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C’era una volta: la casa

LA CASA DI PROPRIETA’

BANCOMAT DI STATO

images (1)bancomatEsistono ancora i “beni rifugio”? In questa lunghissima crisi, la nostra appare interminabile, in cui ogni giorno i dati negativi si aggiungono ai precedenti, di rifugi sicuri non esistono: quadri, lingotti in alternativa ad azioni ed obbligazioni sono scelte che sanno di vecchio e, tutto sommato, di poca efficacia. Se il risparmio tradizionale è spinto alle corde, non solo dalla difficoltà di mettere qualcosa da parte e dalla scarsa remunerazione del denaro, l’investire nei metalli preziosi, consuetudine tipica dei tempi di calamità e di grandi sconvolgimenti mondiali, è tornare, semplicemente, allo scambio di viveri contro utensili, di pelli con fucili, di specchietti con tabacco.

In poche parole, i lingotti ed i quadri d’autore,alla fine, rischiano di essere scambiati con caciotte e prosciutti per soddisfare l’immediata sopravvivenza. C’è il mattone, le famose quattro mura, fortezza immaginaria in difesa del nostro mondo privato, tanto care, quanto desiderate da tutti gli italiani, un “bene rifugio” per eccellenza: un punto fermo d’arrivo per chiunque, dalla villa alla casetta con orto, dall’attico extralusso, all’appartamento in periferia, qualsiasi sia il valore è, da sempre, il traguardo di tutte le generazioni. Un bene, in realtà, che non può essere definito un vero e proprio investimento, visto che niente frutta se non un ipotetico accrescersi del valore di mercato, generalmente irrealizzabile dal momento che le quattro mura in questione, almeno per la maggioranza dei comuni mortali, rappresentano l’unica possibilità di un tetto sopra la testa. Naturalmente c’è chi ha destinato il proprio risparmio all’acquisto di seconde e terze case, ma questa scelta, nel tempo, non si è dimostrata così felice, anzi è divenuta una vorace mangiatrice di reddito.

“Tasi”, un nome che ha già in se un suono sinistro, da polizia politica, del genere di “Stasi”, tanto per ricordare la defunta DDR, una imposta cumulativa su proprietà e servizi comunali, un meccanismo creato per inglobare Ici,Imu ed altri balzelli necessari ai Comuni per far fronte agli impegni, ed anche agli sprechi. Se prendiamo, ad esempio,m i parametri di Milano, possiamo rilevare come le prime case, una fascia consistente quella con rendite catastali comprese tra i 600 e 700 euro, sono infatti oltre 35000 le abitazioni nel territorio comunale milanese, ed i proprietari dovranno sborsare 270 euro, qualcosa in più di quanto versato nel 2012.

Intanto, per le seconde case arriverà una classica stangata: in media 300 euro, o più secondo il valore dell’immobile, a cui si aggiungerà il calcolo dell’Imu; dunque il nostro tradizionale investimento, più che una fonte di reddito si è trasformato in un bancomat per tutte le esigenze fiscali. Ma, nell’Unione Europea, cosa succede alla proprietà immobiliare? Bè, in Germania la situazione non sembra migliore, però dobbiamo considerare il reddito da locazione generalmente più alto del nostro, mentre, per quanto riguarda la Gran Bretagna, con la “Council Tax” il prelievo fiscale è tra i più contenuti d’Europa, meno vantaggiosa la “Taxe Fonciere” francese, per certi aspetti vicina alla Tasi di casa nostra.

Sicuramente il più conveniente prelievo sulla casa è quello spagnolo, dove accanto a percentuali di imposizione accettabili è in vigore la norma per cui, se il locatario ha una età compresa tra i 18 ed i 35 anni, scatta la totale esenzione per i proprietari. Le note dolenti, comunque, sono quelle del mercato della casa: l’anno passato ha segnato, insieme al vistoso crollo delle compravendite, anche un consistente ridimensionamento dei prezzi, con una discesa del 6% rispetto al 2012. Nomisma, Agenzia di studi di settore, prevede una ulteriore discesa dei prezzi almeno fino al prossimo anno.

Conviene ancora lottare, ovviamente sempre soccombendo, con prezzi, tasse e perdita di valore del mattone, cercando un po’ di conforto in previsioni, in realtà, non proprio ottimistiche o è più salutare cedere il pesante fardello e dirigersi, seguendo l’esempio di tanti connazionali, in regioni, magari europee, dove, però, il clima, non solo meteo,anche fiscale appare più favorevole? Sono tornate di moda le Canarie, dove è possibile, con somme non milionarie, assicurarsi una abitazione decente, con annesso giardino-orto lussureggiante, comprensivo di banano, i cui frutti ci ricorderanno la nostra lontana penisola….si intende, per le fregature.,

Alessandro P. Benini