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Crescita Economica e virtuosismi morali

Ettore Gotti Tedeschi: “Nessuna crescita economica senza virtuosismo morale”

di Francesco Glorialanza *

In collaborazione con il quotidiano Il Tempo, il mensile L’Ottimista ha organizzato il convegno “Per il progresso economico e morale dell’Italia. Superare la crisi mobilitando risparmio e lavoro”. Mercoledì 23 novembre, presso la sede dello storico quotidiano romano, sono intervenuti il Prof. ETTORE GOTTIM TEDESCHI, Presidente dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR) e la Dr.ssa LUISA TODINI, Presidente di Todini Costruzioni (gruppo Salini) nonché Presidente FIEC (Federazione industria europea delle costruzioni) e del Comitato Leonardo – Italian Quality Committee, Co-Presidente del Foro di Dialogo italo-russo. Il convegno, che ha visto anche la partecipazione del Senatore STEFANO De LILLO e dell’imprenditore Dr. CARLO VIOLATI (ex Gruppo Ferrarelle – Sangemini), è stato moderato dal Dr. MARIO SECHI, direttore de Il Tempo.

Il tema centrale, ovviamente, è stata la crisi economica in tutte le sue sfaccettature: cause, effetti e previsioni future. “Non ci può essere crescita economica senza virtuosismo morale – ha affermato Gotti Tedeschi -, un nichilista non può gestire il progresso economico-sociale di un paese. La crisi economica attuale è dovuta a due fattori: la denatalità e la globalizzazione. Il calo demografico – ha spiegato il Presidente dello IOR – ha spaccato gli equilibri socio-economici. Se non si fanno figli, non si curano i vecchi. La globalizzazione, invece, ha stravolto totalmente l’Occidente, che non produce e non sostiene i posti di lavoro”. Le economie in fase di sviluppo, secondo Gotti Tedeschi, sono quelle orientali: “Se riusciranno a spodestare gli Stati Uniti dal ruolo di leader dell’economia mondiale vincerà il pragmatismo e non la morale”.

Quello che si rimprovera agli imprenditori italiani è la cosiddetta delocalizzazione. Sempre più imprese, piccole e medie (ma anche grandi), si vedono costrette a lasciare il paese per tornare a produrre. “È vero – le parole della Todini – molti di noi hanno trasferito le proprie aziende all’estero. Se non si investe nelle infrastrutture gli imprenditori si spostano. Negli altri paesi d’Europa viene investito il 3% del PIL, in Italia non è così. La mia azienda – ha detto il Presidente FIEC – ha cantieri in 40 paesi sparsi per il mondo. Purtroppo l’Italia sta diventando l’ultima della lista”.

Il Senatore De Lillo si è posto sulla stessa lunghezza d’onda di Gotti Tedeschi in merito alle cause della recessione: “Il vero problema è il calo demografico”. Non solo. “Alla base c’è anche un problema culturale. I genitori di oggi hanno mezzi che quelli di ieri nemmeno potevano immaginare. Eppure sappiamo che le vecchie generazioni hanno fatto crescere questa nazione, mentre con quelle nuove è arrivata la crisi”. Quale futuro, quindi, per il nostro paese? “Io voglio essere positivo e guardare con ottimismo alla realtà – ha concluso De Lillo -. Certo, i numeri sono problematici, ma l’Italia dimostrerà che è possibile superare le difficoltà”.

*per gentile concessione della Redazione de “L’OTTIMISTA”

Una foto del convegno
Una foto del convegno

 

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