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Dalle Ande agli Appennini

ANA  CAFARELLI, SCRITTRICE, DALL’ARGENTINA IN ABRUZZO, DOPO 60 ANNI PER PRESENTARE I SUOI LIBRI  – L’iniziativa promossa dall’ANFE, associazione molto attiva in campo sociale, a Pescara e nella regione

 di Elisabetta MANCINELLI *

 PESCARA – E’ una fucina di iniziative l’ANFE di Pescara sotto la guida di Cinzia Rossi, la presidente provinciale eletta l’anno scorso con la riorganizzazione avviata dall’Associazione Nazionale Famiglie Emigrati (ANFE) nelle sue sedi in Italia e all’estero, dopo l’approvazione del nuovo Statuto dell’ente. L’ANFE è la prima e più prestigiosa associazione nel settore dell’emigrazione, fondata l’8 marzo 1947 dall’aquilana Maria Agamben Federici, deputata all’Assemblea Costituente, fondatrice del CIF e cofondatrice delle Acli. L’Associazione, che ha sede centrale in Roma, è nata in un periodo storico caratterizzato da importanti flussi migratori in uscita dall’Italia, per rispondere alla necessità di assistenza degli emigranti e delle loro famiglie nella tutela dei loro diritti e a sostegno delle comunità italiane nel mondo, per il mantenimento dei collegamenti con la terra d’origine.

L’associazione ha sedi in tutte le regioni d’Italia e rappresentanze all’estero, nei Paesi ad alta immigrazione dall’Italia. Riconosciuta ente morale, profonde un forte impegno in campo culturale e sociale, nel volontariato, nell’assistenza ai migranti (emigrati ed immigrati), nel campo della formazione, e attua programmi di interrelazione, analizzando gli aspetti storici dei fenomeni migratori, attivando programmi culturali a sostegno delle iniziative di ricerca.

L’ANFE  è presente nei più importanti consessi nazionali ed internazionali che si occupano d’emigrazione. Organizzata a livello internazionale con 48 rappresentanze estere in 16 Paesi; in Italia l’ente è strutturata in 44 strutture provinciali e 16 regionali. Specifici obiettivi di tale attività sono il mantenimento ed il miglioramento del “senso di appartenenza” alla comunità degli italiani nel mondo, la valorizzazione delle tradizioni, degli usi e dei costumi italiani, specie nei confronti degli emigrati di terza e quarta generazione. A tale scopo, l’ANFE ha prodotto e sostenuto numerosi progetti per la diffusione della cultura italiana all’estero e per la promozione di un’integrazione tra le comunità migranti. In Abruzzo, quattro sono le sedi provinciali, coordinate da una delegazione regionale, presieduta da Goffredo Palmerini, e guidate dai quattro presidente provinciali Serafino Patrizio (L’Aquila), Cinzia Maria Rossi (Pescara), Rita Brancucci Tomassi (Teramo) e Raul Paciocco (Chieti). Le attività che la storica associazione svolge in Abruzzo coprono il campo culturale, il multiculturalismo, l’assistenza ai migranti, la loro promozione sociale, la formazione linguistica e specialistica per portatori di handicap, il front office per l’alta formazione. Si impegna anche nell’approntamento e conduzione di colonie estive per minori in stato di disagio e nei corsi di formazione informatica applicata per diversamente abili. La sede di Pescara, recentemente rinnovata nella dirigenza, sta ampiamente sviluppando temi di integrazione culturale, promozione delle comunità straniere in campo sociale e culturale, pari opportunità. Molte le attività, come si diceva, che l’ANFE pescarese ha realizzato in campo sociale e culturale, sotto la presidenza di Cinzia Rossi, dalla sua elezione nell’ottobre 2014. Si citeranno le più rilevanti.

L’ultimo interessante e suggestivo incontro dell’ANFE di Pescara è avvenuto il 12 luglio 2015 presso il Caffè Letterario. Un reading culturale dal titolo “MIGRANTI: andate e ritorni”, patrocinato dal Museo delle Genti d’Abruzzo e dal Comune di Pescara, con la presentazione delle opere autobiografiche della scrittrice Anna Cafarelli, tornata nel luglio scorso in Abruzzo dall’Argentina, dopo 60 anni. L’incontro è stato aperto dal saluto di Cinzia Rossi a nome di ANFE Pescara organizzatrice dell’evento, e dall’intervento del presidente regionale Goffredo Palmerini che, dopo il saluto istituzionale, ha parlato dell’emigrazione abruzzese in Argentina e del valore della memoria, specie quando si esprime in opere letterarie come quelle della scrittrice Ana Cafarelli, abruzzese emigrata in sud America con la famiglia, e con le opere artistico letterarie di Juan Carlos, immigrato in Italia dall’Argentina per motivi politici, alla ricerca di una Patria ove poter esprimere con libertà il suo pensiero e il proprio temperamento artistico. Due storie di emigrazione importanti, speculari, che sono state messe a confronto attraverso letture di brani e testimonianze, cui si sono aggiunti altri autori abruzzesi presenti all’evento, come Lucio Vitullo. La presidente Cinzia Rossi, anche lei scrittrice, ha condiviso la testimonianza personale, attraverso un suo suggestivo scritto “Gli ideali non passano di moda”, dove si raccontano le vicende della sua famiglia, essendo lei discendente di terza generazione di famiglie di emigranti. Il brano è stato letto con forte intensità dall’attrice Sara Iannetti. Hanno fatto cornice alla serata le opere pittoriche delle artiste – e socie ANFE – Cinzia Napoleone, direttrice artistica, Angela Di Teodoro, Diana Ferrante e Monia Ghirardini. Ha concluso degnamente l’incontro culturale l’esibizione di Tango argentino a cura della “ADS Lady Oscar” di Flavia Masci. La lettura dei brani, tratti dalle opere di Anna Cafarelli, è stata curata in italiano dall’attrice Sara Iannetti e in lingua madre da Juan Carlos. Una significativa e toccante testimonianza del cammino difficile del migrante è stata data dalla scrittrice Anna Cafarelli e dai suoi emozionanti ricordi, raccontati nei suoi libri. Per rendere omaggio a questa eccezionale figura femminile, che ha vissuto sofferenze ed esperienze al limite della sopportazione umana, chi scrive, con le dirette testimonianze di Anna Cafarelli raccolte in un lungo colloquio, ha compiuto questa ricostruzione storiografica della tribolata esistenza della scrittrice italo-argentina.

Anna Marta Gabriella Cafarelli nasce il 19 agosto 1939 a Popoli (Pescara), dove vive fino al 1954 quando, all’età di 15 anni, emigra con la sua famiglia – la madre e tre sorelle – in Argentina, dove il padre si era già stabilito cinque anni prima per ragioni di lavoro. Attualmente Anna Cafarelli vive a Cordoba con figli, nipoti e pronipoti. Risiede in questa città dal giorno del suo matrimonio, avvenuto quattro anni dopo l’arrivo in Argentina. Nel luglio scorso, dopo 60 anni, è tornata in Abruzzo per ritrovare i parenti e per presentare i libri che narrano le tormentate vicende della sua famiglia. La sua infanzia e la prima giovinezza sono contrassegnate da una serie di eventi dolorosi: la guerra, la paura, la fame, la disperazione. Durante il bombardamento di Popoli, nel marzo 1945, quando aveva cinque anni, insieme alla sua famiglia Anna fu colpita da una grossa bomba che causò la morte dei nonni materni, della zia e di suo fratello di 12 anni. Lei stessa perse l’udito ad un orecchio. Alla fine della guerra cominciò a frequentare regolarmente, fino alla classe terza, la scuola elementare, ma poi la dovette lasciare per aiutare la mamma nel sostentamento della famiglia. Per questo si dovette prestare a vari servigi, tra cui lavare i panni nel fiume e aspettare che si asciugassero, per riconsegnarli ai proprietari, spesso in cambio solo di un tozzo di pane. Come pure lavare i piedi e aiutare nelle faccende domestiche un’anziana maestra. Durante uno di questi servigi, all’età di nove anni, subisce una violenza e questa dolorosa esperienza ferisce profondamente non solo il suo corpo, ma rimane scolpita nella sua anima. Sotto minaccia non fa menzione ad alcuno dello stupro subito, ma immediatamente pensa che ne avrebbe cominciato a scrivere. E questo diventa il suo progetto di vita.

In Argentina si sposa e mette al mondo tre figli. Nonostante tutto, continua a combattere e a scommettere sulla vita ed a viverla pienamente. Anna è una donna che ama la casa, lavora in giardino, in cucina, cuce. E’ una madre esemplare che si occupa dei figli con amore ed è sempre presente in ogni momento, in ogni loro necessità. La sua famiglia diviene il tesoro più grande, ma trova sempre spazio da dedicare alla sua cultura personale. Compie i suoi studi fino al livello universitario, dopo la nascita dei figli, seguendo sempre la sua primaria vocazione: la scrittura e la poesia. Acquisite le competenze linguistiche e culturali, Anna decide di raccontare la sua storia. E lo fa con tutta la durezza e la disperazione della realtà vissuta, che tuttavia non le hanno fatto perdere la serenità interiore, l’amore e la meraviglia per la vita che, nonostante tutto, sente dentro di sé e, per quanto le è possibile, cerca di trasmettere anche agli altri. Il suo primo libro “Fuoco nella memoria” esce nel 2001. In esso l’autrice racconta tutti gli eventi drammatici vissuti durante il secondo conflitto mondiale, ma anche i colori, gli odori e sapori della sua infanzia. L’opera descrive con linguaggio semplice, scorrevole e con una straordinaria nitidezza di espressione, la storia delle tante famiglie che insieme e divisero lo spazio e il tempo del drammatico momento storico che Popoli visse nel 1945. Durante la presentazione dell’opera a Cordoba, in Argentina, in vari contesti culturali, i lettori l’abbracciavano e si complimentavano con lei. Tanto grande è stato l’interesse per questo libro che veniva invitata a convegni e tavole rotonde per scrittori e poeti e nel 2005, a Chilecito nella provincia di Rioja, ha ricevuto un prestigioso Premio: “Messaggera della pace ed Esempio di sopravvivenza e di vita”.Cinzia Rossi, Juan Carlos, Ana Cafarelli

Nel 2007 l’autrice pubblica il suo secondo libro “Segreti dell’anima”, che è la continuazione del “Fuoco alla memoria”, in cui rivela il terribile segreto mai rimosso, la sua violazione, descrivendo le forti immagini rimaste scolpite nella sua anima. Nell’opera l’autrice racconta anche altri aneddoti e storie dell’infanzia nel suo bel paese natio, Popoli, circondato da montagne e prati fioriti con papaveri rossi, e fiori bianchi e gialli, con fiumi e ruscelli di colore verde smeraldo che lasciavano vedere il fondo in trasparenza. Il libro si chiude con dieci componimenti poetici che esprimono la sua grande sensibilità e ricchezza interiore. Il suo terzo libro “Una canzone per Lucia” esce ad aprile del 2015 ed è un omaggio che Anna fa alla sua cara mamma: una donna dal volto sorridente e tenero, che nasconde nel suo cuore la coltre pesante del suo passato contrassegnato dalla violenza delle due guerre e dalle atroci sofferenze patite. Questa sua ultima opera – dice Anna – “E’ un grido di pace, un no alla guerra e al dolore, con l’auspicio che il mondo vada verso l’Amore”.

Altri progetti e iniziative culturali attuati dall’Anfe di Pescara  

Con la presidenza di Cinzia Rossi, l’ANFE di Pescara svolge altre importanti iniziative nell’ambito delle attività di volontariato. Tra queste il progetto “Capirsi” che propone ai ragazzi sospesi dalle attività scolastiche per medi-lunghi periodi, uno stimolante percorso didattico esterno alla scuola, che consta di una serie di incontri formativi e culturali, con lo scopo preminente di sostenere le famiglie nel superamento delle fasi adolescenziali di disagio e per promuovere il dialogo intergenerazionale.

Negli ultimi 10 anni, l’ANFE di Pescara ha realizzato anche concorsi interculturali come “La goccia d’Oro” che hanno registrato interscambi tra scolaresche dell’Albania e della Romania, in favore della pace. Ultimamente, grazie al contributo della Regione Abruzzo (L.R. 2 maggio 1995, n. 95), con la collaborazione della Cooperativa “Nuova Pegaso” – Centro di Riabilitazione Equestre Anire, e in rete con il CSV di Pescara, ha realizzato diversi Progetti denominati “Scavalcare il disagio -, l’ultimo dei quali è stato realizzato presso la sede di Pianella, dal 5 novembre 2014 al 13 Agosto 2015. Con tali progetti, ideati e seguiti dalla psicopedagogista Rosa Ranaldi – già presidente ANFE di Pescara per molti anni -, si è voluto intervenire in favore di ragazzi e giovani diversamente abili, italiani e stranieri, per sollecitare una migliore qualità di vita, autonoma e ludica. Tale iniziativa è unica in Abruzzo.

Il 25 ottobre 2014 presso la casa natale del poeta Gabriele D’Annunzio, l’ANFE di Pescara ha inoltre organizzato l’evento “Arte musica e poesia”: un reading di poesie, musica e storia, condotto da Cinzia Rossi, finalizzato a rendere omaggio al genio dannunziano e a promuovere la cultura italiana e abruzzese nel mondo. L’evento ha avuto notevole rilevanza di critica e di pubblico, con il seguente svolgimento: in apertura Cinzia Rossi ha presentato il suo libro “Imperfette distrazioni d’amore” e letto alcune poesie da esso tratte, con il sottofondo musicale del Maestro Luigi Blasioli, al contrabbasso. A seguire, Daniela Musini, attrice e studiosa dannunziana, scrittrice e pianista, ha svolto la relazione “Gabriele d’Annunzio, l’universalità di un genio italiano”. Infine la storiografa Elisabetta Mancinelli ha riferito sul suo lavoro di ricerca: “Donna Luisetta de Benedictis, la madre tanto amata dal poeta”, una figura sinora trascurata la madre di D’Annunzio, donna dignitosa e amorevole, che visse per i suoi figli e nipoti sino alla fine dei suoi giorni nella casa natia del poeta, in Corso Manthonè, oggi divenuto Museo. Nel contempo Cinzia Napoleone si è espressa in un’estemporanea d’arte con tema ”Il trabocco del turchino”.

Infine l’ANFE di Pescara, da un’idea di Cinzia Rossi, dal 14 al 17 maggio 2015, ha realizzato la seconda edizione di “Rosadonna – Festival dell’eccellenza femminile d’Abruzzo: tutte le sfumature del rosa”, straordinaria kermesse svoltasi presso il Museo d’Arte Moderna “Vittoria Colonna”, sede prestigiosa ottenuta grazie al patrocinio dell’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Pescara, che ha ritenuto gli scopi del festival di alto valore morale e sociale. Infatti, l’intento del Rosadonna Festival è promuovere e valorizzare tutte le attività femminili, per rendere omaggio a quelle eccellenze sconosciute del mondo del lavoro, sia manuale che intellettuale. Sulla scia del costante percorso di dialogo dell’ANFE, il programma dell’evento ha visto anche il coinvolgimento di minoranze etniche e di stranieri immigrati, nella sezione “Dalle Radici alle Interazioni, in persistente memoria delle nostre migrazioni”. Gli ospiti d’eccellenza maschile hanno presentato le loro opere artistiche, culturali e letterarie in omaggio al mondo femminile. La novità di quest’anno è stata quella di stimolare, nel particolare momento di crisi economica, incontri proficui per finanziare i progetti ANFE Pescara, a favore delle categorie che soffrono maggiormente questo disagio.

Un significativo omaggio alle donne è stato reso da Mara Seccia, scrittrice e poetessa, che ha recitato una suggestiva poesia in vernacolo “Femmene”, mentre Elisabetta Mancinelli ha relazionato con la sua ricostruzione storiografica su “Vittoria Colonna, Marchesa di Pescara – Emblema della sensibilità e dell’armonia femminile rinascimentale”. L’artista Patrizia D’Andrea ha esposto e donato al Museo un’opera dipinta appositamente per il Rosadonna Festival 2015 e dedicata alla figura di Vittoria Colonna, una significativa rivisitazione pittorico-simbolica dal titolo: “Il tempo e la Storia”. Migliaia di presenze nei quattro giorni di festival, nel corso delle presentazioni di libri, alla mostra collettiva, alle esposizioni di creazioni d’artigianato, di ricamo, di tessitura, di lavoro a maglia di splendidi abiti femminili. Tra le numerose presentazioni di opere letterarie vanno citati gli ultimi libri pubblicati dalle scrittrici Vittoria Castellano e Daniela Quieti, socie ANFE. Grande è stata la partecipazione emotiva ai temi proposti dal Festival, una formula che davvero ha saputo far emergere e mostrare il talento delle donne d’Abruzzo. Una Biennale in rosa che si avvia progressivamente a consolidare un meritato successo, costruito con l’impegno gratuito della splendida e straordinaria squadra di volontari dell’ANFE pescarese, diretta e coordinata dalla vulcanica presidente Cinzia Rossi.

* scrittrice e addetta stampa dell’Anfe di Pescaramancinellielisabetta@gmail.com