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Europa ed €uroZona

IL FUTURO STRANGOLATO….EUROZONA IN PIENA CRISI

Adelfia FRANCHI

I mercati tremano..…  Associazioni di idee, mercato unico, culture diverse, il mercato da nazione a nazione, le differenze ridotte al minimo e dunque anche gli uomini tendono ad essere più simili tra loro. Questa tendenza generale non significa però che l’Europa è uguale ovunque. Dopo la caduta di Cipro, l’Europa è in stallo. Il parlamento cipriota ha rigettato martedì 19 marzo, il piano di salvataggio proposto dalla Commissione europea, del fondo monetario internazionale e la BCE. Uno schiaffo inedito provocato dal rifiuto dell’idea di una tassa sui depositi bancari. Questa misura doveva portare 5,8 miliardi d’euro ed alleggerire di tanto le fatture di salvataggio dell’ isola appartenente alla zona euro (cosi vicina alla Sicilia).

Il piano negoziato durante il week-end a Bruxelles si ritrova di fatto in un ”impasse”. Senza conseguenze drammatiche per ora, per l’euro. L’UE chiede a Nicosia di sbrigarsela da sola a trovare l’importo necessario all’accerchiamento del piano. Cipro dal canto suo negozia un aiuto presso Mosca. Per la prima volta dall’inizio della crisi in zona euro, “un paese” dice no alla TROIKA (BCE, FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, COMMISSIONE EUROPEA). Nessun deputato cipriota ha votato martedì 19 marzo, per la ricetta dei ministri delle finanze europei, che prevedeva di tassare i depositi bancari  con la contropartita di un piano di salvataggio di 10 milioni di euro. Gli stessi eletti  del partito del presidente conservatore Nicos Anastades, si sono finalmente astenuti. Il presidente ha capito che non poteva far passare questo piano che lui stesso aveva mal accettato. La sua decisione martedì mattina di esonerare i depositi  inferiori a 20 milioni di euro non ha di fatto cambiato nulla. I migliaia di manifestanti che protestavano davanti al Parlamento, hanno salutato con urla di gioia la decisione dei deputati (e i nostri?). Per i ciprioti è la prima buona notizia dall’inizio della crisi. ”Sono fiero di essere cipriota oggi, e, mi sento più europeo “ spiega l’economista  Stélios Platis, che si è battuto per far rigettare questa proposta che giudica “veramente inaccettabile”.

Dal canto suo l’ex ministro del commercio e membro del partito centrista DIKO dichiara ”non è un modo di trattare il popolo, l’Europa non ha mostrato  solidarietà, ha tentato di uccidere il nostro sistema finanziario”. Continua con fierezza “qualcuno deve alzare la voce per il resto dell’Europa, noi siamo uno dei più piccoli paesi europei, ma diamo l’esempio”.  La voce del popolo cipriota si fa sentire “EUROPA SI, TROIKA NO ! – SI ALL’EUROPA DEI POPOLI “ Questo si leggeva sui cartelli della manifestazione che ha riunito migliaia di persone davanti al parlamento cipriota. Il fatto di apprendere  che in una notte avrebbero perso tra il 6.75% e il 9.9% della loro economia ha creato un vero choc. Tutti hanno disapprovato. Davanti ai microfoni delle tv, nessuno si è tirato indietro “i ciprioti sono pronti a dare soldi, ma non alla Troika. L’europa non si comporta in maniera amichevole. Vogliono i soldi russi e il gas. Mostreremo all’Europa che non accettiamo  il loro modo di pensare… “la nostra economia è fondata sui fondi russi, se vanno via la nostra economia sarà distrutta. E’ questo che vuole l’Europa ? Noi pensavamo che l’euro ci portava stabilità nel 2008, quando abbiamo raggiunto la zona euro, eravamo una delle economie più ricche, con una lira cipriota che era una moneta forte”. Comunque nessuno sa come uscire dall’impasse, tanto che il braccio di ferro fra i paesi della zona euro e Cipro ha raddoppiato d’intensità dopo l’annuncio sabato di questa famosa tassa sui depositi bancari. A Bruxelles, si dispiaceranno che il governo non è in grado di scegliere tra i piccoli risparmiatori e i depositi russi. Si esaminano altre strade, come  la tassazione degli interessi, o i fondi pensione, in una difficile concertazione con il governo di NICOS ANASTASIADES. Quest’ultimo ha parlato molte volte con la sig.ra Merkel  e François Hollande. Esiste uno scenario catastrofico che vedrebbe l a crisi estendersi ad altri paesi, come la Grecia, la Spagna, vedere l’Italia. Per il momento la situazione  resta relativamente  calma .Il ministro delle finanze spagnolo, Luis de Guindos, da Madrid ci fa sapere che “i depositi meno di 100 mila euro sono sacri”. Forse per prevenire il rischio del panico bancario? ”Bene, non moriremo di inflazione, ma d’infarto sicuramente, visto che i nostri parlamentari non dicono niente…

I NOSTRI? MA NOI NON ABBIAMO UN GOVERNO, QUINDI SAREMO I PROSSIMI…E, NON SIAMO NEANCHE CIPRIOTI, PERCHE NON ABBIAMO LO STESSO CORAGGIO…

l’intervento di ADELFIA FRANCHI ci è pervenuto prima del varo dell’ultima soluzione tecnica, meno oppressiva, adottata (o imposta) da questa “Europa delle Banke” che è sempre più in antitesi con una “Europa dei Popoli” …………Noi, ovviamente, siamo con l’Europa dei Popoli

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