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Dancalia

“DANCALIA”–  grande successo di pubblico alla mostra reportage di Gianni Tassi.  Molto apprezzati gli interventi dei geologi Luca Lupi e Vincenzo Piscopo all’ inaugurazione presso il Museo della Ceramica di Palazzo Brugiotti in Viterbo ______________________a cura di Simona MINGOLLA 

Si è tenuta al Museo della Ceramica di Palazzo Brugiotti (VT) sabato 20 settembre l’inaugurazione della mostra reportage di Gianni TassiDancalia – terra di conquista” che ha registrato il tutto esaurito. L’evento è realizzato da Associazione Photo Art, con il contributo della Fondazione Carivit, Associazione Stampa Romana, Comune di Viterbo e Università della Tuscia. Un pubblico numerosissimo ha seguito con grande attenzione gli interventi di Vincenzo Piscopo, geologo e vulcanologo dell’Università della Tuscia e di Luca Lupi, esploratore, scrittore e massimo esperto della regione africana al confine tra Etiopia ed Eritrea (chiamato anche triangolo di Afar) protagonista degli scatti in mostra del giornalista e fotoreporter Gianni Tassi.

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Presenti, tra gli altri, Laura Pagotto, in rappresentanza di Associazione Stampa Romana, Antonio Delli Iaconi, assessore comunale alla Cultura, i consiglieri comunali Maria Rita De Alexandris e Paolo Moricoli, lo scultore Alessio Paternesi e la moglie Danka.

Ad aprire l’incontro il presidente della Fondazione Carivit Mario Brutti: «Una mostra che ha avuto già l’attenzione dei media nazionali e che siamo felici di ospitare» ha commentato. Piscopo ha portato i saluti dell’Università della Tuscia e ha evidenziato la «particolarità di questo territorio di estremo interesse sotto il profilo scientifico, che lentamente si sta separando a causa di una frattura continentale».

È stata poi la volta di Lupi, il quale ha accompagnato il suo lungo intervento con una serie di slides esplicative, facendo una breve introduzione di carattere geologico, parlando poi della popolazione locale e soffermandosi anche sul contributo importante che gli italiani hanno dato dal punto di vista esplorativo in Etiopia.

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Riprendiamo l’intervento alla conferenza stampa tenutasi il 17 settembre scorso del promotore dell’iniziativa , Gianni Tassi, per spiegare ai lettori come è nato questo progetto di sensibilizzazione e ricerca di referenti in grado di intervenire a qualunque livello  prima che si perda questo splendido ed unico patrimonio ambientale e culturale, uno degli ultimi tesori dell’Africa che tra dieci anni potrebbe non esistere più. “Il mio viaggio è stato dettato dal caso: non conoscevo la Dancalia, ma un gruppo di vulcanologi dell’università di Pisa, che studiano questa particolare e unica depressione africana, mi ha chiesto di fare un reportage. Sono andato con loro e per quindici giorni siamo stati in luoghi non proprio ospitali, dove la temperatura tocca anche i 50 gradi. Ovviamente, da cronista ho fotografato con l’intento di raccontare una realtà e la realtà di quel luogo è che gli interessi delle multinazionali ne stanno minando per sempre la bellezza e l’ecosistema… Permettetemi anche di dedicare questa mostra ad Antonio Brancadoro, amico e collega scomparso da poco. Lui ha visto per primo i miei scatti e il video proiettato oggi, era entusiasta di questa mostra e sperava di poter venire a visitarla. Purtroppo non ce l’ha fatta».«La Dancalia dove tutto inizia. Il cuore pulsante della terra, tanto dura e ostile quanto bella e generosa – ha esordito Lupi – … La depressione della Dancalia è abitata dagli Afar, una popolazione nomade che vive soprattutto estraendo e commercializzando il sale che si trova nei numerosi laghi asciutti presenti sul territorio. Poco meno di 30 mila kmq della Dancalia sono coperti di sale. Gli Afar, una popolazione che vive in capanne fatte con fango e rami secchi costruite in mezzo al deserto e che, nonostante i tentativi del Governo etiope, non ha voluto rinunciare alla sua condizione di nomadi e guerrieri… Una terra molto fragile che adesso è in serio pericolo perché le multinazionali hanno puntato all’estrazione del potassio, usato in agricoltura e nell’industria bellica».

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Cinquanta ingrandimenti fotografici – la maggior parte a colori, qualcuno in bianco e nero – e tre pannelli esplicativi sono il contenuto della mostra in programma nel prestigioso Museo della Ceramica di palazzo Brugiotti in via Cavour 65 a Viterbo (sede della Fondazione Carivit) e che si protrarrà fino al 5 ottobre 2014.

Info:

Museo della Ceramica, Palazzo Brugiotti, via Cavour, 67 – Viterbo

Ingresso libero, 20 settembre – 5 ottobre.

Apertura: Giovedì, venerdì, sabato e domenica. Orario: 10-13; 16-20

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