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Interviste a “INDIPENDENZA VENETA”

UNA NUOVA REALTA’ POLITICA DEL NORDEST: “INDIPENDENZA VENETA”.

UN PERCORSO LEGALE PER L’INDIPENDENZA

di RICCARDO ABBAMONTE

In un Nordest diviso ormai tra Lega e Grillini, tra i soggetti politici che, pur non avendo ottenuto un grande riscontro alle ultime elezioni politiche generali, si sono mossi con più determinazione ed entusiasmo sono da annoverare senza dubbio i seguaci di “Indipendenza Veneta”, un movimento politico che va al di là della Lega e che non si limita a chiedere l’autonomia del Veneto, bensì la piena indipendenza della regione, richiamandosi in questo ai gloriosi trascorsi della Repubblica di San Marco, che qui ha lasciato tracce indelebili nella memoria delle popolazioni.

Secondo LUCA AZZANO CANTARUTTI – Avvocato e Presidente di “Indipendenza Veneta”, i veneti sono favorevoli a un percorso legale per l’indipendenza:  “In base ad un recente sondaggio scientifico, il 53,3% dei veneti voterebbe SI in un referendum per l’indipendenza. Per noi veneti è tempo di costruire una nazione indipendente, moderna ed efficiente. Abbiamo il diritto/dovere di pretendere un nostro Stato, che in Europa sarebbe pari ad Austria, Svizzera, Slovenia e Finlandia. La Scozia voterà nel 2014 per l’indipendenza dal Regno Unito; anche la Catalogna è avviata verso l’indipendenza dalla Spagna. In forza delle leggi internazionali abbiamo il potere di perseguire lo stesso percorso pacifico, legale e democratico verso l’indipendenza”.

Per ALESSIO MOROSIN – Avvocato e Presidente onorario di Indipendenza Veneta, ricercare un percorso legale in questo senso è un dovere civico: “Volere l’indipendenza veneta è un diritto internazionale sottoscritto dallo Stato italiano (legge 881 del 1977). E’ un diritto al di sopra della carta costituzionale italiana, un diritto naturale tutelato dalla carta dell’ONU che regola all’articolo 1 comma 2 e all’articolo 55 il diritto all’autodeterminazione dei popoli. La legge italiana riconosce lo status di popolo veneto (L. 340/1971). Lo Stato italiano sottoscrive il diritto all’indipendenza di un popolo (L. 881/1977). Articolo 10, comma 1 della costituzione italiana: ‘L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale’. Dal febbraio 2006 perseguire l’indipendenza non è più reato d’opinione (L. 85/2006). Non occorre chiedere permesso alla maggioranza del Parlamento romano. Basta solo la maggioranza dei veneti a pretenderlo. Su 3,8 milioni di elettori: quorum dell’80% (3 milioni al voto). 50%+1 favorevoli (1,5 milioni di SI)”.

A parere di GIANLUCA BUSATO – imprenditore e portavoce di Indipendenza Veneta, l’indipendenza veneta è una necessità economica: “Quante tasse pagano i veneti? In media euro 70 miliardi ogni anno. Quanto riceve il Veneto in servizi? In media euro 50 miliardi ogni anno. Ogni anno lo Stato italiano sottrae ai cittadini veneti 20 miliardi di euro (ben 4000 euro a testa). Per questo abbiamo: lo stipendio netto medio più basso in Europa occidentale, euro 1100 al mese. Il costo medio per l’azienda più alto in Europa occidentale, euro 2700 al mese. Questa non è solidarietà, ma è colonizzazione. Con la nuova Repubblica Veneta potremmo impiegare quei 20 miliardi per: abbassare le tasse: IRPEF al 20%, IVA al 15%, zero accise sulla benzina, zero ticket sanitari, zero bolli auto. Aumentare i servizi: ospedali migliori, pensioni dignitose, investimenti sull’istruzione, più sicurezza e viabilità. L’indipendenza rende più competitivi: lo stipendio netto medio aumenterà del 50%, oltre gli euro 1650 al mese. Il costo del lavoro medio per le aziende diminuirà fino a euro 2250 al mese”.

LODOVICO PIZZATI – Docente universitario e segretario di Indipendenza Veneta, chiede a gran voce un referendum per creare la nuova Repubblica Veneta: “Il percorso referendario con monitoraggio internazionale non necessita dell’approvazione del Parlamento italiano. Per questo Indipendenza Veneta non mira a sedersi nel Parlamento di Roma. Il Veneto sarà un paese in Europa che rispetta il libero movimento di persone, merci e capitale (niente dogane). Sarà una nazione di medie dimensioni: 2/3 dei paesi europei hanno meno di 10 milioni di abitanti. Il PIL del Veneto è grande quanto quello di Irlanda, Danimarca o Finlandia. Sarà una federazione come la Svizzera che ripristinerà la sovranità dei cittadini. Le tasse saranno legate a servizi specifici e approvate tramite democrazia diretta. Il Veneto avrà molte meno tasse, servizi pubblici impeccabili, giustizia efficiente e tanto meno burocrazia”.

Infine CRISTIANO ZANIN – imprenditore e tesoriere di Indipendenza Veneta, illustra cosa possono fare i cittadini per il Veneto: “Firmare la petizione per l’indipendenza: la Regione Veneto deve indire il referendum per l’indipendenza. E’ un atto monitorato dalla comunità internazionale che non richiede approvazione da Roma. L’indipendenza non la regala nessuno, è un’azione di sovranità popolare che parte dal basso. Il cittadino veneto è invitato a firmare per fare pressione politica sui rappresentanti del popolo veneto. Occorre iscriversi oggi a Indipendenza Veneta: è un dovere civico di tutti. Noi non accettiamo uno stato di sudditanza. E’ un diritto naturale riappropriarsi della dignità di cittadini. Concludendo, i simpatizzanti vengono invitati a fare una donazione a piacere, in quanto Indipendenza Veneta finanzia la propria attività solo con il libero contributo dei suoi simpatizzanti”.

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