Archeologia: scoperta mitica
Il sito di Hippos Sussita si rivela sempre più ricco di sorprese archeologiche; dopo il ritrovamento del 2011 e quello del 2012 ecco l’ultima in ordine cronologico. Insomma prima nel 2011 una statua raffigurante Ercole, poi nel 2012 il rinvenimento di una stele funeraria di basalto ora invece…
Sicuramente sarete assaliti dal panico, è proprio il caso di dirlo; imbottigliati nel traffico, in fila all’Ufficio Postale oppure dal medico di famiglia o in attesa del solito mezzo pubblico che non vuole proprio saperne di passare….. siamo sicuri che vi starete chiedendo tutti quanti: “ Chissà che volto aveva Pan” non è vero ?!
Ebbene, riconciliatevi, riappacificatevi con voi stessi, rilassatevi e sentite qua: finalmente sembra proprio che questo dubbio amletico sia stato risolto grazie ad una incredibile scoperta nel corso degli scavi archeologici presso l’antica città di Antioca- Hippos dove sarebbe stata rinvenuta una grande maschera di bronzo che pare proprio raffiguri il satiro. Una scoperta a dir poco sensazionale se si tiene conto dell’area geografica del ritrovamento ossia vicino al Lago Tiberiade nel Nord di Israele, insomma leggermente fuori mano rispetto la zona di appartenenza della figura mitologica che la vuole appunto in quella Grecia tra le divinità dell’Olimpo.
Nel Parco Nazionale di Hippos- Sussita tra le montagne a 2 km di distanza dal Lago, lo scavo è stato condotto dall’Università di Haifa sotto l’attenta direzione di Michael Eisenberg il quale ha immediatamente fatto sapere dell’eccezionalità della scoperta.
Pan (da cui appunto timor panico o riso panico) deve le sue origini proprio in quella zona della Grecia denominata Arcadia dove l’uomo si fonde armonicamente con la natura che ha dato in seguito origine appunto alla poesia arcadica come espressione di questa armonia, proprio come avviene per la figura mitologica che vede nel dio mezzo uomo e mezzo caprino l’unione di due unità distinte in una che ha dato poi origine alla sua figura.
Non si sa bene se sia uno dei tanti figli di Zeus unitosi con Penelope, o di Ermes unitosi con la ninfa Callisto…. sta di fatto che la sua figura è legata alle selve, alle greggi e ai pastori, motivo per cui una sua trasmigrazione dalla regione arcadica fino alla zona del ritrovamento significa che il mito – dotato di gambe caprine e zoccoli – di strada certamente deve averne fatta parecchia per arrivare tra le montagne del Parco Nazionale a Nord di Israele. Insomma sarà mica che avrà inseguito la ninfa Siringa sin qui giù prima ch’essa sia stata trasformata in una canna da cui il satiro avrebbe ricavato, per placare la sua mestizia non trovandola, il tipico strumento a fiato nominato appunto Flauto di Pan o Siringa?
A far gridare all’eccezionalità della scoperta sono le dimensioni della maschera – che a detta di Eisenberg, in genere ritrovamenti simili sono miniature – ma anche il materiale con cui è realizzata: a differenza delle altre maschere di pietra e terracotta usate per il teatro questa è di bronzo. A far pensare al dio dei piaceri e del divertimento sono i due corni frontali, segni particolari riconducibili proprio a Pan ma non esclusivamente: sulla maschera inoltre sarebbero stati rinvenuti, da analisi di laboratorio, tracce di peli di caprone oltre che le orecchie appuntite ed altri elementi caratteristici della raffigurazione del mito.
Cristian ARNI