
Enrico Berlinguer: un cuore rosso

È per Enrico Berlinguer che mi sono iscritto al Partito Comunista Italiano. Quando è morto avevo vent’anni: da lì è successo qualcosa che ha cambiato la mia vita. Oggi, trent’anni dopo, sono qui ad intitolargli una strada, come assessore della città più bella del mondo, insieme al Sindaco e tanta tanta gente che gli ha voluto bene. Largo Berlinguer è al capolinea del tram 8, un’area attraversata ogni giorno da migliaia di persone, a pochi passi da Botteghe Oscure. Ed è sul mio tragitto quotidiano verso – anche questo un caso? – Via Petroselli. Enrico e Luigi: le loro immagini sono nel mio ufficio, il loro esempio nel mio cuore, e in quello di tutti coloro che lavorano per essere all’altezza di quella bella politica, di quel percorso fatto di riflessioni e azioni (una su tutte, la questione morale) che hanno acceso una speranza e indicato la rotta. Ed ecco che l’esempio di allora diventa la buona amministrazione di oggi, e le strade tracciate dai grandi proseguono verso il loro obiettivo, quello di una società più giusta.