Effemeride: Juan José Linz
Il I° ottobre 2014 era il primo anniversario della morte del politologo Juan José Linz, uno dei maggiori studiosi mondiali nel campo delle scienze politiche e sociali.
Era nato a Bonn nel 1926, figlio di un tedesco e di una spagnola. Rimase orfano di padre a otto anni, quando un ubriaco al volante travolse il genitore.
Trasferitosi a Madrid con la madre, lì fece i suoi studi primari nella scuola tedesca. Con gli occhi da bambino visse il dramma della Guerra civile spagnola, con una madre militante falangista.
Una serie di esperienze giovanili che segnarono anche il suo destino: una facilità nell’apprendimento delle lingue che lo portò ad essere poliglotta e una forte propensione per lo studio delle vicende politiche che divenne scientifica.
Frequentò contemporaneamente la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Madrid e quella di Legge, laureandosi a 21 anni con il punteggio più alto del suo corso in Scienze Politiche e l’anno successivo tra i migliori in Legge.
Un primato che gli consentì di ottenere una borsa di studio dal Ministero degli Esteri spagnolo per un corso di studi negli Stati Uniti, alla Columbia University, proseguiti con un corso di perfezionamento in Sociologia.
Tornò quindi in Spagna nel 1958 con un finanziamento per condurre una ricerca sul sistema politico spagnolo, al termine della quale, tornò alla Columbia University dove iniziò la carriera docente.
I suoi studi proseguirono sull’analisi della crisi dei sistemi democratici, sull’autoritarismo, sul totalitarismo e sul fascismo, lontano ormai da decenni dalle passioni politiche che sulla scia della militanza della madre lo avevano visto adolescente entusiasta della figura di José Antonio Primo de Rivera, il giovane capo della Falange fucilato all’indomani dell’inizio della Guerra civile.
Lo storico Karl Dietrich Bracher gli propose di sviluppare in un libro la sua tesi sul “fascismo comparato”, quel fenomeno ideologico e politico analizzabile anche come “famiglia di partito”, riscontrabile in molti Paesi europei ed extraeuropei. Progetto di lavoro che fu poi in parte raccolto da Ernst Nolte nel 1968 con il suo “Die Krise des liberalen Systems und die faschistischen Bewegungen” (trad. it. “La crisi dei regimi liberali e i movimenti fascisti”, edito da Il Mulino nel 1970).
Linz approfondì poi l’analisi della crisi dei sistemi pluralistici a partire da un seminario tenuto alla Columbia University e al Congresso mondiale di Sociologia tenuto a Varna, in Bulgaria, che portò alla pubblicazione di un lavoro collettaneo “The Breakdown of Democratic Regimes”, nel 1978.
Poco dopo la morte di Linz, la rivista quadrimestrale di cultura politica “Trasgressioni” che si pubblica a Firenze, edita dalla Cooperativa Culturale La Roccia di Erec, gli ha dedicato un numero monografico, il n. 57 (Settembre-Dicembre 2013) del suo ventottesimo anno di vita (“Trasgressioni”, Casella postale n. 1292 – 50122 Firenze 7, abbonamento annuo 24 euro): “Omaggio a Juan José Linz” contenente un approfondito saggio del prof. Marco Tarchi, ordinario di Scienza politica nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze (“Juan J. Linz: La difficile arte di conciliare sapere enciclopedico e passione per la ricerca”); un importante saggio di 72 pagine, del prof. Juan Linz, (“Dalla Falange all’organizzazione del Movimiento: Il partito unico spagnolo e il regime di Franco, 1936-1968”); e la bibliografia completa degli scritti del prof. Linz dal 1949 al 2005 e delle opere su Linz, curata da Houchang E. Chehabi.
Amerino Griffini