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L’ Afghanistan e la Guerra dell’ Oppio

ENRICO PIOVESANA:  “Afghanistan 2001-2016 – La nuova guerra dell’oppio   – Arianna Editrice  

 in una recensione di Maurizio Bergonzini 

Nell’ottobre 2009 con un cablogramma,dell’ ambasciatore USA a Kabul, veniva segnalato a Washington  in via confidenziale che Ahmed Wali Karzai, fratello dell’allora Presidente afghano, “ è ampiamente risaputo essere un corrotto e un narcotrafficante”. Immediatamente il senatore democratico John Kerry dichiarava : “Non possiamo condannare Ahmed Wali Karzai o danneggiare le nostre delicate relazioni con suo fratello, il presidente Karzai, sulla base di articoli giornalistici e voci”. Kerry è ora il segretario di Stato degli USA mentre Ahmed Wali Karzai è stato ucciso nel 2011 con un attentato rivendicato dai talebani ma la cui matrice venne posta in dubbio dai media occidentali.

Questi episodi , come tanti altri, sono citati nel volume di Enrico Piovesana   “Afghanistan 2001-2016 La nuova guerra dell’oppio” –  Arianna editrice, che rappresenta un’ampia inchiesta su un lato oscuro e poco dibattuto di questa guerra: quello della connivenza delle forze d’occupazione americane e alleate con il business dell’oppio e dell’eroina in nome di una cinica scelta di realpolitik.

Scelta che l’autore riconduce a una strategia operata dalla CIA  che sin dalla sua fondazione nel 1947 ha sempre utilizzato narcotrafficanti per le proprie operazioni di destabilizzazione realizzando sul terreno il concetto espresso dal Presidente Roosevelt a proposito di Somoza: “He is a son of a  bitch, but he is our son of a bitch” (è un figlio di puttana ma è il nostro figlio di puttana) sia nel quadro della lotta tra i due blocchi sia successivamente.

 Ma, mi preme sottolineare, la strategia era attuata da ben prima con le attività dell’ OSS che per lo sbarco in Sicilia vide Dulles ricorrere  all’aiuto di Lucky Luciano (scarcerato nel 1946 in cambio della collaborazione) e la mafia riuscire a far nominare nella sola provincia di Palermo 62 sindaci “graditi”. Raccontano in proposito  Roberto Faenza e Marco Fini  “E’ così che quando nel 1943 gli americani sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell’ OSS sarà la corsa del gruppo di Max Corvo e Vincent Scamporino all’isola di Favignana, per restituire la libertà ai mafiosi imprigionati dal regime fascista”. (Faenza, Fini, Gli americani in Italia).

Piovesana  propone in questo volume (di un centinaio di pagine ) grazie alla propria conoscenza diretta dell’Afghanistan, ove è stato inviato della testata giornalistica dell’ ong Emergency, un quadro preciso e documentato di una tragedia che coinvolge una generazione (secondo i dati dell’UNODC – Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine -l’eroina uccide ogni anno centomila persone) e di cui indica cause e connessioni.

Dalla scelta di considerare prioritaria la scelta di limitare le perdite rispetto alla lotta alla droga (esemplari i casi di conflitto tra la CIA e la DEA ), alla minimizzazione del problema da parte dei mass media (nonostante il coinvolgimento anche di militari NATO nel traffico), dagli arresti per questi traffici di “signori della guerra” quando ritenuti non più utili, agli enormi guadagni di un sistema bancario coinvolto nel riciclaggio di narco dollari.

 Maurizio Bergonzini

Questa recensione è pubblicata anche su “IL BORGHESE” di Giugno – periodico diretto da CLAUDIO TEDESCHI.  Il volume si trova in vendita presse le “Librerie Identitarie”: tra queste a Roma, la LIBRERIA EUROPA in via Tunisi 3 a.  Ricordiamo ancora la Libreria “TESTA DI FERRO, la Libreria RAIDO,  l’Associazione Libraria “L’UNIVERSALE” 

Sul web della CONSUL PRESS, nella sezione “Link Consigliati”, è ben visibile il banner delle EDIZIONI ARIANNA da cui si può accedere direttamente al sito internet della Casa Editrice e di cui più volte abbiamo segnalato importanti ed interessanti pubblicazioni 

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