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Dalla spiga al piatto: alla Forestale si parla di Pasta di qualità

La Pasta simbolo del made in Italy nel mondo, regina delle tavole degli italiani e delle migliori pellicole di Totò, è stata la protagonista della mattinata organizzata dal Corpo Forestale dello Stato, che ha visto riunirsi a Roma ricercatori, medici, esperti del settore, produttori e storici per fare il punto e confrontarsi su un tema che, forse solo a tavola, conoscono tutti.

Filo conduttore dell’incontro, dal titolo “Dalla Spiga al piatto”, è stata proprio la Pasta di cui si è parlato entrando nel cuore della produzione e cercando di capire cosa c’è dietro ciò che arriva sulle nostre tavole e quali sono le azioni poste in essere dal Corpo Forestale per garantirne la qualità, tutelare il consumatore e premiare le buone pratiche aziendali. Il gioiello del grano duro, la pasta di qualità, l’evoluzione della genomica vegetale, la coscienza e conoscenza di ciò che mangiamo, di come lo associamo ad altri alimenti e di ciò che facciamo mangiare ai nostri figli, sono solo alcuni degli argomenti trattati nel corso della mattinata romana

L’incontro è stato moderato dal conduttore televisivo Massimiliano Ossini, da anni impegnato a sensibilizzare il pubblico RAI sul tema dell’alimentazione, con l’obiettivo di far emergere le eccellenze agroalimentari italiane e di promuovere un corretto e consapevole stile di vita, a partire dalla scelta di ciò che mangiamo.

Tante le informazioni, i dati e le statistiche che hanno fatto tirare un sospiro di sollievo ai presenti, soprattutto in un momento di crisi economica come quella che sta vivendo il Paese Italia. Di primato mondiale della pasta, ha parlato Luigi Cristiano Laurenza, Segretario del Gruppo Pasta Aidepi e Segretario Generale di UNAFPA, associazione dei produttori di pasta europei. Nonostante la crisi, la pasta si conferma al primo posto tra i generi alimentari più consumati non solo dagli italiani ma anche tra gli stranieri, che prediligono prodotti di qualità.

La qualità della Pasta non può prescindere però da un buon grano duro. A dichiararlo è il prof. Luigi Cattivelli, membro del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CRA), nonché Direttore del Centro di ricerca per la genomica vegetale. «Un’affermazione apparentemente banale – ha affermato Cattivelli – ma che invece racchiude il segreto della buona pasta. La maggior parte delle caratteristiche che noi cerchiamo in una pasta buona in realtà è racchiusa nella sua materia prima e cioè la semola di grano duro. Aspetti come la tenuta della cottura, il colore e la salubrità del prodotto, sono intrinsechi nel grano e solo l’utilizzo di varietà selezionate e di un’appropriata tecnica di coltivazione, garantiscono un grano duro all’altezza della migliore pasta italiana.» La genomica vegetale in questo aiuta perché permette di migliorare continuamente le caratteristiche qualitative dei grani duri, rendendo la coltura più resistente alle malattie e, aspetto di non poca rilevanza, « consentire un aumento di produzione tale da garantire a tutti un piatto di pasta buono ad un prezzo conveniente».

Dagli interventi è emerso anche altro. Una buona semola di grano duro è indispensabile per avere una buona pasta ma altrettanto fondamentale è il mantenere alti gli standard di produzione e soprattutto evitare vie semplici di guadagno ma illecite. È il caso di alcuni produttori italiani bloccati nelle loro attività, grazie al controllo sul campo del corpo forestale dello Stato che  in un solo anno ha effettuato verifiche in circa 120 tra i più importanti pastifici italiani, riscontrando in alcuni casi la mancanza di tracciabilità del grano utilizzato, di falso made in Italy, di mancata dichiarazione della provenienza della pasta, di cattivo stato di conservazione dei prodotti o delle materie prime. E’ quanto è emerso dagli interventi di Giuliano Palomba, comandante del coordinamento territoriale per l’Ambiente Altamura, Parco Nazionale Alta Murgia e Giulia Amoruso, tecnologo ambientale. Un’attività analitica  preventiva per la tutela delle tipicità, sicurezza e qualità anche della pasta, che ha permesso di garantire al consumatore prodotti di qualità e premiare i produttori onesti.

Sempre dell’importanza della pasta, del suo consumo consapevole si è parlato il dott. MauroMario Mariani, specialista in angiologia, meglio conosciuto in TV come il Mangiologo, che da anni si impegna per comunicare salute soprattutto ai più giovani. Nel corso del suo intervento, il dott. Mariani ha sottolineato tre aspetti importanti che vanno di pari passo ad un corretto stile di vita da assumere anche a tavola. Molto più semplice a farsi che a dirsi, trattandosi della dieta mediterranea, che purtroppo è stata accantonata anche dagli italiani a favore di diete non equilibrate e che hanno causato solo grandissimi danni alla salute dei cittadini. «Il cibo – ha ricordato il dott. Mariani – cura, equilibra, sostiene, rafforza e depura soltanto se scelto. Quindi scegli ciò che mangi, leggi ciò che mangi e impara a conoscere e scegliere».

Per il Mangiologo Rai la pasta è «importantissima in un mondo che si ammala per diete iperproteiche.» La parola d’ordine è comunque consapevolezza ed è dovere di chi ha a cuore la conservazione del proprio stato di salute e impegnarsi a conseguirla. «Oggi non è importante la quantità delle proteina ma la qualità.» Ben venga allora la fetta di carne bianca, ma se il pollo lo si va a catturare ancora vivo, visto che quello che viene proposto dalla catena industriale e che si trova nei supermercati, sono antibiotici mascherati da cosce di pollo!

Un incontro tra sapere e sapori, arricchito dagli interventi dello storico, prof. Giuseppe Nocca, della dr.ssa Amelia Giarmoleo, Vice Presidente del Museo Nazionale della Paste alimentari di Roma, e dalle testimonianze di tre produttori Moccia, Facioni e Marconi, che oltre a raccontare una passione trasformata in professione, hanno fatto emergere altri importanti elementi che rendono un pasta buona: si tratta cioè la trafilatura ed essiccamento della pasta.

Un aspetto, questo, che ha unito e fatto da collante tra i vari interventi. Si tratta dei controlli effettuati da Nucleo Agro-alimentare e Forestale (NAF), cui va il merito di far arrivare al consumatore un prodotto controllato. Alla luce dell’attività svolta, dei casi di illeciti riscontrati, e dei risultati ottenuti in meno di un anno, non è stato difficile capire perché tutti i presenti, si sono schierati contro la proposta di scioglimento del Corpo forestale dello Stato.

Un messaggio virale ha iniziato a circolare: #salviamolaforestale per tutelare la salute di ognuno di noi!