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Chiesa Ortodossa Italiana / comunicato stampa

Comunicato  di  Sua Beatitudine Alessandro I

Nelle giornate del 19 e 20 dicembre di questo mese, in tempo d’Avvento e purificazione che precede il Natale e la Santa Teofania, ho ricevuto dal Sinodo e dal Consiglio Nazionale Ecclesiastico l’alto compito di guidare indegnamente, come Primate Metropolita, la fraterna realtà della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala.

Si stratta di una realtà ecclesiale nella quale confluiscono precedenti esperienze di ortodossia e di cristianesimo d’Oriente, scaturite dall’opera e dall’azione di due profeti del “polmone orientale” in Italia della Chiesa Universale come Mons. Antonio de Rosso e Mons. Leopoldo Adeodato Mancini, che ci hanno preceduti nel segno della fede e che sono tornati alla Casa del Padre. Il coraggioso impegno di coloro che sono loro succeduti ha consentito di mantenere viva in questi anni la loro esperienza di fede, speranza e carità nel segno dell’ecumenismo e del dialogo.

Sarà nostro impegno proseguire nel cammino di una realtà in cui, insieme alle tante esperienze di ortodossia provenienti dai patriarcati canonici già esistenti in Italia, legati a fenomeni migratori e di crescente società multiculturale, possa vivere e prosperare per i doni dello Spirito e in una piena Cristocentricità divino-umana una piccola, ma forte, testimonianza di fede ortodossa tra italiani di diverse origini e provenienze ecclesiali e culturali.

Accolgo con umiltà questo alto e difficile impegno, chiedendo alla Santissima Trinità e alla Vergine Maria i doni d’amore per coordinare un cammino volto a rendere ancora più amorevole ed efficace la proposta evangelica a una società sempre più scristianizzata e bisognosa di nutrirsi della forza del Cristo eucaristico e della Sua parola.  Sarà impegno della Chiesa Ortodossa Italiana sviluppare tutte quelle relazioni inter ecclesiali affinché il pluralismo ecumenico non si nutra di contrapposizioni, ma di una sana e santa fraternità fra chiese cristiane sempre più impellente in una società complessa ed esposta a molte minacce, per la presenza dei valori eterni del Cristianesimo e del suo insostituibile modello di vita, di famiglia e di società. Invoco la preghiera e l’aiuto di tutti, affinché servire questa Chiesa nei sacramenti e nella parola sia, anche per chi scrive, stimolo a poter dire insieme all’apostolo Paolo “non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”.

Offriamo a tutta la nostra comunità e ai nostri fratelli in Cristo questa preghiera, che rappresenti per tutti una invocazione trinitaria e una riaffermazione dei principi fondanti del nostro essere cristiani, ut unum sint.

Roma Prot. 111 del giorno 22 dicembre dell’anno del Signore 2015 dedicato Sant’Anastasia martire

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Chiesa Ortodossa Italiana – ROMA – Vicolo del Farinone n. 26 (Borgo Pio)

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