Bibbia o Corano?
E si, perché certa informazione compiacente è complice di questi spargimenti di sangue !!! IN-FORMARE invece è diverso, in-formare significa creare cittadini in grado di agire per il bene comune che è la vita.
Abbondantemente atroce, notevolmente grondante di sangue, è il momento di chiarire che questa non è informazione !!!
E’ solo diario di cronaca, libro nero, …. corpi inermi che non c’entrano nulla con Governi criminali e politici corrotti; ecco i commenti e le considerazioni della gente, l’opinione pubblica quella ha interesse, quella conta perché ormai ci hanno così esposti alla mercé dei sicari del terrore che è bene muoverci in massa e con forza, se non altro per esorcizzare l’ impotenza e la paura, per non lasciarsi fermare dalla strategia del terrore per quanto, ahi-noi, efficace essa possa essere.
Ecco la Santa Pasqua di noi Occidentali, confusi e sgomenti di fronte alle immagini che “ora” i media ci vogliono dare, il risultato dell’azione di quel commando entra all’interno del College e compie una strage proprio mentre ci si appresta a celebrare la resurrezione come rinascita.
Un messaggio ben preciso l’affermazione di un potere che ha per complici i burattinai che tirano i fili di questo teatro dell’orrore.
Poco importano le etichette o le sigle, la pista è sempre la stessa, il fine il medesimo: colpire l’Occidente ovunque e comunque con le sue stesse armi, le sue stesse mani dove per Occidente si intende quell’immensa area non esclusivamente geografica che però risponde alla Governance, politico- amministrativo- religioso- culturale di quella fetta di globo da “sottomettere”.
Quello che conta è capire cosa sta accadendo in tutto il mondo islamico e non solo.
Al-Qa’ida, Al Shabaab, Isis, un contenitore esplosivo di insorgenza, sangue ed orrore pronto a colpire, inveire, minacciare e massacrare; lo abbiamo visto tutti, lo stiamo vedendo e chissà, lo vedremo ancora forse…
Il mondo islamico è vasto, organizzato, pronto ed unito per la “Guerra Santa” a dare in pasto alle fiamme ogni cosa gli si ponga di fronte: Stati Uniti, Europa, Onu, Nato, Oceania, Cristiani, Islamici non fondamentalisti…. ogni cosa insomma che non rientri in quel macabro disegno di morte, orrore e distruzione.
Un mondo vasto e complesso, non privo di dissidi e contraddizioni interne che però non minacciano l’Organizzazione e l'”efficacia” delle sue azioni, dei suoi mezzi e della sua propaganda che ormai tutti ben conosciamo.
Allora Islam= tutto quanto assistiamo? e Cristianesimo allora, lo stesso?
In nome di questa o quella religione (uso il minuscolo volutamente, visto il senso del termine in questi casi), sappiamo sono state condotte battaglie, guerre e spargimenti di sangue ieri come oggi, ma volendo approfondire, come è nelle intenzioni di Consul-Press, vediamo che il termine Islam significa tutt’altro rispetto a quanto assistiamo: «sottomissione, abbandono, consegna totale di sé a Dio» nell’accezione di: «essere o porsi in uno stato di sicurezza» per vederla ancora più da vicino: «entrare in uno stato di pace e sicurezza con Dio attraverso la sottomissione e la resa a Lui».
Beh, e non è un concetto che somiglia a qualcosa di più vicino a noi? Non risuona simile all’egemonia di altri Credo?
Del resto lo sappiamo: molti sono i punti in comune tra le due grandi Religioni (qui in altra accezione mi permetto l’uso del maiuscolo) monoteiste; moli i punti di contatto, molte le condivisioni ovviamente non solo all’interno di guerre più o meno sante o atti di conversione più o meno discutibili.
Ho avuto modo di assistere ad un incontro molto bello ed importante a casa di una carissima amica che aveva per tema “Maria nella Bibbia e nel Corano”, una riflessione a più voci con l’autorevole presenza di Izzedin Elzir, imam e presidente Unione delle Comunità islamiche in Italia, e sinceramente per quanto distanti siano le nostre culture, per quante differenze vi siano all’interno è stato affascinante ritrovare molti punti di contatto e di vicinanza tra due mondi così apparentemente e diametralmente opposti.
Quella sera non c’è stato spargimento di sangue, nessuno attentato terroristico, nessuna minaccia, niente esplosioni, o sventagliate di mitra, nè decapitazioni, quella sera c’era solo il confronto e il dialogo poi ognuno ha proseguito per il proprio cammino.
Quello che è successo in Kenia al confine con la Somalia rischia di estendersi e ripetersi ancora e il motivo è tutt’altro che religioso per chi non l’avesse ancora capito !
Un pensiero in questo momento non può che essere rivolto verso quanti hanno perso la vita e i loro cari con il pretesto della religione …. ormai è chiaro il gioco minuscolo/maiuscolo, … vero ?
Cristian ARNI