Come rilanciare il progetto politico europeo? Il Gruppo Spinelli ne parla alla Camera
Schengen, Euro, Democrazia: dalla crisi a opportunità di unità politica. È il titolo dell’incontro, organizzato dal Gruppo Spinelli e ospitato alla Camera, che ha visto intervenire esponenti del Parlamento italiano ed europeo.
Il dibattito si è concentrato su quali strade si dovrebbero percorrere per un’ulteriore integrazione politica della UE, investita com’è da molteplici crisi che stanno mettendo a dura prova la sua stessa integrità. Da Sandro Gozi, Segretario di Stato per gli affari e le politiche europee a Vincenzo Amendola, Segretario di Stato, Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, a Michele Bordo, Presidente del Comitato per le politiche dell’Unione europea della Camera dei Deputati e Vannino Chiti, presidente della commissione per le politiche dell’Unione europea nel Senato della Repubblica. Ed ancora Lia Quartapelle Procopio, membro della Camera dei Deputati, commissione affari Esteri e Elly Schlein, membro del Parlamento europeo. Tante le voci che hanno arricchito il dibattito facendo emergere parole chiave ormai ricorrenti soprattutto parlando di Europa.
Tra i problemi e le cause di indebolimento dell’Unione europea emersi nel corso dell’incontro non potevano mancare gli errori commessi durante la crisi finanziaria che hanno minato la fiducia tra i governi e i popoli europei, creando un pericoloso divario Nord-Sud ed erodendo la credibilità dell’Unione agli occhi dei suoi cittadini. L’Ue è ora vista da molti come un gioco a somma zero, in grado di fornire ai suoi cittadini un valore aggiunto in cima alle concessioni ottenute dai rispettivi governi del Consiglio europeo.
La crisi della migrazione è una prova ulteriore delle debolezze istituzionali e di governo dell’Unione. I muri e le recinzioni, che molti Stati hanno già alzato per bloccare l’arrivo dei migranti non garantiscono la sicurezza dei cittadini europei.
Secondo il Gruppo Spinelli l’Unione europea non è solo un’alleanza di Stati conclusione di accordi internazionali, ma una fonte di diritti e protezione per i suoi cittadini. I sei membri fondatori della prima Comunità europea hanno una responsabilità particolare nel progetto di integrazione e potrebbero utilizzare il 60° anniversario del Trattato di Roma, che si festeggerà nel 2017 a Roma, per avviare un’iniziativa per aprire le riforme istituzionali dell’UE. Il Parlamento europeo ha un ruolo di primo piano in tale processo, anche indicando un insieme coerente di riforme necessarie e l’Italia potrebbe assolvere un ruolo molto importante per rilanciare tale progetto.