Bandiera verde in Campidoglio
Il riconoscimento, giunto alla dodicesima edizione, va alle realtà più “creative” anche in chiave ecosostenibile: dal “ciclo chiuso” del farro dal campo alla confezione all’apicoltura “nomade”, dall’agricatering al vino biologico “antico” con riciclo delle barrique; dalla fattoria didattica specializzata nella corretta alimentazione alla vendita diretta itinerante in bus. D’altra parte, nelle aziende che diversificano il contributo della multifunzionalità sulle entrate complessive va dal 25% al 30%. L’assegnazione oggi a Roma nella Sala della Protomoteca del Campidoglio. Premi speciali, tra gli altri, al regista Giulio Manfredonia e al professor Antonio Moschetta.
La multifunzionalità prima di tutto. Il segreto del successo delle imprese agricole più competitive è la valorizzazione delle attività connesse, associate a quelle classiche, che in 7 casi su 10 sono interpretate in chiave innovativa. Ma sempre nel solco delle tradizioni, delle tipicità locali e dell’ecosostenibilità. C’è chi punta sul “ciclo chiuso”, creando un circuito virtuoso che va dalla coltivazione fino al confezionamento di farro e legumi direttamente in azienda; chi produce vino biologico esclusivamente da vitigni autoctoni misurando nel frattempo l’impronta carbonica della filiera per ridurre le emissioni di Co2 e usando solo barrique quadrate allo scopo di riciclare il legno esausto per ulteriori usi, come il parquet. C’è poi chi associa alla produzione di miele, propoli e pappa reale, attraverso innovazioni tecnologiche in campagna, quella di veleno d’api, prodotti cosmetici e cera. E chi sceglie di coltivarsi da sé il foraggio per il proprio allevamento, 100% “Ogm free”, rendersi autonomo “energicamente” con impianti di biogas e pannelli solari e allo stesso tempo mantenere un contatto diretto con i consumatori, usando un pulmino per la vendita diretta e itinerante. Sono questi alcuni esempi delle realtà vincitrici di “Bandiera Verde Agricoltura”, il premio promosso dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, che oggi a Roma nella Sala della Protomoteca in Campidoglio è stato consegnato a 32 “campioni” della nuova agricoltura italiana.
Ma tra i premiati di “Bandiera Verde”, giunta alla sua XII edizione, c’è anche chi ha scommesso sulla sperimentazione dello zafferano in Friuli, dove era sconosciuto, e oggi ha un prodotto di eccellente qualità realizzato senza l’uso di fertilizzanti e con tanto di marchio depositato; chi ha scelto “l’apicoltura nomade” per produrre più mieli con caratteristiche di gusto, colore e profumo differenti e per questo in primavera e in estate sposta le arnie in territori diversi per disporre di una particolare fioritura. E poi ci sono un gruppo di “donne in campo” che hanno inventato l’agricatering, una nuova tipologia di ristorazione privata che prevede l’utilizzo esclusivo di prodotti locali e di stagione coltivati nelle aziende agricole e cucinati dalle agricoltrici, direttamente dalla terra alla tavola. O anche chi ha creato una fattoria didattica particolarmente attenta alla corretta alimentazione per prevenire il sovrappeso e l’obesità in età scolare, e per questo organizza iniziative e corsi legati alla salubrità delle produzioni e al recupero delle tradizioni enogastronomiche da trasmettere alle nuove generazioni.
Quindi, anche se il Paese continua a respirare una crisi persistente, nell’agricoltura e nel territorio rurale ci sono sempre nuove idee ed energie per superare l’impasse e creare ulteriori occasioni di reddito e sviluppo -spiega la Cia-. E infatti nelle aziende diversificate il contributo della multifunzionalità sulle entrate complessive arriva al 25%, superando il 30% nel caso delle imprese agricole “under 40”, grazie anche a una maggiore attitudine al rischio e propensione a fare innovazioni di processo e di prodotto. Ma anche grazie a una più elevata sensibilità per le tematiche sociali e ambientali. Perché proprio i giovani non si fermano solo agli agriturismi, ma creano vere e proprie fattorie didattiche: in Italia oggi le conducono il 4,7 per cento degli “under 40” contro l’1,2 per cento degli “over 40”. E poi non si accontentano solo di produrre coltivazioni certificate, ma le vendono quasi sempre in azienda: la vendita diretta, infatti, è appannaggio del 22,6 per cento degli “under 40” contro il 15 per cento degli “over”. In più, scelgono sempre un approccio eco-sostenibile nelle loro attività: i servizi per l’ambiente e la produzione di energia alternativa sono una prerogativa aziendale per il 7,2 per cento degli “under 40” contro il 4 per cento dei colleghi più anziani.
Ma dal “curriculum” dei premiati con “Bandiera Verde” per il 2014 emergono anche tanti Comuni virtuosi che si impegnano ogni giorno per la conservazione dei paesaggi agrari e la valorizzazione delle produzioni tipiche locali, per la sostenibilità ambientale e la lotta al consumo di suolo agricolo, per il miglioramento delle condizioni di vita degli operatori del settore primario. Ma soprattutto, tra i premi speciali che ogni anno la Cia assegna a personalità della cultura e della scienza, quest’anno c’è quello al regista Giulio Manfredonia, che con il suo film “La nostra terra” offre uno spaccato realistico su un argomento di grande rilevanza per la Confederazione, la legalità, raccontando la storia di una cooperativa nata sui terreni confiscati alla mafia, un impegno che proprio la Cia porta avanti da anni con Don Ciotti impegnandosi attraverso le sue strutture e i suoi tecnici a fornire consulenza e assistenza alle coop e ai soci del progetto Libera Terra nella gestione delle terre sequestrate alla criminalità organizzata. Infine un altro premio speciale “Bandiera Verde” va al professor Antonio Moschetta per i suoi studi legati a “nutrizione e salute oncologica”, dove evidenzia lo stretto legame tra corretta alimentazione, qualità degli alimenti e prevenzione delle malattie.