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G.d.F. versus “Made in China”

G.d.F.  – Comunicato Stampa del 5 febbraio 2016 ROMA. SEQUESTRATI OLTRE 1,4  MILIONI DI GIOCATTOLI, COSMETICI E MASCHERE DI CARNEVALE PERICOLOSI IN UN CAPANNONE DELLA ZONA ORIENTALE DELLA CAPITALE.  – DENUNCIATO UN IMPRENDITORE. Aveva riempito di maschere e cosmetici per Carnevale un intero deposito in via Prenestina, nei pressi del famoso “quadrilatero del falso” di via dell’Omo, ma non aveva fatto i conti con il dispositivo schierato dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma per il Giubileo della Misericordia.

L’imprenditore, un cittadino cinese già noto alle Fiamme Gialle del I Gruppo Roma, era pronto ad invadere i tanti mercatini rionali romani con oltre 1,4 milioni di prodotti carnascialeschi, da offrirsi a bassi prezzi, ma a maggiori rischi, a tutti gli affezionati del mascheramento, specie ai più giovani, coinvolti nell’ultima settimana dell’evento in feste scolastiche, di quartiere e parrocchiali e, perciò, più propensi a soluzioni diversificate “usa e getta”.

Le maschere e gli altri accessori differivano, però, da quelli offerti in vendita dalle aziende rispettose dei canoni di sicurezza per la presenza di una grafica “CE” difforme da quella originale prescritta dalla normativa comunitaria e per la sfacciata assenza di qualunque indicazione sulla limitazione d’età per il relativo uso o sulla presenza di piccole parti potenzialmente pericolose per i piccoli consumatori, mentre i cosmetici, molti dei quali apertamente dedicati ai bambini, omettevano di riportare in etichetta le sostanze e gli ingredienti adoperati. L’imprenditore è stato denunciato alla locale Autorità Giudiziaria per frode in commercio e violazione alla normativa prevista per la sicurezza dei giocattoli. Sono in corso di esecuzione le analisi di laboratorio, volte a verificare la presenza di agenti tossici e/o pericolosi per la salute nei prodotti.

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Note a margine della Redazione – A prescindere dalla potenziale pericolosità dei prodotti sottoposti al sequestro in oggetto, è auspicabile che tali interventi della G.d.F. diventino sempre più frequenti,  per una serie di validi motivi. Personalmente ritengo che tali controlli dovrebbero riguardare TRE PRIORITA’:  1) contrastare la contraffazione dei marchi; 2) tutelare le attività di tutte le nostre imprese nazionali che operano nel rispetto delle normative; 3) reprimere l’evasione fiscale e il trasferimento illegale di proventi all’estero.  Su questo ultimo punto, credo siano lecite alcune riflessioni: a) perché non si incontrano quasi mai “cittadini cinesi” in fila presso gli sportelli bancari?  b) è possibile che costoro operino tutti esclusivamente on line ? c) comunque, come vengono effettuati i versamenti degli incassi derivanti dalle loro attività imprenditoriali  ?

“A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina” … E’ quindi facile intuire come un enorme “sommerso” rappresentato da compensi in nero corrisposti sia ai lavoratori cinesi schiavizzati nei laboratori clandestini, sia al multietnico esercito di badanti – eludendo ogni imposizione previdenziale e tributaria – venga inviato all’estero tramite i money transfer e con un doppio danno per la nostra economia. …. E al termine di queste brevi note è opportuno ricordare, senza alcun cinismo ma con un sentimento di pietas, anche il rogo di Prato nel dicembre 2014. Una tragedia forse evitabile se ci fosse stata una preventiva maggior attenzione da parte delle istituzioni e dei sindacati, entrambi sempre sensibili – successivamente – a presenziare cerimonie di cordoglio e tardive inutili tavole rotonde. (G.M.)