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“COMUNICARE in POLITICA” – Edizioni Kappa (2011)

Tavola Rotonda sulla “COMUNICAZIONE nella POLITICA”, presso la CAMERA DEPUTATI a PALAZZO MARINI”

di Giuliano MARCHETTI

Venerdì 2 dicembre, nella Sala delle Colonne a Palazzo Marini, in via Poli,  a cura dell’ ACF – Accademia per la Cultura e la Formazione, è stato presentato il libro “COMUNICARE in POLITICA. Negoziare e convincere con la programmazione neurolinguistica”, un interessantissimo saggio scritto da VALERIA LUPIDI (Docente in Sociologia presso la Scuola Superiore Min. Interni ed esperta in tecniche di comunicazione interpersonale) e da ROBERTO MONGARDINI (Docente di Diritti Umani presso l’Università telematica “Niccolò Cusano” ed esperto in tecniche di comunicazione).

All’evento, oltre agli autori, hanno preso parte la Dr.ssa FRANCA SOLDATO – Presidente dell’ “ACF”, il Dr. SERGIO GIANGREGORIO – giornalista/criminologo, Presidente Ceos e, come coordinatore, il Dr. MASSIMO LAVENA – giornalista vaticanista. Dopo un breve presentazione dell’evento e dei partecipanti effettuata dal coordinatore, ha preso la parola la Dr.ssa FRANCA SOLDATO, per illustrare le finalità dell’ACF, costituita da un gruppo di docenti, tra cui anche Valeria Lupidi, con lo scopo di diffondere la cultura e la conoscenza tramite la formazione e con l’obiettivo di renderci tutti più liberi, come – tra l’altro – risulta illustrato proprio negli scopi statutari dell’associazione.

La Dr.ssa VALERIA LUPIDI, in apertura del suo intervento, ha letto un messaggio della parlamentare SOUAD SBAJ – Segretaria Comm.ne Affari Costituzionali, di congratulazioni per tale importante iniziativa editoriale, ritenendo la comunicazione un elemento essenziale in una società in trasformazione, come dimostrato dalla recente rivoluzione dei Paesi Arabi del Mediterraneo, ove rilevante è stato senz’altro il ruolo dei media. Questo libro – ha quindi proseguito Valeria Lupidi – consente un approfondimento sugli  strumenti necessari per meglio incidere nella sfera politica, dato che oggi non tutti conoscono (specie in Italia) cosa sia la Programmazione Neurolinguistica (PNL), tecnica da utilizzare per una comunicazione più efficace, non solo nella politica, ma anche nella formazione e nel marketing. Infatti, imparare a relazionarsi dà sempre un buon ritorno rispetto ai risultati prefissati; tale strumento consente come farci comprendere meglio. Ciò ci facilita la strada, studiando come si sono comportati i grandi comunicatori della storia, codificandone le regole di comportamento e creando modelli da seguire, per negoziare e con-vincere, nel senso di vincere insieme, dato che la politica ha bisogno di relazionarsi per avere consenso.

Il Dr. SERGIO GIANGREGORIO, nel suo successivo intervento, ha precisato che scrivere un libro è come iniziare un viaggio e come questo libro sia veramente importante per studiare alcuni passaggi fondamentali della PNL, ricostruendo la storia della comunicazione politica ed interessandosi alla comunicazione corporea e visiva. D’altra parte una buona comunicazioneserve anche a “far dire no” a chi ci richiede l’impossibile. E i politici che, nelle circoscrizioni in cui sono stati eletti, debbono necessariamente assicurare determinati obiettivi e servizi, nonché curare il consenso sia nel territorio, sia all’interno del partito, per consolidare i propri  spazi.  Inoltre il politico deve spesso comunicare con determinati apparati burocratici ancora non conosciuti; quindi in suo aiuto devono intervenire i suoi più stretti collaboratori. Ma il politico deve comunque diversificare i suoi comportamenti, a seconda delle persone che incontra, proprio con una adeguata comunicazione. Quando si parla di persuasione, è necessario cercare di dire la verità.  Al giorno d’oggi, chi promette a vanvera non ha futuro, ma occorre cercare comunque di esaudire idesiderata del collegio che ha dato i suoi voti. Può risultare antipatico “dire di no”, ma se ciò equivale a dire la verità, ciò alla fine paga sempre. Secondo il relatore, il libro ha colto nel segno anche per quel che concerne la comunicazione politica internazionale, ove nella parte iniziale sono esaminati i pilastri fondamentali della comunicazione, precisando come i “politici” nella maggior parte conoscano pochissimo la PNL e solo pochi di essi abbiano seguito appositi corsi. In tal senso, sempre a giudizio del relatore, l’Appendice – sviluppata da Roberto Mongardini ha una valenza particolare, descrivendo anche alcuni casi significativi, tra cui quelli di Obama e di Nelson Mandela. Nel primo esempio in particolare come Obama, nel corso della sua campagna elettorale per le presidenziali americane, riuscì a convincere quasi tutti gli elettori proprio tramite la comunicazione, avvalendosi anche della rete. Nel secondo caso, come Nelson Mandela – dopo grandi difficoltà di comunicazione iniziale – comprese che per unire il paese, lacerato dal razzismo e da divisioni politiche, era fondamentale l’aiuto dello sport ed utilizzò in tale impresa la squadra nazionale di rugby, inviandola nei sobborghi, nelle periferie e nelle baraccopoli ad insegnare lo sport, unendo intorno a essa tutto il popolo sudafricano in vista di una missione impossibile, quella di battere la fortissima Nuova Zelanda. In politica d’altronde bisogna spesso saper fare un passo indietro oggi, per avere un vantaggio domani.  Il complicato è proprio “dire no” e dire la verità rende coraggiosi.

ROBERTO MONGARDIN, iniziando il suo intervento, ha ricordato un aneddoto sempre narratogli da suo padre, su come la penna poteva ferire più della spada … asserzione che allora lo lasciava alquanto perplesso. Infatti, da ragazzo, riteneva che le parole passassero mentre le azioni rimanevano; successivamente invece, con l’esperienza, si era accorto che non sempre ciò era vero, perché anche le parole (o gli scritti) lasciano dietro di noi un segno. In politica ad esempio tutti parlano di sviluppo, ma la parola sviluppo nel corso degli anni si è modificata. Essa fino al 1948 significava benessere delle popolazioni ma, dopo il famoso discorso di Truman, ha assunto sempre più il significato di sviluppo economico e la realtà si è adattata a questo nuovo significato, dato che la comunicazione (o il modo di comunicare) modifica l’intero contesto sociale. Un tipico esempio riguarda anche quanto avvenuto l’11 settembre, definito come “una dichiarazione di guerra”(*), contro tutta la Civiltà Occidentale anche se, pur nella sua estrema drammaticità, in effetti non c’è stata; così come con la frase “nulla sarà più come prima”, ripetuta in ogni occasione, venivano introdotti concetti che andavano a incidere sul destino reale dei popoli.   C’è oggi ovunque una richiesta di verità, perché la verità ha una sua forza e la comunicazione non è solo informazione; occorre infatti indagare sulla natura di ciò che ci viene proposto e, in questo senso, bisogna essere convinti e non solo persuasi. Bisogna comprendere come si viene a formare il messaggio politico attraverso la comunicazione verbale e non verbale, il che dà il senso della complessità di ciò che ci viene detto. Solo il tempo d’altronde ci potrà dire forse la verità, essendo quotidianamente bombardati da comunicazioni di ogni genere.   (* proprio sull’11 settembre, in occasione del Decennale, ho scritto alcune riflessioni che sono state pubblicate su il quotidiano Rinascita del 14.11.2011 e riportate sul mio web personale)

Interviene nuovamente VALERIA LUPIDI per affermare che un gesto può valere più di 100 mila parole; infatti, quando interagiamo non solo ascoltiamo, ma osserviamo come ci vengono sottoposte determinate comunicazioni. Molti a torto infatti pensano che quel che passa è solo il messaggio verbale, mentre invece spesso può essere rilevante o preminente la parte non verbale. Verbale e non verbale bisogna che siano allineati  in quanto, altrimenti, l’interlocutore potrebbe dare ascolto al non verbale piuttosto che al verbale. Per un politico è quindi molto importante comunicare correttamente quello che pensa, a meno che non sia un grande e consolidato attore. Le tecniche di comunicazione in genere funzionano ma, tuttavia, per spostare il voto le tecniche funzionano meno. Qui il messaggio, pur confezionato bene, non ha una grande percentuale di successo se il candidato non piace, poiché gli elettori hanno pur sempre le loro idee politiche personali. Quanto esposto nel libro – secondo l’autrice – in definitiva ci  aiuta a comprendere quello che avviene attorno a noi e risultano particolarmente significativi i discorsi di insediamento dei governi della Repubblica. Si è infatti parlato in passato di pacificazione nazionale, di novità nella continuità, di distruzione creatrice, di governi a termine, di governi tecnici ed ora di “governo dei professori” … (come non ricordare anche i c.d. “governi balneari” ? – ndr)

Come non ricordare a questo punto – come ha proposto MASSIMO LAVENA – le “convergenze parallele” ?  Da quella famosa raffigurazione politico/geometrica coniata da Aldo Moro nel lontano 1993 a oggi non è cambiato nulla, ha proseguito il giornalista vaticanista che più volte ha citato alcuni significative e simpatiche “chicche” d’oltre Tevere e ha concluso che siamo infatti in una fase in cui bisogna rifarsi soprattutto alla storia.

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Questa “Tavola Rotonda”, che è stata anche una Lectio Magistralis, si è conclusa con una breve ma intensa e partecipata audizione dell’Inno Europeo, con l’auditorio tutto in piedi, di fronte alla sinfonia gioiosa di Beethoven.

 A titolo di cronaca è opportuno indicare che i ricavi della vendita del libro “COMUNICARE IN POLITICA – Negoziare e Convincere con la P.N.L.“ (Edizioni KAPPA – 2011) saranno devoluti interamente in beneficenza. Questo lavoro fa seguito ad un precedente volume “PNL ADVANCED” (Edizioni KAPPA -2006), scritto sempre a due mani da Valeria Lupidi e Roberto Mongardini

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Giuliano Marchetti

Direttore Editoriale di Consulpress, Commercialista e Revisore Contabile.

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