Intervista ad Adriano Tilgher
Con un significativo brano, e quanto mai attuale, tratto dal saggio del 1941 “Guerra Rivoluzionaria” del filosofo Ugo Spirito, si apre la pubblicazione di Adriano Tilgher “Il Frontismo” – manuale per cambiare l’Italia insieme agli italiani – che è stato il filo conduttore del convegno tenutosi a Chianciano Terme domenica 30 novembre c.a. Numerosa la partecipazione dei convenuti da ogni parte d’Italia ed incisivamente costruttivi gli interventi che si sono susseguiti nel corso della riunione.
La nostra agenzia, presente con un proprio inviato, ha intervistato il Presidente Adriano Tilgher.
1) – D: Presidente Tilgher, sempre più evidente in Italia una situazione catastrofica che è resa ancor più drammatica dal progressivo assenteismo che caratterizza le competizioni elettorali. Cosa prioritariamente è necessario per risvegliare l’interesse e ridare fiducia ai cittadini? – R: Una concreta proposta politica non può essere articolata senza aver prima affrontato il grave problema morale che attanaglia la vita politica e civile della nostra nazione. La questione morale esiste ed e’ di portata ben più ampia di quanto si possa immaginare. La situazione è di difficilissima soluzione, soprattutto perché tutto questo è il frutto principale del liberismo e della liberal-democrazia, l’ultimo mostro ereditato dalla seconda meta del secolo passato e che tende a trasformarsi come unica regola per le società contemporanee: denaro, profitto e leggi di mercato, come unici parametri per regolamentare i rapporti tra gli uomini e le comunità. A tutto questo si può rispondere solo con un’autentica rivoluzione culturale che ristabilisca l’esatto rapporto tra la politica e l’economia, tra uomo e denaro, tra valori e principi, tra stato sociale e potere, tra nazione ed internazionalismo, tra identità e mondialismo, tra lavoro e capitale, tra pari opportunità ed eguaglianza, tra partecipazione e democrazia.
2) – D: Presidente, in quale modo “Il Frontismo” si propone di contrastare la tendenza dell’attuale politica? – R: È sempre più evidente che il capitalismo liberale ed il socialismo “deforme” si sono coalizzati per la creazione di un uomo “nuovo” sradicalizzato dalla propria naturale identità, dalla naturale comunità di appartenenza, dai propri valori e dalle proprie tradizioni. Noi del Fronte Nazionale crediamo nelle capacità creative dell’uomo, nei suoi profondi ed intrinsechi valori spirituali, nella continuità e perpetua ciclicità della storia e siamo convinti che tutto questo marasma stia per finire e già in “nuce” vediamo i primi germi del risveglio. La potenza creativa dei giovani , la spasmodica ricerca, anche se in modo incerto e senza riferimenti, di un mondo diverso, la propensione spontanea e senza compromessi verso il volontariato, la fuga sistematica da questa realtà priva di slanci, di vocazioni ideali e di principi, la crisi etica, culturale politica, sociale, economica e monetaria, ci fanno sperare in una nuova classe dirigente che sappia contrastare ciò che esiste e ridare idee, progetti ed alternative alla putrescente società in cui viviamo.
3) – D: Cosa propone il Fronte Nazionale nelle scelte politiche, economiche e sociali? – R: La tesi secondo la quale il principio nazionale risulterebbe superato è propria essenzialmente dei popoli vinti che accettano la loro sconfitta. Nella situazione attuale, mentre il “vecchio” discorso nazionale, ancorato alla destra, si è ridotto sul piano politico alla più convinta asserzione dell’Atlantismo, è evidente che soltanto una rigenerazione del tessuto sociale potrà creare i presupposti di un nuovo ordine nazionale; ovverosia la rivendicazione da parte della società italiana, del diritto a riconoscersi come comunità nazionale, con una propria identità civile, politica e storica e svolgere, nel quadro geopolitico, una missione di civiltà: una comunità di destino, avanguardia mondiale del diritto dei popoli. L’analisi delle attuali forze politiche in campo evidenzia che Partito Democratico e Forza Italia, con i loro alleati sono tutti espressione di un’unica centrale di potere e di un’unica dottrina tendente ad uniformare i cittadini in sudditi, a svendere la sovranità nazionale ed a globalizzare le coscienze in un unico grande mercato. Il Fronte Nazionale quindi si propone di dar voce e rappresentanza alle fasce del malessere con un partito che rappresenti tutti qualunque sia stato il loro passato politico.
Intervista di
Giovanni Pipi