Appello della Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli per salvare l’opificio di San Leucio
Roma, 22/04/2015
Made in Italy, Fedeli : Salviamo l’opificio di San Leucio
“Sapete cosa hanno in comune le stanze Quirinale e la sala Ovale della Casa Bianca? I saloni di Buckingham Palace, la residenza imperiale di San Pietroburgo e gli alti soffitti del Vaticano? Le meravigliose sete, i broccati e i damascati prodotti dall’Antico Opificio di San Leucio.
Oltre due secoli fa, mesi prima che Thomas Jefferson stilasse la dichiarazione di indipendenza americana, l’Opificio era già attivo nella lavorazione di alcuni fra i tessuti più belli prodotti al mondo. Oggi, purtroppo, San Leucio sta vivendo un momento di difficoltà che rischia di impoverire il Made in Italy di uno dei suoi piccoli grandi poli di eccellenza portando con sé anche importanti ricadute occupazionali”.
È quanto si legge nell’appello della Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli per salvare l’opificio di San Leucio, che oggi rischia di chiudere. Nel testo, inoltrato oggi a Claudio Marenzi, Presidente Sistema Moda Italia, Carlo Capasa, Presidente Camera Nazionale della Moda, e Mario Boselli, Presidente Onorario Camera Nazionale della Moda, si legge inoltre:
“È fondamentale sostenere l’appello rivolto dalle maestranze artigiane e dalle amministrazioni locali agli imprenditori, alle organizzazioni del commercio e del turismo, al mondo delle associazioni a tutela del patrimonio culturale del Paese. Serve individuare rapidamente degli investitori credibili – italiani o esteri – in grado di rilevare lo stabilimento e la produzione, salvaguardando l’esperienza dei nostri artigiani tra i più qualificati.
Dobbiamo tutti insieme adoperarci per trovare chi, avendo a cuore questa eccellenza, che è patrimonio comune e occasione di sviluppo per l’Italia, vi investa. Per questo ritengo necessario che ci si mobiliti per la difesa e il rilancio di questa produzione; nella storia di eccellenza dell’opificio di San Leucio è indicata la strada per sostenere il nostro futuro di qualità”.
A causa di un’ordinanza di sfratto esecutivo, chiuderà definitivamente l’Antico opificio serico di San Leucio, gestito dalla famiglia De Negri. Avevano iniziato a lavorarvi nel 1895, perpetuando la grande eredità di artigianato maturato proprio negli stessi locali dell’antico complesso industriale casertano, voluto da re Ferdinando IV di Borbone, con l’obiettivo di lavorare tessuti di seta qualitativamente superiori a quelli francesi, prodotti a Lione. Le stoffe De Negri hanno fatto il giro del mondo, arrivando ad arredare le sale di Montecitorio, alcuni paramenti papali e le pareti della Casa Bianca. “Chiude l’ultima seteria ancora attiva Colonia della Seta fondata dai Borbone nel diciottesimo secolo”, la Campania e l’intero Paese perderanno l’ultima testimonianza di una realtà culturale e sociale irripetibile, una pietra miliare della storia dell’artigianato italiano”. L’ordinanza di sfratto è stata emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Un altro pezzo di storia e arte campana che se ne va. Dopo 120 anni di gloria di arte e moda italiana, tutto finisce in mano al mercato cinese, la famiglia Negri spera nel Sindaco Del Gaudio che ha dichiarato:”Chiederò al governo un accordo di programma che preveda un’area da dedicare al comparto”
Adelfia Franchi