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Erasmo e l’ “Elogio”

LA IMBECILLITA’ DELLE DEMOCRAZIE o la “Democrazia delle Imbecillità” ?  

Esempio N.1 – Attualmente in Italia ogni tipo di propaganda politica – nel giorno antecedente ogni tipo di consultazioni elettorali  – risulta essere vietata da Leggi, consuetudini e regolamenti. Ciò accade generalmente il sabato perché, di prassi, si vota sempre la domenica. Del resto siamo un Paese consuetudinario, anche se con una popolazione di improvvisatori.  Trattasi però di un divieto solo “formale”, in quanto i quotidiani – sia cartacei, sia online – possono continuare ad informarci (o disinformarci) sugli quegli stessi argomenti di propaganda politica che dai vari candidati, dai loro padrini o padroni, nonché dai loro portaborse o portavoce, potevano essere divulgati (sino al venerdì notte) durante pubblici comizi o durante talk show radio-televisivi.  Trattasi inoltre di un divieto “anacronistico”, in quanto poteva avere un senso logico solo nel 1946, quando questa Repubblichetta antiFascista, nata dalla Resistenza, emetteva i suoi primi “vagiti democratici” … ma non ora nel 2015, in piena era digitale ed internettiana.   

Esempio N. 2 –  Grande “Indignazione” da parte di questo nostro Vecchio Continente per le presunte liste semi-segrete (ma ufficiali) riguardanti circa un centinaio di uomini politici dell’Unione Europea non graditi dal Governo di Mosca, ai quali pertanto viene rifiutato il permesso di entrare nel Territorio Russo. Ma l’Unione Europea probabilmente ha la memoria corta, dimenticando un precedente e recente episodio. Infatti non ha tenuto conto che le “sanzioni unilaterali” (punitive o repressive) da essa stessa democraticamente decretate ed applicate a carico della Russia non sono state affatto gradite, né dal Popolo Russo, né dal Governo che lo rappresenta. Probabilmente applicare le sanzioni corrisponde ad esercitare un diritto “democratico”, ma negare il visto d’ingresso a persone “non gradite” nel proprio Paese è da valutarsi come una coercizione “antidemocratica”. Personalmente mi piacerebbe (e credo di non essere il solo) avere come “Sindaco Onorario” della Città Eterna (Roma Caput Mundi) il despota-tiranno-patriota Vladimir Putin, grande leader della Santa Madre Russia, anziché il catto-democrat-comunista Ignazio Marino, piccolo “primo cittadino” della Capitale d’Italia. Risultati immediati ed auspicabili: A) non più “nozze gay-lesbo” in Campidoglio; B) non più accampamenti di rom e zingari nella Città ….. e  PROSIT !

Esempio N. 3 Ci sono Stati, a volte anche coalizzati alleati in alleanze spurie, che – per ignoranza o per imbecillità o per puro cinismo – hanno cercato di “esportare la democrazia” in altri Stati o Regioni, come se si trattasse di una merce di scambio per implementare i propri bilanci e le proprie finanze, con procedimenti articolati in più fasi. Si inizia con destabilizzare l’establishment al potere, con qualsiasi metodo perseguibile: dal golpe bianco sino alla aggressione militare, quindi alla invasione e distruzione … per poi arrivare alla “ricostruzione”, ovviamente per solidarietà nei confronti delle popolazioni (ex – oppresse) e dei nuovi regime al potere (ora divenuti amici ed alleati). … Tanto per citare a memoria, o quasi: prima le 2 guerre contro l’Irak di Saddam Hussein e contro l’Afganistan, poi il soccorso alle c.d. “Primavere Arabe”, quindi l’attacco alla Libia (del fu Mu’Amar Gheddafi), quindi in Siria “lavori” ancora in corso contro il regime di Bashar Al Assad…. e tutto ciò mentre l’ISIS  continua la sua avanzata. Ecco il successo della “Democracy Export Trading” Ltd. ….targata Nato.

Giuliano MARCHETTI

        


Giuliano Marchetti

Direttore Editoriale di Consulpress, Commercialista e Revisore Contabile.