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La cessione di quote nelle SRL

La cessione di quote delle S.R.L.

Riflessione politiche e quadro di sintesi sugli aspetti normativi ed operativi.

 a cura di Massimiliano Aprea*

 

Dal 22/08/2008 i Professionisti iscritti all’ O.D.C.E.C. (Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) sono legittimati a curare la trasmissione degli atti di trasferimento delle partecipazioni di Società a Responsabilità Limitata all’Ufficio del Registro delle imprese.

Con questa significativa riforma il legislatore appare orientato ad intraprendere un importante percorso che, se adeguatamente sostenuto da una forte e costante azione di pressione e presenza della categoria dei dottori commercialisti, e dalla volontà, oltre che dalla continuità, politica del Parlamento di seguirlo fino in fondo, potrebbe portare nel tempo al riconoscimento del vero ruolo che questa categoria professionale svolge da tempo, spesso con grande abnegazione e senso del dovere, all’interno della nostra società.

In base al giudizio dello scrivente, questo si configura come un piccolo passo per il riposizionamento sul mercato della figura del Commercialista e per la restituzione di potere e dignità ad una categoria professionale, che ad oggi è fortemente in credito nei confronti della società italiana, per la quale molto si è sacrificata, caricandosi giorno dopo giorno di sempre maggiori responsabilità e costi di cui lo Stato si è liberato nel tempo, senza nulla riconoscerle in cambio. I commercialisti, soprattutto per la chiara incapacità o mancanza di volontà politica dell’ordine professionale di rapportarsi in maniera adeguata con le istituzioni e con i cittadini, hanno passivamente subito questo continuo maggiore aggravio di incombenze quasi senza reagire alle scelte fortemente contestabili del legislatore. Incapacità o mancanza di volontà politica che, nella fase di transazione tra la vecchia e la nuova normativa in materia di cessione di quote, l’ O.D.C.E.C. ha manifestato ancora una volta, senza affrontare adeguatamente fatti molto gravi, quali le pesanti accuse di incompetenza rivolte alla loro categoria da parte dei notai od i comportamenti, che a quanto mi risulta sono ad oggi impuniti, di alcune camere di commercio, come quella di Brescia e di Vicenza, che hanno sospeso l’accettazione degli atti di cessioni di quote di s.r.l. effettuate ad opera dei dottori commercialisti.

Appare chiaro a chi scrive la sempre maggiore necessità della presenza di politici di spessore all’interno dell’ordine professionale, che accompagnino e guidino gli stimati tecnici che già vi fanno parte, e che siano disposti, ove necessario, ad alzare la voce ed a guidare proteste, anche dure all’occorrenza, contro il Parlamento ed il Ministero delle Finanze (che tutto sembra, fuorché presieduto da un collega). Con queste affermazioni di certo non voglio negare quanto, con impegno e pazienza, è stato fatto negli ultimi tempi per la categoria professionale di mia appartenenza grazie allo sforzo congiunto dell’ordine dei dottori commercialisti, del Governo e del Parlamento: ma miro a sottolineare quanto l’Ordine sia debole nel far sentire la sua richiesta di cambiamenti e di riforme, di cui ha un esasperato bisogno il nostro paese per potersi realmente definire civile e sviluppato, e quanto lo Stato sia insensibile alle necessità dei professionisti e delle imprese.

Chiudendo questa inevitabile chiosa politica, mi piace scrivere di come l’introduzione della cessione di quote ad opera dei dottori commercialisti ha impattato positivamente sul mercato portando ad un notevole abbattimento per i soggetti interessati degli onorari professionali per le operazioni di cessioni di quote di s.r.l. e realizzando concretamente l’obiettivo principale per il quale la norma è stata concepita: quello dell’abbattimento del prezzo, congiuntamente al raggiungimento di una maggiore efficienza del mercato, nonché della semplificazione.

Prima dell’entrata in vigore della recente normativa, i soggetti che volevano effettuare questo tipo di operazioni erano necessariamente costretti a rivolgersi ad un Notaio, con un notevole e spesso ingiustificato aggravio di costi in relazione agli onorari professionali, dovuto sostanzialmente alla costrizione di rivolgersi ad un mercato per sua natura oligopolistico, se non addirittura monopolistico se lo si vuole considerare per aree geografiche di riferimento.

Dal mese di agosto 2008 è finalmente possibile effettuare la cessione di quote sociali di s.r.l. a costi ragionevoli e contenuti, rivolgendosi ad una categoria professionale altamente specializzata nelle tematiche del diritto societario.

Da giovane dottore commercialista e da amante del libero mercato quale sono, ho accolto con molto favore questa novità e sono stato tra i primissimi a proporla, illustrarla ai propri clienti ed ad applicarla sin dalla fase sperimentale.

La clientela del mio studio ha risposto molto bene a questa innovazione del legislatore e sin da subito sono stati in diversi ad approfittarne, soprattutto stimolati dalla possibilità di realizzare a prezzo contenuto una cessione che da tempo rimandavano per timore dell’eccessivo costo dell’operazione.

Ritengo possa essere utile per il lettore, sia esso un collega, sia un imprenditore, il successivo quadro di sintesi sugli aspetti normativi ed operativi della cessione di quote ad opera dei dottori commercialisti. Per ulteriori approfondimenti si invita a consultare il sito internet da me realizzato e curato www.cessionequotesrl.it. 

Introduzione alla cessione di quote ad opera dei dottori commercialisti.

L’art. 36, c.1 bis, l. 133/2008 legittima gli iscritti all’Albo dei Dottori commercialisti a curare la trasmissione degli atti di trasferimento delle partecipazioni di società a responsabilità all’Ufficio del Registro delle imprese.

I soggetti interessati sono esclusivamente i soci di s.r.l. che intendono trasferire la propria quota per atto tra vivi ed a titolo oneroso.

La norma in esame offre, in linea con la volontà del legislatore di modernizzare i rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini, una procedura di deposito dell’atto alternativa rispetto a quella tradizionale, senz’altro più onerosa, prevista dall’art. 2470 del codice civile, che richiede l’intermediazione notarile.

Per effetto dell’art. 36, comma 1 bis, della Legge 133/2008, il dottore commercialista può seguire l’operazione di cessione delle quote sociali dalla produzione dell’atto, scrittura privata autenticata, al deposito in Camera di commercio, garantendo competenze specifiche in economia aziendale e diritto commerciale, nonché costi più limitati.

Il dottore commercialista che voglia curare la procedura di trasferimento di quote di s.r.l. deve effettuare una serie di controlli preliminari, gli stessi che effettuerebbe un notaio.

Dovrà quindi:

– verificare l’identità e la capacità di agire delle parti nonché, nel caso di soggetti diversi dalle persone fisiche, i relativi poteri di rappresentanza;

– esaminare il regime patrimoniale coniugale del cedente, avendo riguardo all’eventuale esistenza di regime di comunione di beni;

– verificare il diritto di proprietà, da parte del cedente, delle quote;

– accertare l’assenza di eventuali diritti di terzi o di vincoli di Statuto che rendano l’atto inefficace o inopponibile;

– assicurarsi che l’atto non sia contrario al buon costume e all’ordine pubblico.

I soggetti che intendono effettuare una cessione di quote avvalendosi dell’assistenza di un dottore commercialista dovranno preventivamente inviargli:

–      copia documento identità delle parti;

–      copia codice fiscale delle parti;

–      copia statuto societario aggiornato;

–      visura societaria aggiornata.

Per effettuare una cessione di quote sociali di s.r.l. di fronte ad un dottore commercialista che provvederà ad autenticare le firme delle parti ed ad apporre la marcatura temporale, occorre:

– possesso della Smart Card (C.N.S.) da parte del cessionario e del cedente;

– presenza del cessionario e del cedente di fronte al professionista;

– copia documento di identità in corso di validità legale e del codice fiscale del cessionario e del cedente.

Come si effettua una cessione di quote sociali di s.r.l.

–  Il dottore commercialista predispone una scrittura privata di cessione quote sociali tra le parti in formato elettronico;

–  Converte il file di videoscrittura generato in un formato con particolari caratteristiche tecniche e qualitative PDF/A;

–  Il cessionario (o i cessionari) appone la propria firma in digitale sul file, attraverso il dispositivo di lettura della Smart Card (C.N.S.);

–  Il cedente (o i cedenti) appone la propria firma in digitale sul file, attraverso il dispositivo di lettura della Smart Card (C.N.S.);

– Il dottore commercialista appone la propria firma in digitale e la marcatura temporale al documento elettronico attraverso il dispositivo di lettura della Smart Card (C.N.S.);

– Il dottore commercialista provvede ad inviare in telematico all’Agenzia delle Entrate l’atto per la registrazione ed a pagare per conto delle parti l’imposta di registro ed i bolli dovuti;

– L’Agenzia delle Entrate, sempre in telematico, invia al dottore commercialista la ricevuta di avvenuta registrazione dell’atto inviatole presso l’ufficio del registro;

– Il dottore commercialista predispone una pratica telematica per la comunicazione alla Camera di Commercio competente dell’avvenuta cessione delle quote;

– Il dottore commercialista invia la pratica telematica di cui al punto precedente alla Camera di Commercio competente e contestualmente assolve per conto dei propri clienti il pagamento dei bolli dovuti e dei diritti di segreteria camerali;

– La Camera di Commercio, una volta recepita la pratica e lavoratala, invia al dottore commercialista una visura aggiornata della s.r.l. da cui si evince la nuova compagine sociale.

Cosa è la Smart Card (C.N.S.)

La Carta Nazionale dei Servizi (C.N.S.) è il dispositivo che consente di sottoscrivere un documento informatico.

La firma digitale apposta con la C.N.S. sostituisce a livello giuridico la firma autografa ed è necessaria per l’inoltro telematico delle pratiche al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.

Come avere la Smart Card (C.N.S.)

– recandosi personalmente presso gli Uffici della C.C.I.A.A., muniti di Codice Fiscale e Documento d’Identità in corso di validità;

– richiedendola ad un commercialista provvisto di contratto per il rilascio del dispositivo di firma digitale stipulato con la Camera di Commercio.

La prima C.N.S. è gratuita se rilasciata al Legale Rappresentante delle società con sede legale nella provincia di Roma ed agli imprenditori individuali, purchè in regola con il pagamento del diritto annuale, a pagamento se rilasciata ai privati e in caso di rinnovo (€ 25,00). 

Cosa è la marcatura temporale

La marcatura temporale è il risultato della procedura informatica con cui si attribuiscono ad un documento informatico una data ed un orario certi, opponibili ai terzi, tramite la firma digitale.

InfoCamere garantisce una marcatura temporale riferita al Tempo Universale Coordinato, assicurata dall’Istituto Elettronico Nazionale Galileo Ferraris.

Tutti i documenti informatici da inviare alla Pubblica Amministrazione devono essere sottoscritti con la firma digitale qualificata e validati con la marcatura temporale.

E’ possibile apporre la marcatura temporale ad un documento attraverso il software Dike.

Cosa è un pdf/a

Un PDF/A è uno standard internazionale (ISO19005) per l’archiviazione nel lungo periodo di documenti elettronici, basato sulla versione 1.4 del formato PDF di Adobe Systems Inc.. Il formato PDF/A assicura che i documenti possano essere riprodotti esattamente allo stesso modo negli anni a venire, anche con programmi diversi, perché tutte le informazioni necessarie alla loro visualizzazione sono incorporate nel documento stesso.

Come generare un file pdf/a

Per produrre ed elaborare documenti in formato PDF/A sono disponibili diversi prodotti e tools commerciali, tra i quali Open Office e  Adobe Acrobat 9.

Approfondimenti

art. 31, l. 340/2000  f

l. n. 133/2008 (pubblicata sulla GU n.195 del 21/08/08, suppl. ord. 196)

art. 2470 c.c.

www.cessionequotesrl.it

*Dottore commercialista e revisore contabile in Roma

NOTE della READAZIONE

Già in precedenza la Consul Press, in un articolo pubblicato nel dicembre 2008 “Innovazioni in campo societario” a firma di Giuliano Marchetti (e ripreso anche dal quotidiano Rinascita del ……..) aveva analizzato una certa tensione tra i Commercialisti ed il Consiglio Nazionale del Notariato. Infatti, in una articolata analisi si documentava come, nel corso degli anni, una serie di competenze ed attribuzioni professionali veniva traslata dai commercialisti a favore dei notai, probabilmente per il maggior peso di questo ordine professionale nel Parlamento ed altresì si accennava anche ad altre prevaricazioni da parte dei notai contro gli avvocati.

Ci permettiamo invitare i lettori interessati a ricercare il suddetto articolo nella sezione “archivio”, senza comunque voler nuovamente infuocare tali polemiche, dato che riteniamo sia auspicabile una massima collaborazione e coesione tra questi ordini professionali.

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