La banca divulga opuscolo ai bambini sull’educazione al risparmio?
La banca divulga opuscolo ai bambini sull’educazione al risparmio? “Non insegnate ai bambini la vostra morale”
Dopo le “lezioni” ai magistrati sull’usura bancaria organizzate proprio presso la sede dell’ABI e tenute, nello scorso mese di Luglio, da “illustri” relatori che, in passato, hanno anche difeso professionalmente banchieri indagati -iniziativa di cui diede notizia anche “Il Fatto Quotidiano” che dedicò un servizio suscitando reazioni e commenti anche da parte di associazioni dei consumatori (clicca qui e qui) giustamente preoccupate che, un domani, i magistrati possano essere costretti ad assistere a lezioni su come contrastare la mafia nelle ville dei boss – credo che ulteriori interrogativi possono sorgere dall’iniziativa di cui ha dato notizia, ieri, TG1 Economia: “campagna educativa” per la scuola primaria, organizzata da BNL in partnership con una casa editrice, sull’educazione finanziaria, con consegna di un kit gratuito che comprende anche un opuscolo (cliccare qui e selezionare la puntata del 5 Novembre 2014 per vedere il servizio dedicato dalla televisione pubblica, a partire da 2 min. 10 sec.). Nel libricino, protagonista sarebbe la famiglia “Millesogni”, una famiglia (che si vorrebbe immaginare) alle prese con la vita reale (per quanto dirò sotto, io l’avrei chiamata “Milleincubi”). Fermo restando che non può, in teoria, che considerarsi lodevole l’idea di educare i bambini al risparmio facendo conoscere alcuni termini di natura economica o contrattualistica, suscita, però, a mio avviso, dubbi e qualche domanda l’opportunità di pubblicizzare in una scuola, innanzitutto, un marchio di una specifica banca (la cui proprietà, tra l’altro, e’, prevalentemente, francese). Premessa, poi, l’utilità sociale dell’attività bancaria e, dunque, di ogni banca e che non tutti i contratti, ovviamente, sono “viziati” da ragioni di illegittimità, sorge, però, il dubbio, di fronte alle svariate sentenze con le quali i giudici hanno, spesso, rideterminato la posizione contabile accertando, ad esempio, relativamente a conti correnti, la non fondatezza del saldo vantato dalle banche o, comunque, l’incompatibilità con quello secondo legge, se tale opuscolo contenga anche gli avvertimenti su come accertare il tasso effettivo globale praticato. Si tenta di far credere, per caso, alla famiglia “Millesogni” (che io avrei chiamato, ripeto, “Milleincubi”) come se fosse una favola o come un dogma, che il tasso applicato dalle banche non può mai essere usurario? Come si calcola? Secondo quanto previsto da una specifica norma penale (art. 644 c.p.) o come suggerivano, fino al 2009, quelle Istruzioni della Banca d’Italia per le quali la Procura di Trani ha aperto un’inchiesta per concorso morale in usura degli ex vertici? Si dice ai bambini che, come accertato da tante sentenze nei confronti, in realtà, non della sola BNL ma di varie altre banche, non sempre il tasso effettivo globale è stato quello previsto dei contratti? Si racconta ai bambini di tutte quelle segnalazioni effettuate “a sofferenza” presso la centrale rischi della Banca d’Italia in difetto dei presupposti di legge e che hanno concorso, insieme a richieste illegittime, a distruggere l’economia di questo Paese? Si dice che le loro azioni, a volte finalizzate ad ottenere il soddisfacimento di pretese, che, all’esito di lunghe cause si sono rivelate infondate, hanno determinato preoccupazioni o la disperazione di tanti genitori e di tante famiglie? Si dice, sia pur con la dovuta accortezza e sensibilità, che se hanno visto piangere i genitori può essere anche a causa di qualche minaccia di azioni legali ingiusta o perché privati, ingiustamente, di liquidità’ o perché preoccupati di perdere la casa o i propri beni? Per caso, si racconta la favoletta che il funzionario di banca e’ sempre l’omino buono e gentile e che, invece, solo il cravattaro e’ il lupo cattivo? Si racconta di quegli straordinari strumenti di risparmio quali obbligazioni tipo i “tangobond” o i bond Parmalat o dei prodotti My way- 4Yuo diffusi, in passato, grazie anche alle banche? Se e’ soltanto un opuscolo per insegnare, molto genericamente, il significato di alcuni termini economici, non condivido, tuttavia, che nelle scuole possa entrare il marchio di una banca influenzando, comunque, il pensiero di bambini (che potrebbero pensare che BNL è, in assoluto, la migliore banca del mondo); se, invece, si vuole dare una vera informazione ed educazione al consumo, allora, a maggior ragione, sarebbe stato più utile che l’iniziativa fosse assunta dal Ministero della Pubblica Istruzione e non dalle banche, soggetti privati, di cui, tra l’altro, molti responsabili, in un Paese civile, avrebbero già dovuto risponderne penalmente per avere concorso a distruggere tante aziende sane e la salute di tante famiglie.
Se, poi, il vero scopo fosse qualcosa di simile ad un “restyling” o ad un rifacimento dell’immagine, allora, forse, molti banchieri farebbero bene a riflettere seriamente sui danni che hanno causato e consiglierei loro di ascoltare le parole di una bella canzone di Giorgio Gaber: “Non insegnate ai bambini” la vostra morale!
articolo scritto dall’Avv. Roberto di Napoli preso dal suo blog