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E… se la stessa foto fosse stata di un politico?

 Questo “giornalismo” fa veramente ribrezzo, non vorrei il mio sembrasse un commento classista, ma questi giornali esistono perché c’è chi li compra. E sono comprati non solo da  gente sciocca, senza istruzione, senza sensibilità…insomma la condanna ci sta tutta ma perché questo non accada bisogna far crescere la sensibilità comune altrimenti se questo è quello che chiede il “mercato” ci sarà sempre qualcuno disposto a venderlo.imagesMINISTRO

– Una non notizia, alcune foto e un titolo più volgare che allusivo, una politica giovane. Il mix e’ esplosivo, se a scrivere e’ un sito di gossip, la foto ritrae il ministro che mangia un cono gelato e il titolo e’ ‘Ci sa fare col gelato’. Ma all’ennesima prova di sessismo italico questa volta la rete reagisce con un’indignazione che travalica la parte politica, unisce uomini e donne e lascia il direttore del settimanale un po’ solo a difendere la sua scelta editoriale. Il fatto e’ presto detto. Su ‘Chi’, settimanale appunto di gossip diretto da Alfonso Signorini, compare una fotonotizia in cui Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione, 34anni e un’immagine ben curata, viene paparazzata mentre mangia di gusto un cono gelato nell’auto guidata dal marito. Fin qui niente di grave, ma il titolo che accompagna la foto e’ allusivo e rimanda a pratiche non ministeriali. Tra le prime apostare in rete la sua indignazione la senatrice Pd Laura Puppato. I commenti fioccano. “Che vergogna”, “una porcheria”, scrivono uomini e donne sui social network. Il direttore si difende e contrattacca: “Calippo si’. Gelato no? #duepesieduemisure”. Il riferimento e’ al video, a sua volta allusivo, di una giovanissima Francesca Pascale su una tv locale che era diventato virale nelle prime settimane di fidanzamento con Silvio Berlusconi. La politica si e’ unita allo sdegno, unendo esponenti di sinistra e di destra. E molti hanno sottolineato che il video girato volontariamente da Francesca Pascale pochissimo ha a che fare con foto rubate e titolo volutamente (dal settimanale) equivoco. In serata l’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha annunciato di aver avviato un procedimento verso il direttore di Chi per violazione della privacy e fatti “non conformi al decoro e alla dignita’ professionale”. (AGI).

  • Per  far crescere la sensibilità sul tema della pubblicità sessista invito tutti a unire le forze contro tutte le rappresentazioni svilenti della donna sui media!  E anche quella brutta copertina è un “messaggio” sessista, una pubblicità, per vendere quella brutta rivista!