispetto alla classificazione, la richiesta è di 6 aziende, ma contiamo su una pronta adesione di buona parte degli operatori, a breve-medio termine”.

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Al termine dell’intervista abbiamo raccolto la testimonianza di uno degli agriturismi “pionieri” della nostra Provincia: Il Marrugio arl (Strada Borgherolo, 4 – Loc. Carrozza – Viterbo) che ha fatto richiesta di classificazione conquistando pienamente, dopo l’accertamento “di rito”, 5 magnifici girasoli.

Come ha sottolineato il Presidente della suddetta società agricola, l’ Ing. Luigi De Simone, “E’ stato per noi motivo di soddisfazione ricevere tale riconoscimento che sarà, soprattutto, stimolo ed incentivo costante per continuare a mantenere un alto livello nell’offerta di servizi, accoglienza e prodotti derivanti dalla nostra attività agricola. La partecipazione e seguente accertamento per l’ottenimento del Marchio, ci ha offerto anche la possibilità di fare il punto sullo stato del nostro agriturismo, focalizzando meglio sulle aree logistiche e di servizio prioritarie per elaborare una sempre miglior offerta ricettiva e, su questo, il confronto con gli ispettori dell’Arsial è stato estremamente costruttivo… Finalmente anche per la nostra tipologia di strutture ricettive esisteranno dei criteri che permetteranno al pubblico di distinguere facilmente chi opera con standard di qualità, seppur occorre ancora incentivare le comunicazione e sensibilizzazione dell’iniziativa verso gli operatori del nostro settore, nonché i potenziali clienti. Noi, che siamo fra quelli che si sono mossi spontaneamente per primi, poiché testimoni diretti della positività e funzionalità di questo sistema di classificazione, speriamo di essere da traino per chi ancora non ha deciso di conquistare i suoi girasoli!”